Il minuto di silenzio per Gaza è il primo caso del nuovo anno scolastico

Molti istituti si mobilitano per i bimbi palestinesi. Ucei: scelte pericolose, si ricordino anche il 7 ottobre e i bambini israeliani e ucraini. Valditara: commemorare tutte le vittime dei con
September 9, 2025
Il minuto di silenzio per Gaza è il primo caso del nuovo anno scolastico
Ansa | Primo giorno di scuola a Torino, alla presenza del sindaco Stefano Lo Russo: gli istituti piemontesi hanno lanciato l'idea di un minuto di silenzio per Gaza
Fa discutere l’iniziativa del minuto di silenzio che molte scuole vogliono dedicare al dramma di Gaza, il primo giorno di lezione del nuovo anno, al via in questi giorni. In questo senso, l’Unione delle Comunità ebraiche italiane lancia un appello «per una scuola responsabile, inclusiva e pluralista». Affinché si guardi e si inquadri nella sua interezza e globalità ciò che sta succedendo in quella terra tribolata, a partire dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. Un evento che, denuncia l’Ucei, i promotori delle iniziative a scuola, tendono a omettere, affrontando il tema «in modo parziale».
«Dinanzi a numerose iniziative che invitano nel primo giorno di scuola a dedicare l’attenzione con forme diverse (minuto di silenzio, indossare magliette e simboli, adesioni ad appelli per denunce) unicamente alle sofferenze subite a Gaza, a volte accompagnate da contestazioni politiche che affrontano il drammatico conflitto in Medio Oriente in modo parziale, con slogan che alludono alla cancellazione dello Stato di Israele ed espressioni fortemente distorsive, come “genocidio” o “scolasticidio” – si legge in una nota dell’Ucei – sentiamo il dovere di rimarcare la pericolosità di tali scelte, per l’impegno che invece il sistema scolastico deve generare in termini di rispetto ed equilibrio».
Che significa, anche, riconoscere «la complessità della situazione e del contesto che ha portato all’escalation del conflitto, a partire dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, compiuto da Hamas contro civili israeliani». Un particolare, questo, che, denuncia l’Ucei, non compare invece tra le motivazioni di chi promuove la mobilitazione.
«Non si tratta solo di una grave omissione storica e umana – prosegue il comunicato –. Un racconto che ignora questo dolore trasmette una narrazione distorta, che seleziona arbitrariamente chi meriti empatia e solidarietà. È una lettura riduttiva, che traduce una crisi geopolitica complessa e dolorosa in una visione ideologizzata, pericolosamente polarizzante».
E che, tra l’altro, dimentica non soltanto «i bambini israeliani ex ostaggi ed orfani, feriti e sofferenti per i crimini subiti dal massacro di Hamas del 7 ottobre, esposti quotidianamente ad attacchi e attentati», ma anche i «bambini ucraini nelle zone tutt’oggi colpite e ospitati anche nelle nostre scuole, i trasferimenti forzati illegali di 20mila minori ucraini in Russia e in Bielorussia, le scuole in numerose zone di guerra, o in paesi che limitano fortemente la libertà di studio, le bambine afgane che sono precluse dalla formazione». E non ultimo, sottolinea l’Ucei, questa polarizzazione nega «il dovere di coerenza e verità a comprendere e ricordare che i bambini di Gaza, la cui sofferenza è indicibile, sono anch’essi vittime di organizzazioni terroristiche che indottrinano all’odio e usano scuole e spazi di vita come scudo per ben altri progetti di distruzione».
Sull’iniziativa nelle scuole interviene il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: «È senz’altro positivo il minuto di silenzio che le scuole, nella loro autonomia, hanno deciso di dedicare alla commemorazione di tutte le vittime dei conflitti, di tutti i conflitti, in particolare i bambini, i giovani, che ogni giorno muoiono in tante zone di guerra nel mondo. La pace è un valore fondante della nostra civiltà».

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