Il caldo aumenta il rischio di Dengue in Italia. Le indicazioni del Ministero
La malattia è trasmessa soprattutto dalle zanzare. Regioni, comuni, veterinari e federazioni sportive invitate a fare prevenzione. Bassetti: «Diversi focolai, non se ne andrà». Donna morta a Fucec

Tra gli effetti del clima più caldo vi è la diffusione anche in Italia ed Europa di malattie che siamo abituati a considerare tipiche di altre latitudini. Una di queste è la Dengue, malattia trasmessa soprattutto dalle zanzare che si manifesta generalmente con la comparsa improvvisa di febbre elevata, cefalea, mialgie, eruzioni cutanee.
Il ministero della Salute è intervenuto con una circolare inviata a Regioni, veterinari, istituto zooprofilattici, ma anche a federazioni sportive nazionali, federazione sport equestri e all'associazione dei Comuni Anci per attuare misure di prevenzione contro la Dengue.
Nella circolare si sottolinea come in Italia, in questo periodo in cui le temperature climatiche che favoriscono la proliferazione delle zanzare, uno dei principali vettori della malattia, continuano a registrarsi casi di positività per Dengue sia in persone che sono rientrate da Paesi dove la malattia è endemica, sia in individui nei quali si verifica una trasmissione autoctona del virus.
Il ministero invita a «porre in atto tutte le misure utili a limitare il rischio di ogni ulteriore trasmissione all'uomo nelle situazioni in cui si realizzano assembramenti di popolazione per manifestazioni sportive, soprattutto quando queste si svolgono in aree a rischio (per la presenza del vettore), a ridosso di zone dove si verifica maggiormente la moltiplicazione delle zanzare, o in occasione delle quotidiane passeggiate degli animali domestici specialmente in prossimità di macchie verdi, di zone acquitrinose, corsi d'acqua, fabbricati che possano dar rifugio alle zanzare adulte o durante le ore di particolare densità vettoriale».
La Dengue è causata dal virus Denv che si trasmette agli esseri umani attraverso la puntura della zanzara del genere Aedes albopictus e le regioni maggiormente interessate in questo momento, spiega il ministero, sono la Lombardia, il Lazio, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto. La circolare del ministero spiega che «in caso di febbre alta, dolore oculare, nausea, vomito o eruzione cutanea è opportuno rivolgersi al medico di famiglia».
«La Dengue è una malattia che oggi ha altre latitudini rispetto al passato. L'Italia e l'Europa devono proteggersi - ha dichiarato all’Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova -. Ormai è tra noi con diversi focolai nel Paese e non credo che se ne andrà. Quindi giusto fare prevenzione per quanto riguarda lo sport, i veterinari e gli Istituti zooprofilattici, ma c'è anche la necessità di diagnosi differenziale di quelli che sono i sintomi tipici della Dengue. I medici di base, gli ospedali e le Asl devono sapere che, quando ci sono sintomi compatibili in un soggetto che non ha mai viaggiato in un Paese endemico per la Dengue, questa va comunque ricercata e va approfondita la diagnostica. Il messaggio della circolare deve essere questo».
Una donna di 50 anni di Fucecchio (Firenze), nell'Empolese, ritornata da un viaggio in Thailandia, è morta giovedì dopo aver contratto la febbre Dengue. Dopo i primi sintomi il quadro clinico è notevolmente peggiorato e la donna, che già soffriva di altre patologie gravi, è stata ricoverata in terapia intensiva all'ospedale fiorentino di Careggi, dove poi è deceduta. Prima del ricovero si era recata anche a lavoro, in una conceria di San Miniato (Pisa). In accordo con i sindaci dei Comuni di Fucecchio e San Miniato è stata disposta un'ordinanza urgente per motivi di sanità pubblica per predisporre una disinfestazione straordinaria nelle aree interessate nel raggio approssimativo di 100 metri dalla residenza e dal luogo di lavoro della donna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






