Ecco come si è salvata in extremis la festa della Madonna di Polsi
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, la statua è partita dal Santuario alla volta di San Luca

La Madonna di Polsi è scesa dalla montagna. Da questa mattina la statua venerata nel santuario in Aspromonte è accolta nella parrocchia di Santa Maria della Pietà a San Luca, il paese nel cui territorio si trova il luogo sacro. Una sorpresa per tutti, frutto dell’impegno del vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Franco Oliva, che ha così “salvato” la festa della Madonna della Montagna che da secoli richiama migliaia di fedeli.
Per le difficoltà di accesso al santuario, per incomprensioni burocratiche e tensioni locali (ne abbiamo scritto cinque giorni fa) dopo quattro secoli la festa era stata sospesa. Invece si è riusciti a salvarla portando a San Luca la statua di Maria col Bambinello. Questa sera si tiene la veglia di preghiera e domani mattina la tradizionale celebrazione.
Ma già oggi San Luca ha festeggiato la bella sorpresa. Tanta gente è scesa in strada, ha riempito la chiesa, ha addobbato con fiori e festoni le vie del paese. E ancora canti e preghiere. “Bonavenuta a Santuluca, Vergine Santa. Portati paci, grazie e saluti pa’ tutti San Luca” (Benvenuta a San Luca Vergine Santa. Porta pace, grazie e salute per tutto san Luca).
Ad annunciare l’arrivo della Madonna della Montagna era stato di buon mattino il vescovo Oliva con una lettera al giovane parroco don Gianluca Longo, alla Comunità di San Luca, ai devoti della Madonna della Montagna di Polsi. Ricorda i lavori di messa in sicurezza del santuario. «La speranza è che in tempi brevissimi possa tornare alla fruizione dei fedeli debitamente ristrutturato dalle sue fondamenta alla copertura».
Aggiunge che «anche i lavori della strada, che collega il Paese al Santuario, di cui da tempo si parla, grazie al finanziamento regionale, dai primi di agosto sono finalmente iniziati e ci auguriamo possano terminare nei tempi previsti». E poi l’annuncio di voler «offrire a tutti i devoti, anche a quelli più lontani ed in difficoltà, possibilità di rendere omaggio a Maria in modo più agevole e sicuro». Così la decisione di «affidare a questa Comunità parrocchiale la custodia della venerata statua della Madonna. Resterà nella vostra Chiesa tutto il tempo necessario, perché possa essere invocata e venerata».
Molto probabilmente oltre la fine di settembre. Festa in parrocchia, dunque, con l’invito a viverla «con partecipazione interiore, chiedendo la conversione del cuore ed il ritorno a Dio di quanti si sono allontanati da Lui». Il riferimento evidente è alla ‘ndrangheta che nel passato aveva usurpato anche la festa di Polsi. Il vescovo Oliva infine ricorda «le prove che ho incontrate anch’io in questo tempo insieme ai sacerdoti, che si prendono cura di voi e del Santuario». Sia lui che il parroco che il rettore del Santuario nei giorni scorsi avevano ricevuto insulti e perfino minacce di morte quando sembrava che la festa sarebbe stata spostata a Locri. Ma il vescovo torna «a precisare che, al di là di ogni incomprensione, malinteso o equivoco, non c’è mai stata alcuna intenzione di privare questa Comunità della festa annuale del 2 settembre». Resta l’amarezza ma ora è il momento della preghiera invocando «la pace in Ucraina, a Gaza, in Palestina, in Israele e nel mondo intero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA






