Domani sciopero generale, il j'accuse di Meloni
Cortei e manifestazioni nelle principali città. La premier contro opposizioni e Cgil: non vogliono la pace ma weekend lungo

Parole nette. Dure. Quasi un atto d'accusa. Giorgia Meloni arriva a Copenaghen al vertice ue e attacca opposizione e sindacato. «Il popolo italiano affronterà nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c'entri poco con la vicenda palestinese e c'entri molto con le questioni italiane e del resto ce lo spiegano i sindacati perchè mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perchè il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme». L'Italia domani si ferma. Cortei, manifestazioni spontanee, occupazioni, agitazioni nei porti e uno sciopero generale. È massima l'attenzione per le mobilitazioni pro-Flotilla nelle città italiane. Proteste che si sono “accese” subito dopo l'inizio delle operazioni di abbordaggio da parte di Israele alle barche della missione umanitaria che si stavamo avvicinando sempre più alla Striscia. Parla anche Matteo Salvini. E anche lui sfida la Cgil. «Sono ore delicate e non esiste il diritto al caos con uno sciopero a sorpresa che è per motivi politici...». Poi fa sapere: «... Ma c'é una commissione di garanzia che si pronuncerà' a brevissimo... Lasciamo che la Commissione di garanzia sugli scioperi si pronunci. Aspetto il pronunciamento, se dirà che lo sciopero è legittimo ne prenderemo atto, ma se dirà che non è legittimo, se qualcuno bloccherà le strade, le ferrovie e i trasporti, ne pagherà penalmente le conseguenze».
Si annuncia un venerdì complicato. Le forze dell'ordine hanno messo sotto la lente anche i canali social dove i vari gruppi stanno chiamando a raccolta per le nuove proteste, in vista del corteo nazionale di sabato che sfilerà per le vie del centro della Capitale: da Porta San Paolo a San Giovanni. La macchina della sicurezza è già al lavoro. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato al Viminale prefetti e questori di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna per fare il punto sulla situazione. Le indicazioni sono quelle di innalzare lo sforzo info-investigativo per prevenire disordini, dialogare al massimo con gli organizzatori per isolare i violenti, presidiare gli obiettivi sensibili, a cominciare da quelli israeliani ed ebraici. Per mettere a punto il dispositivo da impiegare sabato a Roma c'è stata già una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza in prefettura e domani è in programma un tavolo tecnico in Questura. Poi i sindacati. «L'aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema» ha tuonato la Cgil. «Israele attacca il diritto internazionale. Ora e il momento di bloccare tutto» ha sottolineato l'Usb. E già mercoledì mattina il segretario della Cgil Maurizio Landini aveva preannunciato che «di fronte a un eventuale blocco, a sequestri, arresti» sarebbero stati «pronti a proclamare, in modo tempestivo, uno sciopero generale» sottolineando che «un atto di quella natura in acque internazionali è un atto di guerra contro chi vuole svolgere una missione per riaffermare la pace».
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