Morti e feriti: perché così tanti fulmini ad agosto (e come evitarli)

Un uomo è morto folgorato mentre era in moto in Salento, a poche ore da un altro evento in provincia di Teramo, dove è stato colpito un 15enne adesso gravemente ustionato: ecco come ridurre i risc
August 17, 2025
Morti e feriti: perché così tanti fulmini ad agosto (e come evitarli)
Da solo in sella alla sua Bmw enduro, Marco Zampilli stava percorrendo la statale 275, nel tratto che collega Nociglia a Surano, quando è stato sorpreso da un violento temporale. Un fulmine lo ha colpito in pieno, sbalzandolo lontano dalla moto e folgorandolo a morte. L’uomo, un romano di 42 anni, si trovava in vacanza in Salento, dove stava facendo un viaggio in solitaria. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno tentato per primi di rianimarlo. Sul posto sono intervenuti poi i carabinieri e i sanitari del 118, ma è stato tutto inutile. A ricordare che tali incidenti capitano, seppure raramente, l’ironia della sorte ha voluto che proprio nello stesso punto ci fosse una lapide che ricorda un altro decesso avvenuto con le stesse modalità molti anni fa.

Le vittime di questa estate

La percezione, però, è che in questi giorni si stiano susseguendo diverse notizie di persone colpite dalla stessa sorte. La sua, infatti, non è l’unica vita stroncata o gravemente compromessa da un fulmine in questi ultimi mesi estivi. Circa 24 ore prima un giovane è stato sorpreso dall'esplosione di un temporale nella zona di Coppo a Crognaleto (Teramo). A essere colpito da un fulmine nei pressi di Monte di Mezzo vicino al lago di Campotosto, questa volta è stato un ragazzo di 15 anni. Nonostante le difficoltà date dalla violenta grandinata, il giovane è stato subito soccorso e stabilizzato dal personale del 118, con il supporto del tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo e ricoverato in coma farmacologico all'ospedale aquilano. Successivamente è stato trasportato all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove rimane tuttora ricoverato con gravi ustioni.
Il 15 agosto a Ferrandina (Matera) è morto invece il 29enne Nicola Pipio, che durante un violento temporale aveva trovato riparo in auto. Sulla vettura è caduto un albero che gli è stato fatale. Feriti, ma non in modo grave, gli altri tre passeggeri. Probabilmente a causarne la caduta è stato il forte vento, ma fin dalle prime ore non si è escluso anche in questo caso l’intervento di una scarica elettrica sull'albero.
Il giorno dopo altri sei turisti sono rimasti feriti a causa di fulmini a Palinuro, in provincia di Salerno. È accaduto nel primo pomeriggio, quando un improvviso temporale ha colpito la zona delle Saline. Tra le persone coinvolte, due sono state ricoverate con ferite gravi all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, mentre le altre quattro si sono recate autonomamente al pronto soccorso per accertamenti.
Lo stesso giorno un altro uomo di 45 anni è stato colpito dalla folgore mentre si trovava su un pontile a Marzamemi, borgo marinaro di Pachino, nel Siracusano. Secondo una prima ricostruzione, stava controllando alcune imbarcazioni quando è stato preso in pieno dalla scarica. Alcuni presenti gli hanno prestato i primi soccorsi. Andato in arresto cardiaco, le sue condizioni sono apparse subito critiche e l’uomo rimane ricoverato all'ospedale Umberto I di Siracusa. A fine luglio lo stesso destino era toccato invece a un escursionista di 35 anni fulminato nell’Appennino modenese durante una gara di trial: anche lui ha avuto bisogno di cure ospedaliere.

Perché tutti questi casi

Ogni anno in Italia cadono oltre un milione di fulmini e decine di persone vengono colpite. Tuttavia, l’impatto di un fulmine dipende dall’intensità della corrente elettrica che può variare notevolmente, tra i 2 e i 200 ka. A morire folgorate durante una tempesta sono mediamente 20 persone all’anno. Se a luglio e agosto abbiamo già letto di diversi incidenti causati da fulmini c’è un motivo: sono questi infatti i mesi più rischiosi, sia a causa dei temporali violenti e improvvisi, sia perché durante l’estate molte persone si trovano in vacanza, in spiaggia o in montagna, e spesso sottovalutano il pericolo dell’attività elettrica più intensa.

Cosa fare in caso di pericolo

Accovacciarsi a terra con le ginocchia unite, la testa bassa e le orecchie coperte con le mani: assumendo questa posizione si riduce il rischio di essere colpiti dal fulmine, mentre si deve evitare di stare in piedi o del tutto sdraiati. È importante rimanere il più distante possibile dai tralicci dell’alta tensione e da sporgenze che attirano la scarica, come alberi e pali, e non toccare materiali con un’alta conduttività, come i metalli. Va evitato anche il contatto con l’acqua, per esempio se ci si trova nei pressi di un lago o del mare, e l’uso del telefonino. Meglio chiudere anche ombrelli e ombrelloni. Se ci si trova in campeggio, invece, è meglio stare fuori dalla tenda, mentre per chi è in barca è consigliato attraccare. Quando non è possibile farlo, si può provare ad allontanarsi dal temporale. In ogni caso bisogna stare lontani dall’albero della barca.
Se è possibile è sempre meglio cercare un rifugio: in auto o in un edificio. Gli interni non sono esenti da pericolo, ma sono comunque molto più sicuri degli spazi aperti. La macchina, per esempio, è una gabbia che scarica l’eventuale fulmine sulle gomme, ma bisogna non toccare le parti metalliche o la radio. Anche a casa durante un’attività elettrica intensa possono essere prese alcune precauzioni, come: non toccare l’acqua; non usare apparecchi elettrici connessi alla rete e staccare le spine; non entrare in contatto con oggetti metallici connessi con l’esterno dell’abitazione; non avvicinarsi a pareti, porte e finestre; non rimanere nei balconi o sotto delle tettoie. Sono regole semplici, ma possono davvero fare la differenza, minimizzando i rischi.

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