Cala (e invecchia) la popolazione: siamo meno di 59 milioni
di Redazione
I dati del 2024 segnalano la diminuzione di abitanti nel Sud. Sale il rapporto tra anziani e bambini: 6 a 1. Più grandi anziani e meno giovani. Ma a Ordona (Foggia) l'età media è appena 37 anni
Continua lentamente il calo demografico nel nostro Paese. Nel 2024, infatti, siamo scesi sotto i 59 milioni di abitanti. Per la precisione: al 31 dicembre dello scorso anno la popolazione in Italia contava 58.943.464 individui. Rispetto alla fine del 2023 il decremento è di 27.766 unità, lo 0,5 per mille in meno. Il calo di popolazione è stato più intenso al Sud (-2,5 per mille) e nelle Isole (-2,8 per mille) e al Centro (-1,0 per mille). Al contrario, nel Nord-ovest e nel Nord-est si osservano incrementi rispettivamente del +1,4 e +1,2 per mille. Tra le regioni, quella che si è "svuotata" maggiormente è stata la Basilicata (-6,1 per mille) e al Nord sono state in controtendenza la Valle d’Aosta (-2,8 per mille) e il Friuli-Venezia Giulia (-1,1 per mille), mentre a incrementare maggiormente la popolazione è stata la Provincia autonoma di Bolzano con un +4 per mille.
La dinamica positiva della popolazione straniera concorre a contenere la flessione della popolazione a livello nazionale e a sostenere la lieve crescita riscontrata nel Nord. Infatti, al 31 dicembre 2024, gli stranieri residenti ammontavano a 5.371.251 individui (+22,4 per mille rispetto al 2023) e la loro incidenza sul totale della popolazione residente raggiunge il 9,1% (era pari all’8,9% nel 2023). Quanto ai Comuni a soffrire maggiormente del calo di popolazione sono quelli oltre 100mila abitanti o al di sotto dei 5mila.
Le donne superano gli uomini di 1.200.030 unità e rappresentano il 51,0% della popolazione residente. Per effetto della maggiore longevità delle donne, infatti, il peso della componente femminile cresce progressivamente al crescere dell’età. Fino alla classe 40-44 anni si registra una prevalenza maschile, dovuta sia al rapporto biologico alla nascita costantemente a favore degli uomini (105-106 maschi ogni 100 femmine), sia alla marcata connotazione maschile degli immigrati dall’estero nelle età giovanili-adulte. A partire dalla classe 45-49 anni prevalgono le donne con una quota sempre maggiore che cresce nelle età più avanzate, arrivando a rappresentare il 64,6% dei grandi anziani (85 anni e più) e l’82,4% degli ultracentenari.
Tra le curiosità spicca la situazione di Ordona, in provincia di Foggia, che è il Comune più "giovane" di Italia, con un’età media di 37,6 anni, mentre Villa Santa Lucia degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, che peraltro conta solo 83 abitanti, è quello con l’età media più alta: 65,2 anni.
In generale, la piramide delle età, che rappresenta la struttura per età e sesso della popolazione del nostro Paese, mostra il forte squilibrio a favore della componente anziana e assomiglia sempre più a un muffin piuttosto che alla figura geometrica tradizionale. Confrontando la numerosità degli individui di 65 anni e più con quella dei bambini sotto i 6 anni, nel 2024 si contano infatti 6 anziani per ogni bambino (erano 5,8 nel 2023, 5,6 nel 2022, 3,8 nel 2011).
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