L’orrore dei naufragi fantasma, individuati sei corpi senza vita

Dei cadaveri galleggianti individuati da Sea Watch, la nave di Emergency ha recuperato due vittime. «È disumano quanto accade in mare» . Nuovi allarmi e avvistamenti nelle ultime ore
June 27, 2025
L’orrore dei naufragi fantasma, individuati sei corpi senza vita
Web |
Altri due corpi senza vita intercettati in mare e recuperati dalla nave Ong di Emergency. Si tratta di quel che resta di un naufragio “fantasma” (o di più tragedie del mare) avvenuto lungo la rotta del Mediterraneo centrale e di cui si era già avuto un segnale preciso alcuni giorni fa, quando il velivolo di ricognizione della Ong Sea Watch aveva fotografato un cadavere galleggiante in mare. Era uno dei sei intercettati dall'alto, in volo. «Siamo in mare per salvare vite, è davvero doloroso dover invece recuperare cadaveri», commenta Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support di Emergency.
«Non sappiamo cosa sia successo - prosegue Montes Mier - ma possiamo supporre che ci sia stato un naufragio di una imbarcazione in pericolo di cui non si aveva notizia, o che invece il caso fosse stato segnalato invano. Infine, c'è la possibilità ancora che ci sia stato un intervento da parte della cosiddetta Guardia costiera libica o di altri libici e che alcune persone si siano buttate in mare per non essere riportate in Libia. Quello che sappiamo per certo, invece, è che è disumano che Italia ed Europa appaltino la gestione dei flussi di migranti a Paesi terzi che vìolano sistematicamente i diritti umani delle persone in movimento».
La Life Support ha concluso il recupero di due dei sei corpi poco dopo le 16 di venerdì. «Dal ponte della nave abbiamo individuato il primo corpo senza vita alle 14.30 italiane grazie alla posizione condivisa dal velivolo Colibri' 2 di “Pilotes Volontaires” e lo abbiamo recuperato alle 14.54 - spiega Jonathan, team Leader della Life Support - mentre il secondo corpo ci é stato indicato sempre da Colibrì 2 che era in volo e per segnalarcelo ha compiuto diversi giri in aria sopra la posizione, lo abbiamo individuato alle 15.42 e concluso il recupero alle 16.08. È la prima volta che la Life Support deve recuperare dei cadaveri ed è terribile per tutti, ma almeno si potrà provare a identificarli e le loro famiglie avranno certezza della loro sorte». Dato l’avanzato stato di decomposizione non é stato immediatamente possibile determinare il sesso dei due corpi. «Viste le loro condizioni - aggiunge Umberto Marzi, medico a bordo della Life Support - possiamo presumere che siano rimasti in acqua non meno di una settimana». Alla nave di Emergency è stato assegnato il porto di Augusta per sbarcare le salme, dove l’arrivo è previsto per oggi alle 12 circa.
Proseguono intanto anche gli allarmi per due gommoni partiti dalla Tunisia e di cui non si hanno notizie. «Dove sono? Siamo stati allertati per 2 imbarcazioni in fuga dalla Tunisia. Una con 37 persone a bordo è dispersa» scrive su X Alarm Phone, precisando che «l’altra con 45 persone è stata riportata in Tunisia». Secondo Alarm Phone «i sopravvissuti sono stati condotti al confine con l’Algeria e picchiati». «Siamo preoccupati per le 37 persone e condanniamo l’assalto alle 45» conclude il post.
È atteso intanto per oggi pomeriggio l’arrivo della nave Sea-Watch 5, della omonima Ong tedesca, con 30 migranti a bordo, nel porto di Marina di Carrara. La nave sta risalendo il Tirreno e attraccherà alla banchina Buscariol dove sbarcherà i migranti, tutti uomini provenienti da Egitto e Sudan, tra cui otto minori non accompagnati. Si tratta del quinto sbarco da inizio anno nel porto apuano: l’ultimo risale a una decina di giorni fa con la Ocean Viking ma la stessa Sea-Watch 5 aveva fatto scalo a Carrara a metà maggio. Le persone sono state soccorse giovedì: erano in pericolo su un gommone.
«Sul posto - fa sapere l’Ong -, una milizia libica ci ha minacciato e intimidito, invano: i naufraghi sono al sicuro, a bordo con noi. In salvo dall’annegamento e dal respingimento nei campi di detenzione in Libia». «Ora - continua Sea Watch - siamo in viaggio verso il porto di Marina di Carrara, indicatoci dalle autorità. Un luogo di sbarco inutilmente, disumanamente lontano, che raggiungeremo in 3 giorni di navigazione. La farsa politica italiana continua».
Continuano infine anche i soccorsi. La Guardia costiera ha messo in salvo 44 migranti a circa 60 miglia a sud est di Pozzallo. È stata la motovedetta cp 325 a trasbordarli in condizioni difficili per la grave disidratazione di alcuni di loro, senza forze e sfiniti. Erano senza acqua e viveri da tempo a bordo di un barchino. Partiti dalla Libia sono arrivati a Pozzallo con la motovedetta che li ha recuperati; tra loro 41 uomini, una donna e 2 minori maschi. Avrebbero dichiarato di essere originari in maggior parte del Bangladesh. Solo alcuni loro avrebbero indicato il Sudan come nazionalità di provenienza. Erano tutti terrorizzati, avevano paura; in molti avrebbero riferito di avere subito violenze, percosse al volto, alla schiena e alle spalle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA