La lezione di Natale della piccola Francesca

La bimba ha sempre il sorriso sul volto, dieci anni e una malattia che prende il nome del gene mutato che la causa e porta con sé una grave disabilità. Come lei sono solo altri 21 piccoli al mondo...
December 15, 2024
La lezione di Natale della piccola Francesca
Certo che si sono arrabbiati “anche con Dio”, racconta mamma Giulia Metta. È che “ti chiedi perché è successo proprio a me, perché proprio mia figlia sta male”, però poi “impari ad accettarlo e a vedere quel può dare, non il resto”. Francesca ha dieci anni, è altissima, il sorriso sempre sul volto e anche mezza diva, non toglie gli occhi dalla telecamera neanche a pagarla. Ha una malattia che prende il nome del gene mutato che la causa (ATP6V1A) e che regala una grave disabilità: come lei sono solo in ventuno al mondo, il più grande quattordicenne.
Quando hanno fatto l’albero di Natale, “si è divertita a tirare tutti i fili e le palline, rideva… È stata una bella emozione”, racconta papà Emanuele Preziosa. Vivono a Cerignola (provincia di Foggia), hanno girovagato per ospedali pediatrici di mezza Italia da quando la piccola aveva sei mesi e mezzo, poi, da qualche anno, è seguita dal Meyer di Firenze.
“Lei, a modo suo, ci dice la poesia di Natale e ci augura buon Natale – continua Giulia -, poi quando ci sono i nonni o i parenti è felicissima” ed è inevitabile, Francesca è una bambina “molto, molto solare” e “si fa capire con gli occhi”. Poi “è bellissimo vedere quanto sia entusiasta semplicemente di fare un giro in macchina o una passeggiata, che magari noi non apprezziamo quando non abbiamo una vera e propria difficoltà”.
La loro vita non è affatto facile e ci sono un bel po’ di rinunce da fare, però Francesca è proprio una bella maestra: “Mi ha insegnato cosa significa essere coraggiosi - spiega Giulia - e soprattutto, quando credevo ci fosse un ostacolo insormontabile, guardavo lei, che magari dopo tanta sofferenza, comunque era in piedi”. Emanuele: “Io non ero quel che sono adesso. E non avrei mai pensato di vedere la disabilità come me l’ha fatta vedere mia figlia”. Di nuovo Giulia: “Credo anche io che non sarei quella che sono se lei non fosse nella mia vita”.
Forse l’insegnamento più grande di Francesca nemmeno è fra questi. “Ci ha insegnato a guardare anche gli altri – spiega la mamma -. A essere sensibili con gli altri, non pensare solamente ‘poverino’ davanti a una persona in difficoltà, ma a muoverci per quella persona. Noi siamo fieri, perché lo facciamo davvero quando ci capita di trovare una persona in difficoltà e probabilmente senza Francesca non l’avremmo mai fatto”.

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