mercoledì 18 aprile 2018
In gennaio l’esordio internazionale in Centro America, in giugno il ritorno in Polonia. A Londra arriva la Thatcher
Il 30 gennaio 1979 il Papa viene ricevuto  a Guadalajara da una "fiesta" messicana  con musica, balli e costumi tradizionali, espressioni  che Wojtyla mostra di apprezzare molto

Il 30 gennaio 1979 il Papa viene ricevuto a Guadalajara da una "fiesta" messicana con musica, balli e costumi tradizionali, espressioni che Wojtyla mostra di apprezzare molto

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È denso di avvenimenti come lo sono pochi altri anni, il 1979. Avvenimenti quasi tutti di pesante impatto globale e gravidi di conseguenze per il periodo a venire. Fatti epocali, dunque. Come altrimenti si potrebbe definire la novità che scuote gli scenari geopolitici mondiali già il 1° gennaio, il riconoscimento della Cina comunista da parte degli Stati Uniti, lo scambio di ambasciatori tra Whashington e Pechino? Cambia tutto tra le due sponde del Pacifico, e quella appena citata è una mutazione di carattere positivo, al pari di un’altra che avrà per teatro il Sud-Est asiatico: il 7 gennaio cade in Cambogia il regime di Pol Pot, uno dei più sanguinari della storia recente. Un poco più a Ovest, in Iran, il giorno 17 prende invece il potere un leader religioso rientrato da un lungo esilio a Parigi, si chiama Ruhollah Khomeini.

Ma veniamo all’Italia. Il 1979 vede l’assassinio di un giornalista che ha voluto mettere il naso nei segreti di certe banche e della massoneria (Mino Pecorelli, 20 marzo), l’incriminazione del governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi e l’arresto del direttore generale Mario Sarcinelli per interesse privato in atti d’ufficio (l’accusa poi cadrà), l’uccisione dell’avvocato Giorgio Ambrosoli liquidatore della banca di Michele Sindona (11 luglio), l’arresto dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda coinvolti nel caso Moro (29 maggio), la morte in un incidente aereo a Forlì del re dei cereali Serafino Ferruzzi (10 dicembre) e la fine del sequestro (24 dicembre) di Fabrizio De André e Dori Ghezzi, rapiti in Sardegna quattro mesi prima.

Per ricordare un fatto che ha tenuto a lungo le prime pagine dei giornali e che avrà echi negli anni successivi dobbiamo però tornare indietro, all’inizio della primavera. È il 7 aprile quando un magistrato di Padova, Pietro Calogero, lancia una grande offensiva giudiziaria contro Autonomia operaia. Tra gli arrestati figurano docenti universitari, intellettuali, giornalisti. Spicca il nome del professor Antonio Negri, Toni Negri. Gli inquisiti sono centinaia.

La primavera, dicevamo. Si risveglia la natura e si scuote dal torpore anche l’Europa, la quale – se oggi arranca – non è che all’epoca marciasse a passo spedito. La data del 13 marzo è comunque destinata a restare nella storia: nasce lo Sme, iSistema monetario europeo, antenato della valuta unica di oggi: le quotazioni delle divise degli Stati aderenti possono oscillare entro un margine ristretto, un bel vincolo (o un bel guaio, a seconda dei punti di vista) per un Paese come l’Italia avvezzo alle svalutazioni competitive.

Nel frattempo l’Europa, che guarda a Londra dove il 4 maggio la vittoria dei conservatori ha mandato a Downing Street la lady di ferro Margareth Thatcher, si prepara alla elezione del suo primo parlamento. La consultazione ha luogo tra il 7 e il 10 giugno, i cittadini dei nove Stati membri devono designare 410 deputati e tra gli eletti italiani figurerà, nelle liste della Democrazia cristiana, il direttore di Avvenire Angelo Narducci, che ancora per una decina di mesi continuerà a reggere le sorti del giornale dividendosi tra Bruxelles e Milano.

Dicevamo di Avvenire: le grandi mutazioni non risparmiano noi, che cominciamo a mandare in pensione le macchine da scrivere. Inizia l’era del computer; gradualmente, assieme alle macchine da scrivere, andrà in pensione anche il piombo della tipografia per lasciare spazio alla fotocomposizione. Piombo o non piombo, come giornale cattolico non possiamo però non riservare puntuale attenzione all’esordio della missione pastorale del nuovo papa Giovanni Paolo II. A tre mesi dall’elezione al soglio di Pietro papa Wojtyla parte il 25 gennaio per un viaggio apostolico, il primo di una lunga serie. Meta il Centro America: Repubblica Dominicana, Messico e Bahamas: nel cuore del viaggio partecipa al terzo incontro dell’episcopato latinoamericano a Puebla, mentre dal 2 al 10 giugno tornerà per la prima volta nella sua Polonia, salutato da milioni di connazionali. Prima della fine dell’anno, tra il 28 e il 30 novembre, il Papa sarà invece in Turchia: Ankara, Istanbul, Efeso e Smirne. Intanto il 4 marzo ha pubblicato la sua prima enciclica, la Redemptor hominis. E il 29 dicembre nominerà a sorpresa arcivescovo di Milano un padre gesuita, Carlo Maria Martini.

La Chiesa italiana si è data il 18 maggio il nuovo presidente della Conferenza episcopale, il carmelitano arcivescovo di Torino Anastasio Alberto Ballestrero, che subentra all’arcivescovo di Bologna Antonio Poma. Il suo mandato verrà a scadenza nel 1985.
Sul fronte internazionale l’anno si chiude con una notizia allarmante: il 24 dicembre – giusto alla vigilia di Natale – l’Unione Sovietica si butta in una pericolosa avventura militare, l’invasione dell’Afghanistan. Inizia una tragedia che per il tormentato Paese asiatico deve ancora oggi vedere la fine.

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