«L'ex traghetto Drea lasci Spalato entro 15 giorni»
La nave, costruita nel 1975 e ora fuori servizio, è arrivata in Croazia per la rimozione dei pannelli di amianto. Ma le proteste dei cittadini hanno convinto il ministero del Mare a mandarla via
Il traghetto Drea dovrà lasciare Spalato entro fine agosto. Il diktat del ministero croato del Mare è arrivato dopo le ripetute proteste della città portuale: i cittadini, che hanno trovato il convinto appoggio del sindaco Tomislav Suta, si sono sollevati contro la presenza dell’ex nave della Moby (acquistata a maggio dalla siciliana Med Fuel), arrivata a fine luglio nei cantieri locali di Brodosplit per la rimozione dei pannelli di amianto integrati nella sua struttura. Come riferisce La Voce del Popolo, la gente teme che la bonifica abbia ricadute ambientali. “Non vogliamo che Spalato diventi la discarica d’Europa” è stato uno dei tanti slogan ripetuti dai manifestanti da quando il vecchio traghetto (costruito a Lubecca nel 1975) è approdato in alto Adriatico. L'amianto non si può più usare dagli anni Novanta perché cancerogeno, ma prima di allora era impiegato in abbondanza in edilizia e nei mezzi di trasporto per le sue qualità ignifughe. Una questione delicata, che riguarda tutte le vecchie navi. Se non esposto all'aria (nel caso della Drea i pannelli sono collocati "a sandwich" nelle pareti di acciaio delle cabine) il materiale non è pericoloso, ma diventa altamente tossico se viene frantumato, perché nell'atmosfera si liberano fibre dannose per la salute. Proprio lo scenario temuto dai croati, nonostante il cantiere avesse garantito che i pannelli sarebbero stati estratti integri e subito insacchettati per lo smaltimento in sicurezza. Rassicurazioni che però non sono bastate per smorzare le preoccupazioni popolari, peraltro condivise anche dalle istituzioni di Spalato e di Zagabria.
La vicenda, rivelata da Avvenire ai primi di agosto, continua a tener banco sui media croati e a suscitare imbarazzi: il ministero inizialmente aveva dato 7 giorni di tempo alla Drea per levare le ancore, ma ha parzialmente accolto la richiesta di proroga presentata dalla Med Fuel il 18 agosto, secondo cui prima di rimettere la nave in mare occorre prima predisporla nuovamente per la navigazione e il traino, tramite rimorchiatore. Ci sono anche da espletare i relativi controlli imposti dalle autorità italiane, visto che la Drea batte ancora bandiera tricolore. Il governo croato ha quindi concesso ulteriori 15 giorni di permanenza, a patto però che nessun lavoro di bonifica sia effettuato sulla nave. La Capitaneria di porto vigilerà sul rispetto della disposizione. Lo stesso faranno i cittadini di Spalato, che da quasi un mese stanno portando avanti la loro battaglia.
“Penso che questa sia una grande vittoria per i cittadini – ha affermato il sindaco di Spalato –. Ero al loro fianco, per protestare: ritengo che ciò abbia dato i suoi frutti. Anche il Premier Andrej Plenković si è schierato dalla nostra parte e penso che questo sia stato un buon messaggio. Allo stesso modo, tali questioni devono essere regolamentate per legge”.
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