lunedì 18 luglio 2022
"La politica ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la migliore soluzione". L'appello delle associazioni e dei rettori delle università. Anche mille sindaci si mobilitano
Le associazioni a Draghi: "Scongiurare la crisi"
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"Aldilà delle differenti valutazioni che vi possano essere su responsabilità ed operato degli attori in campo, riteniamo che la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse. Ne pagheremmo tutti le conseguenze, soprattutto chi già è o sarà più colpito dal convergere, in una tempesta perfetta, di più crisi lontane dall'essere risolte, come la guerra globale, l'esodo dei rifugiati e di tanti poveri, l'inflazione e l'esplosione delle diseguaglianze, la pandemia e le devastazioni conseguenti alla crisi climatica e alle violenze sull'ambiente. Il tutto mentre nel nostro Paese crescono in modo preoccupante poteri criminali, corruzione e mafie".

A firmare l'appello è Acli, Arci, Azione Cattolica Italiana, Confcooperative, Cnca Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, MeiC, Movimento Politico per l'Unità.

Per questo le associazioni, i movimenti e le organizzazioni della società civile chiedono al Presidente del Consiglio, Mario Draghi e alle forze politiche che l'hanno sostenuto "di trovare prontamente una composizione delle differenti posizioni. Non si tratta di minimizzare la realtà o ignorare le differenze: la democrazia è anche conflittualità non violenta tra posizioni spesso divergenti".

"La politica ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la migliore soluzione, le elezioni non sono comunque lontane a venire ma in questo momento ci sono molti cantieri aperti (Pnrr, Decreto semplificazioni, misure urgenti per i redditi bassi, crisi energetica) e le troppe urgenze dettate dal bene comune reclamano che le conflittualità siano gestite e trovino rapidamente un'intesa. Noi porteremo avanti nella società, con sempre maggior impegno, le nostre istanze e le nostre proposte di cambiamento economico e sociale, ma ora una crisi non serve a nessuno", concludono.

All'appello per evitare la crisi di governo ha aderito anche l'Aibi, Amici dei bambini: "La ripresa delle adozioni internazionali - scrive l'Ufficio stampa dell'associazione - ha bisogno di continuità".

Anche il mondo delle scuole cattoliche, riunito nell'Agorà della Parità, rivolge un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi affinché ritiri le sue dimissioni. "Illustrissimo Signor presidente del Consiglio Mario Draghi - si legge nell'appello -, noi, Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d'ispirazione cristiana, Agesc, Cdo Opere Educative - Foe, Cnos Scuola, Ciofs scuola, Faes, Fidae, Fism, Fondazione Gesuiti Educazione, facenti parte di Agorà della Parità, in queste ore difficili per il nostro Paese, vorremmo manifestarle la nostra vicinanza e chiederle di ripensare alle sue dimissioni".

"Crediamo che la sua azione di governo sia importante anche per la scuola, istituzione fondamentale e strategica per il nostro Paese", proseguono le associazioni. "Crediamo che il futuro di molti ragazzi e giovani possa realizzarsi grazie alle scelte messe in campo in questi ultimi mesi che hanno ancora bisogno di essere accompagnate e portate a compimento - aggiunge l'appello -. Crediamo che il sistema di istruzione e di educazione possa migliorare grazie alla sua attenzione espressa a più riprese per le generazioni future".

Dopo l'appello delle associazioni, di oltre mille sindaci, arriva anche quello dei rettori affinché il presidente del Consiglio Mario Draghi resti alla guida del governo.

"Caro presidente Draghi, l'università ha bisogno di lei. Per questo vogliamo farle avere un rinnovato messaggio di stima", scrive in una lettera al Corriere della Sera il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane Ferruccio Resta. "I giovani studenti del nostro Paese hanno bisogno di esempi da seguire e di riferimenti da ricordare - prosegue Resta - Gli studenti vivono questa ennesima vicenda con rassegnazione. Non scenderanno in piazza non perché non abbiano un'opinione a riguardo, ma perché ipotizzo non abbiano né la voglia né l'interesse ad assecondare i giochi della politica", aggiunge.

La lettera è incentrata sui giovani. "Con la pandemia hanno vissuto momenti di grande incertezza. A loro dobbiamo restituire la fiducia nel futuro". Questo, prosegue il rettore del Politecnico di Milano, 'è il momento della responsabilità'.
"Grazie ai fondi del Next Generation EU, è un momento positivo, di grande slancio. Non permettiamo ai venti della politica di cambiarne la rotta. Una barca senza timone va alla deriva", conclude Resta.

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