Bollette, misure da 5 miliardi. Condono penale per gli evasori
di Nicola Pini
L’Iva sul gas al 5% per altri tre mesi, per l’elettricità tornano gli oneri di gestione. Nel decreto spuntano «cause speciali di non punibilità» su somme dichiarate ma non versate

Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto per ammortizzare i costi delle bollette nei prossimi mesi. Non siamo più all’allarme rosso dello scorso anno quando i decreti contro il caro energia valevano 20 miliardi a trimestre. Stavolta bastano 4,9 miliardi di euro, dei quali oltre un miliardo va alla Sanità. «Sostenere concretamente cittadini e imprese rimane la priorità di questo governo», afferma Palazzo Chigi. Ma nel dl spunta a sorpresa anche una sanatoria penale sul fisco: si prevedono infatti «cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annua-lità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste».
Il decreto legge ridefinisce alcune misure già in essere sul fronte dell’energia. Il taglio dell’Iva al 5% sul gas viene prorogato per il secondo trimestre dell’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all'ingrosso (il prezzo si aggira adesso poco sopra i 40 euro al MWh, la scorsa estate aveva superato i 300) il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi viene confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).
Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore. Una cattiva notizia per i consumatori, che prevedono un rialzo delle tariffe energetiche destinato a vanificare il calo dell’ultimo periodo. E anche sul gas si rischia un aggravio, lancia l’allarme l’Unione nazionale consumatori, perché lo sconto a favore delle famiglie sarebbe confermato «solo in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente», con maggiori costi annui di quasi 300 euro.
La novità arriverà però dal primo ottobre: si tratta di un nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, previsto per ora fino al 31 dicembre 2023. Si tratterà di un contributo, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche, che scatterà oltre una determinata soglia di prezzo del gas, ancora da fissare.
Le imprese intanto potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d'imposta al 40% e al 45% se hanno avuto un incremento delle bollette superiore al 30% rispetto al 2019. Ma con quotazioni del gas più basse il credito scenderebbe al 20%. Verrà poi rinnovato per un trimestre il bonus sociale in versione potenziata, esteso cioè alle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro.
Alcune misure riguardano invece il capitolo Sanità. Il governo interviene infatti con circa 1,1 miliardi di euro «in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore». E ci sono misure per arginare il fenomeno dei medici gettonisti: le aziende sanitarie per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale, potranno affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga». Questi servizi, si precisa nel dl, possono essere affidati esclusivamente nei reparti di emergenza-urgenza ospedalieri, per un periodo non superiore a dodici mesi».
Infine tornando al fisco: ci sarà più tempo per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale. Slitta di sette mesi (dal 31 marzo al 31 ottobre) la data per la prima rata per regolarizzare le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022. Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.
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