Orrore Mediterraneo: spari e morti nella traversata verso l'Europa

Non si fermano i racconti dell'orrore che arrivano dalla rotta del Mediterraneo centrale: tre bambini morti recuperati durante un salvataggio e spari delle milizie libiche contro nave Ong
August 24, 2025
Orrore Mediterraneo: spari e morti nella traversata verso l'Europa
Sos Mediterranee | L'immagine sfuocata dell'attacco dei miliziani libici alla nave Ong Ocean Viking
C’erano anche i corpi di tre sorelle, di 9, 12 e 17 anni, annegate in acqua all'interno dell'imbarcazione soccorsa lo scorso weekend dall’imbarcazione Nadir. Un'altra persona è considerata dispersa. In tutto sono sono 54 i migranti, tra cui 7 donne e 4 minori, soccorsi dalla nave ong e trasferiti al porto di Lampedusa. Il gruppo é composto da cittadini nigeriani, etiopi, eritrei, malesi, ivoriani e sudanesi. Erano partiti su un gommone di 7 metri che ha iniziato a imbarcare acqua al largo della Libia. Secondo le testimonianze raccolte dai volontari, la persona dispersa in mare sarebbe un uomo sudanese adulto. Otto dei migranti sbarcati hanno raccontato che durante le fasi del soccorso una donna sarebbe caduta in mare e, nonostante i tentativi di afferrarla, sarebbe stata inghiottita dalle onde. I familiari dei due feriti riferiscono di essere partiti da Zuara, in Libia, giovedì all'alba.

Spari dalla guardia libica alla Ocean Viking

E mentre in mare si continua a morire. C’è anche chi “fa esplodere proiettili” contro chi è impegnato a salvare vite umane da rischiosi viaggi e possibili naufragi. "Centinaia di proiettili esplosi dalla Guardia libica in acque internazionali contro la nave Ocean Viking" denuncia il "violento e deliberato attacco" - con tanto di foto dei bossoli e dei finestrini frantumati dai colpi - gli attivisti di Sos Mediterranée, che a bordo dell'imbarcazione domenica pomeriggio avevano appena soccorso un gommone al largo della Libia salvando decine di persone tra cui nove minori non accompagnati. "Gli 87 sopravvissuti e l'equipaggio stanno bene. Stiamo lavorando a ricostruire gli eventi", spiegano ancora dalla nave della Ong, ora in direzione delle coste italiane, dopo che il Viminale ha indicato Marina di Carrara come porto di sbarco. Solidarietà all'equipaggio della Ocean Viking è arrivata dall'altra ong di Sea Watch, che incalza il governo: "Cos'altro deve succedere perché l'Italia smetta di finanziare queste pericolose milizie criminali?”

Save the children: quante morti ancora?

"Siamo profondamente affranti di fronte all'ennesima tragedia nel Mediterraneo che ha provocato la morte di tre sorelle rispettivamente di 17, 12 e 9 anni, provenienti dal Sudan che avrebbero perso la vita mentre viaggiavano su un gommone assieme alla loro mamma ed altri due fratelli” afferma Giorgia D’Errico di Save the Children. "Anche in questo caso", ha osservato D'Errico, "a pagare il prezzo più alto di un sistema di soccorso e protezione inefficace, sono stati dei minori, delle bambine nello specifico che hanno intrapreso un pericoloso viaggio per poi imbarcarsi in Libia verso le nostre coste, cercando un futuro migliore in Europa". "Ci chiediamo - ha aggiunto - a quante morti di bambine, bambini e famiglie di migranti dovremo ancora assistere prima che si concretizzi un sistema coordinato di ricerca e soccorso in mare che eviti tragedie come queste. Un sistema che, oltre a contrastare il traffico di essere umani in mano a criminali senza scrupoli, permetta alle navi impegnate di continuare a salvare vite in mare".

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