Corsie speciali fuori dalle quote: cosa ha deciso il governo sulle badanti

Il Consiglio dei ministri vara un decreto legge di 12 articoli che integra i provvedimenti sui flussi, aprendo agli stranieri assunti con contratti di assistenza familiare per disabili e anziani.
September 4, 2025
Corsie speciali fuori dalle quote: cosa ha deciso il governo sulle badanti
. | Una badante insieme a un'anziana per strada
Non si tratta assolutamente, come fonti di governo tengono a precisare, di un nuovo decreto flussi. Tuttavia, la bozza del decreto legge licenziata ieri dopo un Consiglio dei ministri durato un paio d’ore, contiene una serie di misure di indubbio impatto, che nelle intenzioni di Palazzo Chigi e dei ministri competenti dovranno servire a migliorare le procedure relative all’impiego di alcune categorie di lavoratori stranieri, a partire da quelle (molto richieste dalle famiglie italiane perché necessarie) di badanti e assistenti domiciliari.

Un decreto legge per snellire le procedure

Al Cdm non è seguita alcuna conferenza stampa per illustrare il provvedimento. In base a una bozza circolata mercoledi sera, che Avvenire ha potuto visionare, il dl sarebbe composto da 12 articoli, con «disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio». L’intento di fondo sarebbe quello di snellire e velocizzare alcune procedure amministrative, introducendo al tempo stesso meccanismi di controllo e verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni fornite dai datori di lavoro. In particolare, l’articolo 1 introduce disposizioni relative al «nulla osta al lavoro subordinato e di controlli di veridicità sulle dichiarazioni fornite ai fini dell’autorizzazione all’ingresso di lavoratori stranieri». L’articolo 2, invece, si focalizza sulla «semplificazione e accelerazione dei procedimenti per l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato con lavoratori stranieri». E il numero 3 consente allo straniero di soggiornare legittimamente «nel territorio dello Stato e svolgere temporaneamente attività lavorativa», anche nel caso in cui i tempi di rilascio del permesso superino i 60 giorni, a condizione però che gli sia stata già consegnata la ricevuta attestante l’avvenuta richiesta. Ancora, grazie all’articolo 4 i permessi speciali (concessi per protezione a vittime di tratta, violenza domestica e sfruttamento del lavoro. ) dureranno un anno, anziché sei mesi. E chi ne fruirà potrà anche ricevere l’assegno di inclusione (che nel 2025 prevede, per una persona sola, circa 540 euro mensili).

Una corsia speciale per badanti e assistenti

Di rilevanza è l'articolo 5 del decreto, che introduce una “corsia speciale”, e dunque fuori dei tetti fissati nei decreti flussi (il nuovo Dpcm disegnato a maggio dall’esecutivo, lo ricordiamo, fissa una cifra complessiva di 497.550 ingressi legali per lavoro nel triennio 2026-28), per assumere stranieri come badanti e assistenti domiciliari, apportando una rilevante modifica al testo unico sull’immigrazione del 1998 (la cosiddetta legge Turco-Napolitano). Stando alla bozza, la nuova norma consentirà l’ingresso e il soggiorno, per periodi superiori a tre mesi, «al di fuori delle quote», ai «lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità» o di «grandi anziani». Le domande di nulla osta al lavoro per l’assunzione, a tempo determinato o indeterminato, dovranno essere presentate al competente sportello unico per l’immigrazione per il tramite delle agenzie per il lavoro (le Apl) o delle «associazioni datoriali» firmatarie del contratto per il lavoro domestico. Per evitare sotterfugi o raggiri alle norme sull’immigrazione, non è consentita l’assunzione di familiari stretti (coniuge o parenti entro il terzo grado) dello stesso datore di lavoro. I controlli verranno effettuati dalle amministrazioni competenti. Chi entrerà nei primi dodici mesi potrà effettuare solo quel tipo di mansioni; eventuali cambi di datore di lavoro dovranno essere vagliati dagli ispettorati territoriali. Scaduto il primo anno di presenza legale in Italia, si potrà presentare in questura l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno.

Più giorni per le pratiche di ricongiungimenti familiari

I giovani stranieri ammessi a programmi di volontariato potranno entrare in Italia entro un numero massimo triennale di posti. Mentre l'articolo 7 porta da 90 a 150 giorni il tempo massimo per le pratiche di ricongiungimento familiare. Ancora, l'articolo 8 proroga il tavolo nazionale che coordina la lotta al caporalato e consente la partecipazione (oltre a sindacati, associazioni e terzo settore) anche ad enti religiosi. Infine, viene esteso l’accesso al fondo per il contrasto del lavoro nero, oltre alle agenzie, anche ad enti accreditati dalle Regioni nei servizi per l'impiego. E vengono prorogati al dicembre 2027 (sarebbero scaduti nel 2025) i finanziamenti per potenziare l’hotspot di Lampedusa.

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