mercoledì 30 marzo 2022
La cerimonia stamani nella Basilica. L'arcivescovo Satriano: aver cura delle statue ma soprattutto delle persone​. Il sindaco Decaro: un segno di speranza
La Polizia restituisce gli oggetti sacri rubati alla statua di san Nicola

La Polizia ha restituito stamane, a Bari, alla Basilica di San Nicola, quanto rubato alla statua del Santo nella notte tra il 21 e il 22 marzo scorsi. Dopo la celebrazione della Santa Messa, alla presenza delle autorità, sono stati riposizionati i gioielli, ovvero l'anello e l'evangeliario con le tre sfere, e la reliquia della Santa Manna.

Gli oggetti sacri erano stati ritrovati dagli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volanti della questura di Bari nel primo pomeriggio del 26 marzo. Erano nascosti all'interno di uno zaino coperto da terra ed erba selvatica, nei pressi di un casolare nel quartiere popolare di Japigia a Bari. Il casolare è lo stesso dove la Polizia, il 23 marzo, aveva arrestatoil 48enne Farid Hanzouti, tunisino, perchè ritenuto responsabile del furto con scasso nella Basilica di San Nicola.

L'uomo è stato incastrato dall' impronta digitale lasciata sul luogo del furto. Decisiva poi, ai fini del ritrovamento, è stata la ricostruzione degli spostamenti che l'uomo avrebbe effettuato la notte del furto. Gli investigatori, analizzando le tracce digitali e fisiche lasciate dietro di sè dal tunisino, sono riusciti ad accertare che questi, subito dopo il colpo, avrebbe trascorso il resto della notte in una sala scommesse ubicata nel quartiere Madonnella, giocando alle slot machines con le monete rubate poco prima dalle cassette delle offerte della Basilica.

Con le offerte al Santo, l'uomo avrebbe vinto oltre 1600 euro, lasciando la sala scommesse nelle prime ore del mattino, con al seguito uno zaino. Insospettiti dal comportamento dell'uomo, gli agenti hanno deciso di ritornare presso il casolare dove si era rifugiato il tunisino, alla ricerca proprio di quello zaino. Dopo alcune ore di ricerche, uno degli agenti, camminando lungo il terreno adiacente il casolare, ha individuato un'area nascosta dalle erbacce dove hanno trovato lo zaino, sporco e logoro.

Una volta aperto, i riflessi dorati ed argentati degli oggetti sacri non hanno lasciato dubbi ai poliziotti in merito al contenuto dello zaino: l'evangeliario, l'anello ed il medaglione con all'interno la Sacra Manna erano appena stati ritrovati. I beni sono stati repertati e posti sotto sequestro, a disposizione della magistratura, che ne ha successivamente disposto la restituzione alla Basilica di San Nicola.

L'arcivescovo: aver cura delle statue ma soprattutto delle persone​

"Questa situazione, così difficile che abbiamo vissuto, oggi risolta, ci consegna anche un monito: aver cura gli uni degli altri, non solo delle statue, che sono importanti e preziose per la nostra storia, ma soprattutto di aver cura delle persone. Come società dobbiamo aver cura anche di questo fratello che ha rubato e che ora, con una vita anche molto ferita, si ritrova in prigione". Lo ha detto l'arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, in merito alla restituzione degli gioielli di San Nicola.

"Le emozioni che hanno seguito alla notizia del furto sono state contrastanti e varie - ha aggiunto Satriano - sgomento, dolore, interpretazione del gesto. Io spero, come mi auguro e credo che sia, che sia il gesto di una persona che viveva di espedienti, che trovandosi davanti a questa vetrina facilmente aggredibile, ha tentato il colpo più per dei soldi, che non per la ricerca degli oggetti sacri, per ferire oltraggiare la statua di San Nicola".

I baresi "si sono sentiti feriti e, tra di loro, io per primo - ha proseguito l'arcivescovo - il fatto che la polizia sia riuscita, attraverso un lavoro serio, altamente professionale, a riportare a casa questi oggetti che sono iconici dell'identità Barese, credo che sia un segno di grande gioia, speranza, per tutta la città e per tutto il
territorio". E ha concluso: "Credo che intorno a questi luoghi identitari ci sia un lavoro di maggiore impegno che tutte le istituzioni, compresa la Chiesa, devono fare per sensibilizzare e aiutare a comprendere come da questi spazi debba nascere una nuova coscienza civica e anche religiosa, rinnovata nel suo intimo, nella sua bellezza, perchè abbiamo bisogno di consegnare le nuove generazioni uno sguardo luminoso sulla
realtà".

Il sindaco e il procuratore: un segno di speranza​

"Ci auguriamo - ha fatto eco il sindaco di Bari, Antonio Decaro - che questa felicità di oggi arrivi in altre parti del mondo, soprattutto a quei popoli che stanno soffrendo e che, come noi, si ritrovano nei valori della pace, della fratellanza e dell'accoglienza, attraverso la confessione cattolica e ortodossa".

Un Santo "della pace, un punto di riferimento in tutto il mondo: in Russia e in Ucraina è venerato ed è punto di riferimento - ha ricordato il procuratore capo di Bari, Roberto Rossi -. Speriamo che questo piccolo segno che c'è stato a Bari, diventi un simbolo affinchè San Nicola permetta la pace, dove in questo momento è stata violata la legalità internazionale. Ci affidiamo al suo esempio".

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