È morta la bimba rimasta in mare per 5 giorni senza cibo né acqua

La piccola della Guinea, di sei anni, era con la madre su un barcone stracarico di migranti sbarcati a Lampedusa. Era ricoverata all'ospedale di Palermo dal sette agosto
August 18, 2025
È morta la bimba rimasta in mare per 5 giorni senza cibo né acqua
Sea Watch | Un barcone stracarico di migranti
È stata dichiarata la morte cerebrale per la bambina di sei anni, originaria della Guinea, che era ricoverata in gravi condizioni all'ospedale dei Bambini di Palermo dopo la traversata insieme alla madre dalle coste africane fino a Lampedusa. Era arrivata la notte tra giovedì e venerdì 8 agosto dopo un viaggio di cinque giorni su un barcone con altri migranti, rimasti in balia delle onde senza cibo e acqua.
Le condizioni della bambina erano apparse subito gravi ed era stata trasportata in elisoccorso dal 118 a Palermo e ricoverata in rianimazione. Martedì mattina è stata avviata la procedura per accertare la morte cerebrale. I familiari non hanno dato l'assenso alla donazione degli organi. La mamma è assistita dall'associazione Medici senza frontiere con una psicologa e la mediatrice culturale e dalla responsabile dell'associazione Casa di Lucia.
"In queste ore - spiega Msf - la comunità di persone migranti sta organizzando un momento di preghiera, commemorazione in supporto alla donna. Tutto questo però non toglie l'assurdità del fatto che le persone continuano a morire in mare per mancanza di operazioni di soccorso. Sono oltre 30 mila le persone morte in mare. Sembrano numeri, ma noi ascoltiamo le singole storie indelebili di queste persone, come la mamma assistita in queste ore a Palermo. Storie di sensi di impotenza indescrivibili e tristezza infinita per non essere riusciti a salvare i propri figli".
Ancora arrivi e soccorsi a Lampedusa
Centosei migranti sono sbarcati sulla più grande delle isole Pelagie dopo che le motovedette della guardia di finanza hanno soccorso i due barconi sui quali viaggiavano 37 e 69 persone. Sul primo natante di 10 metri, c'erano bengalesi, egiziani, pachistani e tunisini partiti da Tajoura (Libia); sul secondo c'erano invece bengalesi, egiziani e marocchini salpati da Zuara, altra località libica. Stando ai racconti degli sbarcati, i marocchini avrebbero pagato 1.200 euro per il viaggio dal loro Paese di origine, gli egiziani 4 mila euro e i bengalesi 6 mila euro. Tutti sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 215 ospiti.

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