Croce Rossa, riabilitati gli operatori ebrei espulsi nel '38

Dichiarazione solenne firmata dal presidente Cri Valastro, presenti la presidente Ucei Di Segni e la ministra Roccella
November 19, 2025
Croce Rossa, riabilitati gli operatori ebrei espulsi nel '38
Da sinistra: la presidente Ucei, Noemi Di Segni, la ministra Eugenia Roccella e il presidente Cri, Rosario Valastro
Ottantasette anni dopo, sono stati simbolicamente rientegrati nei ruoli della Croce Rossa Italiana, tutti gli operatori di religione ebraica espulsi dopo l'emanazione delle leggi razziali del 1938. La cerimonia della firma della Dichiarazione solenne da parte del presidente nazionale della Cri, Rosario Valastro, si è svolta alla presenza della presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), Noemi Di Segni, della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, del Presidente dell’Associazione Amici del Magen David Adom in Israele (sezione di Roma), Cesare Efrati e di Maria Enrica Monaco, membro della Commissione Didattica Nazionale Storia Cri.
Dichiarando «simbolicamente annullati» i provvedimenti che portarono alle espulsioni - atti, si legge nella Dichiarazione solenne, «in palese contrasto con i principi umani universalmente riconosciuti», che hanno provocato «disposizioni discriminatorie, ingiuste e disumane» di cui la Croce Rossa si assume la «responsabilità storica» - la Cri ha stilato l'elenco delle persone espulse, alle quali è stato dato postumo riconoscimento e a cui è stato restituito «il pieno diritto all'onore». Tale elenco non è completo e la ricerca storica proseguirà per «restituirne la più compiuta completezza».
«Viviamo in un mondo polarizzato dai conflitti, nel quale l’azione umanitaria del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è più che mai simbolo di Pace, speranza, inclusione, dialogo - ha sottolineato il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, all'atto della firma -. Davanti alle oltre 130 guerre in corso, la nostra neutralità è elemento fondante di un agire generoso e privo di pregiudizi. La nostra Imparzialità ci fa essere pronti ad alleviare le sofferenze delle persone con un unico discriminante, dare la priorità ai casi più urgenti. Questo è quello che siamo, questo è quello che facciamo nelle comunità del nostro Paese e in quei territori colpiti dalle guerre, con i nostri presidi sanitari, gli aiuti e gli operatori umanitari», ha concluso Valastro.
Sottolineando l'importanza della «consapevolezza della persecuzione legalizzata subìta nel ‘38 nei confronti anche di operatori sanitari di religione ebraica», la presidente Ucei Di Segni ha ribadito la necessità di «agire oggi con coerenza per arginare ogni forma di discriminazione basata su pregiudizio e disinformazione, favorire alleanze e condivisione di prassi e modelli di eccellenza anche israeliana nel salvataggio di vite e supporto all’emergenza sanitaria». 
Di «gesto di grande valore simbolico» ha parlato il presidente dell’Associazione Amici del Magen David Adom in Israele, Cesare Efrati. «È importante sottolineare, malgrado la disinformazione diffusa - ha aggiunto - che il Magen David Adom è l’organizzazione israeliana che vede da sempre medici, paramedici e personale di ogni etnia e religione lavorare fianco a fianco per salvare vite umane di qualunque credo, provenienza o nazionalità, operando da anni in piena cooperazione con la Croce Rossa. Un impegno comune che ribadisce quanto metodi, intenti e scopi delle due organizzazioni siano profondamente allineati quando collaborano per la salvezza di vite umane».
Sull'importanza di «rendere il “mai più” un impegno attuale» ha insistito la ministra Roccella, sottolineando che «di fronte ai conflitti del nostro tempo bisogna combattere in ogni modo il germe del pregiudizio e della discriminazione e aprire gli occhi su fenomeni come il nuovo antisemitismo che oggi si respira in Occidente e che dobbiamo contrastare con forza e consapevolezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA