Itinerari per non udenti e tour senza barriere: ecco il turismo accessibile in Italia
di Andrea Zaghi
Esempi virtuosi al World Summit di Torino

Tutti turisti. Tutti per davvero. Anche chi ha qualche difficoltà motoria oppure cognitiva. E senza distinzioni di mete, luoghi, attrazioni, possibilità. Perché, con qualche attenzione in più, di fatto ogni posto è buono per diventare luogo di turismo accessibile. E gli esempi non mancano. Delle possibilità offerte, dell’organizzazione necessaria e del giro d’affari che ormai viene generato dal turismo accessibile, si è parlato qualche giorno fa a Torino nel corso del III World Summit for Accessible Tourism (WSAT), il più importante appuntamento internazionale del comparto che ha riunito oltre 400 partecipanti, provenienti da oltre 30 Paesi, tra cui 85 operatori che hanno preso parte ad una “borsa” specializzata.
Esempi, si diceva, che in Italia ormai ci sono. Basti pensare alla piattaforma “Piemonte for all” che raccoglie 21 proposte turistiche accessibili a tutti i viaggiatori. L’iniziativa è stata voluta da Regione Piemonte e coordinata da Visit Piemonte, con il coinvolgimento di ATL, Tour Operator Incoming e Consorzi Turistici piemontesi. I contenuti sono stati organizzati da “IsiTT – Istituto Italiano Turismo per Tutti” in collaborazione con “CPD - Consulta per le Persone in Difficoltà”. Nella serie di pacchetti si possono trovare possibilità diverse: tre giorni nel Monferrato studiati per persone con disabilità fisico-motoria e uditiva, le stesse persone che possono fruire anche di altri tre giorni tra Gavi, Alessandria e Tortona che prevedono anche pinacoteche e musei; per chi deve fare i conti con disabilità cognitivo-intellettive e relazionali, invece, lo stesso progetto mette a disposizione un tour sul Lago d’Orta, mentre per le persone con disabilità visiva è stato messo a punto un programma nel Langhe e Monferrato dedicato ai profumi e ai suoni. Il Piemonte non è l’unica regione ad avere organizzato un’offerta di turismo accessibile. In prima fila, solo per fare altri esempi, ci sono anche il Trentino, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Puglia. In quest’ultima regione c’è l’iniziativa “Puglia destination for all” che ha dato vita al “Progetto C.Os.T.A.” finanziato con 1,3 milioni di euro per disegnare «lungo tutta la regione, comunità accessibili e un nuovo modo di fare le vacanze senza barriere. A partire dal mare, per arrivare ai borghi e alle aree dell’entroterra». Il risultato è la declinazione del turismo accessibile in trekking, tour in barca, equitazione, percorsi in bicicletta e altro ancora.
«Il turismo accessibile – precisa Giovanni Ferrero, direttore di CPD – deve essere trasversale a tutti i turismi che siano sportivi, culturali, di semplice svago. È necessario rendere accessibili le attività che già ci sono e non solo creare situazioni esclusivamente dedicate alla disabilità. Ed è importante imparare a descrivere bene le strutture e i luoghi. La prima criticità non sono le barriere architettoniche ma la mancanza di informazione».
A Torino, per aiutare gli operatori a migliorare, è stato anche proposto un Manifesto che contiene indicazioni operative per migliorare l’offerta. La filosofia è comunque chiara: Igor Stefanovic, UN Tourism Coordinator for Accessibility, Cultural Tourism and Indigenous Peoples, sottolinea che “Il turismo accessibile non riguarda “loro”, le persone con disabilità, e “noi”, coloro che non ne hanno».
Che vi sia molto da fare è indubbio, ma molto è stato fatto e lo si vede dal giro d’affari. Il “Rapporto sul Turismo Accessibile ed Inclusivo” indica un comparto in forte espansione: tra il 2019 e il 2023 il fatturato medio è cresciuto del 28,8%, con punte del 51,3% e gli investimenti nel settore sono aumentati del 49%. «Il turismo accessibile non è un segmento marginale – ricorda Maurizio Montagnese, Co-presidente del WSAT e Presidente di CPD –. In Italia rappresenta già il 6,3% degli arrivi». Nel mondo, invece, il turismo accessibile vale circa 400 miliardi di euro l’anno e 9 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici risulta effettivamente accessibile. Per questo c’è ancora molto da fare.
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