mercoledì 29 marzo 2023
L’Iva sul gas al 5% per altri tre mesi, per l’elettricità tornano gli oneri di gestione. Nel decreto spuntano «cause speciali di non punibilità» su somme dichiarate ma non versate
Bollette, misure da 5 miliardi. Condono penale per gli evasori
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Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto per ammortizzare i costi delle bollette nei prossimi mesi. Non siamo più all’allarme rosso dello scorso anno quando i decreti contro il caro energia valevano 20 miliardi a trimestre. Stavolta bastano 4,9 miliardi di euro, dei quali oltre un miliardo va alla Sanità. «Sostenere concretamente cittadini e imprese rimane la priorità di questo governo», afferma Palazzo Chigi. Ma nel dl spunta a sorpresa anche una sanatoria penale sul fisco: si prevedono infatti «cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annua-lità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste».

Il decreto legge ridefinisce alcune misure già in essere sul fronte dell’energia. Il taglio dell’Iva al 5% sul gas viene prorogato per il secondo trimestre dell’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all'ingrosso (il prezzo si aggira adesso poco sopra i 40 euro al MWh, la scorsa estate aveva superato i 300) il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi viene confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).

Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore. Una cattiva notizia per i consumatori, che prevedono un rialzo delle tariffe energetiche destinato a vanificare il calo dell’ultimo periodo. E anche sul gas si rischia un aggravio, lancia l’allarme l’Unione nazionale consumatori, perché lo sconto a favore delle famiglie sarebbe confermato «solo in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente», con maggiori costi annui di quasi 300 euro.

La novità arriverà però dal primo ottobre: si tratta di un nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, previsto per ora fino al 31 dicembre 2023. Si tratterà di un contributo, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche, che scatterà oltre una determinata soglia di prezzo del gas, ancora da fissare.

Le imprese intanto potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d'imposta al 40% e al 45% se hanno avuto un incremento delle bollette superiore al 30% rispetto al 2019. Ma con quotazioni del gas più basse il credito scenderebbe al 20%. Verrà poi rinnovato per un trimestre il bonus sociale in versione potenziata, esteso cioè alle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro.

Alcune misure riguardano invece il capitolo Sanità. Il governo interviene infatti con circa 1,1 miliardi di euro «in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore». E ci sono misure per arginare il fenomeno dei medici gettonisti: le aziende sanitarie per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale, potranno affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga». Questi servizi, si precisa nel dl, possono essere affidati esclusivamente nei reparti di emergenza-urgenza ospedalieri, per un periodo non superiore a dodici mesi».

Infine tornando al fisco: ci sarà più tempo per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale. Slitta di sette mesi (dal 31 marzo al 31 ottobre) la data per la prima rata per regolarizzare le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022. Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.

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