giovedì 14 luglio 2016
L'Italia è il primo Paese fra quelli occidentali e della Ue per personale impegnato nelle missioni Onu, il secondo nelle missioni Nato, il primo per partecipanti nelle missioni Ue. Norma marò.
Missioni all'estero, approvata legge quadro
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Con 194 voti favorevoli, quaranta astenuti e un solo voto contrario, il Senato ha approvato definitivamente in secondo lettura il ddl 1917-B sulle missioni internazionali (primo firmatario, il presidente della Commissione Difesa Francesco Garofali). "Finalmente - spiega il capogruppo del Partito democratico in Commissione Difesa alla Camera, Antonino Moscatt -, abbiamo un quadro più chiaro e delineato della presenza dei nostri militari nelle missioni internazionali che sosterranno le Nazioni Unite anche negli interventi di stabilizzazione e peacekeeping". Secondo la maggioranza la legge quadro sulle missioni di pace era ormai necessaria anche tenendo conto del fatto che l'Italia è il primo Paese fra quelli occidentali e della Ue per personale impegnato nelle missioni Onu, il secondo nelle missioni Nato, dopo gli Usa, e il primo per partecipanti nelle missioni Ue. Prevista anche una "norma marò". Ecco i punti principali della legge approvata: AUTORIZZAZIONE - Le missioni sono decise dal Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Quirinale, e autorizzate dal Parlamento con una mozione. I decreti ministeriali che definiscono gli aspetti concreti, vanno nelle Commissioni parlamentari competenti per i pareri. RELAZIONE ANNUALE - Entro il 31 dicembre di ogni anno il Governo trasmette al Parlamento una relazione su tutte le Missioni in corso per la autorizzazione a proseguire. FINANZIAMENTO - nel Bilancio dello Stato viene istituito un Fondo per il finanziamento delle missioni, la cui entità viene stabilita nella Finanziaria. La ripartizione tra le varie missioni avviene attraverso un decreto ministeriale che riceve il parere delle Commissioni parlamentari. QUADRO GIURIDICO - La legge definisce il quadro giuridico per il personale italiano (militari e polizia) delle missioni: indennità, previdenza, assicurazioni, assistenza, licenze, riposi, telefono di servizio, ecc. CODICE PENALE - Ai militari impiegati nelle missioni si applica il Codice penale militare di pace. La legge detta regole anche nei casi di aggressioni ai danni del personale italiano operante nei territori delle missioni. NORMA MARÒ - viene preso in considerazione anche la possibilità che si ripeta una vicenda simile a quella dei Marò. Ai soldati italiani "in stato di prigionia o dispersi" continuano a spettare le indennità e le provvidenze che avevano mentre erano operativi. CONSIGLIERE CIVILE: "può essere previsto il conferimento dell'incarico di consigliere per la cooperazione civile del comandante militare italiano del contingente internazionale". Inoltre "nei casi di urgenza, per sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei servizi essenziali, i comandanti dei contingenti militari che partecipano alle missioni internazionali possono essere autorizzati a disporre interventi, acquisti o lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato" analogamente a quanto fa la Protezione civile in Italia in occasione delle calamità. COPASIR: per la legislatura in corso il Copasir è integrato da un deputato e un senatore. Questo risolve il problema dell'esclusione di FI dal Comitato per la sicurezza.
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