sabato 30 novembre 2019
L'amministratore è sotto scorta dal 2012 ma continua a battersi per la legalità e per dare un futuro alla sua terra
Minacciato dalla camorra. Benedetto Zoccola (foto d'archivio)

Minacciato dalla camorra. Benedetto Zoccola (foto d'archivio)

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Nuova grave intimidazione nei confronti di Benedetto Zoccola, assessore ai lavori pubblici del comune di Aversa. Venerdì è giunta al palazzo comunale una busta a lui indirizzata con all'interno un proiettile di pistola. Benedetto Zoccola, che di mestiere fa il consulente aziendale a Mondragone, vive sotto scorta dal 2012, dopo aver denunciato un tentativo di estorsione da parte del clan camorrista Fragnoli-La Torre.

Il 10 settembre venne bloccato dagli uomini della cosca armi in pugno e costretto entrare nel cofano di un’auto. Lo portarono fuori dal paese e lo picchiarono a sangue. Era notte fonda e malgrado le ferite, andò nuovamente dai carabinieri a denunciare tutto. Da allora gli uomini dell’Arma lo accompagnano ogni giorno.

Ma questo non ha fermato minacce e violenze. Ancor più dopo la decisione di scendere in politica diventando vicesindaco proprio a Mondragone, con deleghe delicate, che riguardavano tra l’altro la gestione dei rifiuti e del cimitero, da sempre affari della camorra. Che si fa presto sentire. Il 21 gennaio 2015 viene fatta esplodere una bomba sul davanzale della finestra del suo studio. Un gran colpo che gli ha provocato gravissimi danni fisici: non sente più dall’orecchio destro e non vede più dall’occhio destro. L'1 febbraio una nuova bomba, questa volta contro la sua casa, appena dopo una manifestazione cittadina di solidarietà.

Dopo i due ordigni, oltre alla scorta, viene decisa la vigilanza fissa dei militari davanti alla sua abitazione. Un anno fa questa vigilanza era stata tolta, mentre la scorta era stata ridotta solo alla Campania. Autoblindata e due uomini, il cosiddetto "livello tre", ma solo fino al confine regionale. Una decisione giustificata, spiegarono al Viminale, dalla non più attualità delle minacce e dei rischi. Zoccola aveva fatto ricorso al Tar, sostenendolo con minacce ricevute anche recentemente.

Ad aprile i giudici gli avevano dato ragione perchè "non risulta documentata la pur enunciata attenuazione del fattore di rischio connessa alla forza intimidatrice della locale criminalità organizzata" e "la revisione del dispositivo tutorio non tiene conto dell’attualità del pericolo, segnatamente della commissione in danno del ricorrente di reiterate condotte di intimidazione commesse in periodi non troppo risalenti nel tempo".

Venerdì è arrivata per lettera la conferma. Zoccola a luglio è stato chiamato a ricoprire l'incarico di assessore ai lavori pubblici dal neosindaco di Aversa Alfonso Golia, alla guida di una giunta composta da molti giovani. Un incarico delicato e rischioso, soprattutto in terra di camorra.

E anche perchè Zoccola ha iniziato da due settori purtroppo da sempre inquinati dai clan e dalla corruzione: il cimitero e il mercato ortofrutticolo. Proprio quest'ultimo è stato recentemente chiuso dai Nas e dall’Asl per alcuni illeciti riscontrati che l’amministrazione si è attivata a sanare, con un apposito programma, per la fine del gennaio del prossimo anno. Sono questi i motivi delle minacce? È il sospetto dell'assessore.

"Io so fare così il mio lavoro. Dovevo intervenire per fare pulizia e ripristinare la legalità, come ho sempre fatto. Non cambio idea, nè me la faranno cambiare le nuove minacce. Lo faccio per la mia terra".

Al suo fianco il sindaco Alfonso Golia. "Questa busta è come se fosse stata indirizzata a tutta l'Amministrazione. Non torneremo indietro, chi pensa di intimidirci, sbaglia di grosso".

E solidarietà nei confronti di Zoccola viene espressa dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. "La busta con il proiettile a lui indirizzata significa che il suo operato sta dando fastidio a gruppi criminali o di potere. Il suo ruolo di assessore ai lavori pubblici probabilmente non permette che venga depredata una comunità dai soliti affaristi. Sono vicino non solo a Zoccola ma a tutti gli amministratori che sono per davvero in prima linea contro corruzione e mafie quando gestiscono il bene pubblico ad esclusivo interesse dei cittadini".

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