La mamma di Kata: «Metto ancora le sue foto ovunque. Spero di trovarla»

Parla la mamma della bambina rapita il 10 giugno a Firenze: spesso mi sento abbandonata, ho scritto al Papa e a Meloni
January 31, 2024
La mamma di Kata: «Metto ancora le sue foto ovunque. Spero di trovarla»
La mamma della piccola Kata
Da mesi in via Maragliano a Firenze, di fronte all’ex hotel Astor, è calato il silenzio. Sembra lontanissimo quel caldo 10 giugno dello scorso anno quando, alle 15 del pomeriggio, tutta la città si era mobilitata per cercare Kataleya, 5 anni, scomparsa dall’albergo occupato dove viveva con la madre Katherine Alvarez e il fratello di 8 anni. In questi quasi otto mesi è successo di tutto: dall'arresto del padre ai falsi allarmi, ai depistaggi. E della piccola ancora nessuna traccia. Ora a parlare è direttamente la madre.
Un'immagine felice della bambina di cui si sono perse le tracce da giugno dell'anno scorso - Ansa
Un'immagine felice della bambina di cui si sono perse le tracce da giugno dell'anno scorso - Ansa
Dallo scorso 10 giugno, la vita di Katherine Alvarez è stravolta. Prima, la ricerca convulsa della figlia Kataleya, 5 anni, scomparsa in un caldo pomeriggio a Firenze nei pressi dell’ex hotel Astor, occupato dalle comunità peruviana e rumena. Poi, la pista del racket degli affitti, gli avvistamenti in tutto il mondo, i rilievi dei carabinieri “cacciatori” e la detenzione del marito per ordine restrittivo in seguito a reati precedenti alla sparizione della piccola. Infine, un silenzio lungo mesi. Interrotto solo dalle lacrime della madre disperata e dalle polemiche sulla denuncia per lesioni a suo carico.
Ha ancora speranza di ritrovare sua figlia?
La speranza non l’ho persa mai. Spero che qualcuno in qualche momento mi faccia sapere qualcosa e mi dica cosa è successo a mia figlia. Per me, lei è ancora viva: la cerco da tutte le parti, metto le sue foto in tutto il mondo. Ormai posso fare solo questo.
Nelle scorse settimane, si è parlato di un avvistamento della piccola in Spagna. Ci sono novità?
Ho visto la fotografia della segnalazione, ma purtroppo non è lei.

Crede che Kataleya sia stata rapita?
Non sono stata minacciata e non mi è mai stato chiesto un riscatto. Ma credo che abbiano approfittato del fatto che Kataleya non fosse sorvegliata per rapirla. L’ipotesi che Kata sia già stata venduta all’estero c’è. Chi potrebbe essere stato? Negli scorsi mesi abbiamo saputo tante cose sul tipo di persone che abitavano all’ex hotel Astor: potrebbe averla venduta qualcuno che abitava lì.
Qualcuno della vostra comunità peruviana a Firenze?
C’erano anche romeni nello stabile, non voglio specificare la nazionalità.
Quale potrebbe essere stato il movente di un eventuale rapimento?
Non ne ho idea. Ma le voci sul fatto che qualcuno volesse vendicarsi con la mia famiglia sono solo chiacchiericcio. Non c’è vendetta: sono invenzioni di persone che ce l’hanno con noi. A diffonderle sono gli stessi che hanno denunciato mio fratello (arrestato nell’ambito di un’inchiesta parallela, chiusa a dicembre, sul racket degli affitti nell’ex hotel Astor, ndr).
A proposito di famiglia, come sta suo marito Miguel, il padre di Kataleya?
È ancora in carcere e si sente male, perché continuano ad arrivare segnalazioni. È una situazione molto difficile per noi e non capisco perché, dopo sette mesi, non smettano di portare l’attenzione sulla nostra famiglia invece di seguire altre piste. C’è ancora una bimba da 5 anni da trovare. Nessuno sa quello che vivo ogni giorno, quello che sento. Sto male, sono triste e sola. Ogni cosa che faccio, la faccio solo per mio figlio. È tutto molto difficile. Hanno detto cose non vere, hanno tirato in ballo persone che non ho mai conosciuto. Se qualcuno mi chiama e mi dice qualcosa, lo ascolto volentieri e do le informazioni agli inquirenti.
Si sente abbandonata?
Sinceramente sì. Non capisco perché nessuno si sia avvicinato a me. Avevo fatto un appello alla presidente Meloni e al Papa: loro sono persone importanti che possono farsi ascoltare da altri paesi e far arrivare la loro voce in tutto il mondo. Purtroppo, quello che è successo a me può capitare a chiunque: la presidente Meloni si metta una mano sul cuore, anche lei ha una figlia.
Cosa si aspetta dalle prossime settimane?
Finora non è stato trovato nulla, non so nemmeno cosa pensare. Ho solo la speranza di vederla in una telecamera e di rintracciare mia figlia. Sono passati mesi, mesi di omertà, e nessuno dice nulla. Non so dove guardare, ma non dobbiamo mollare: dobbiamo continuare a mettere foto da tutte le parti e non smettere di cercare mia figlia.

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