Bollette, in arrivo più aiuti ma per soli 3 mesi
Dal Cdm è atteso il decreto che dovrebbe allargare la platea del bonus fino ai nuclei con Isee pari a 25mila euro. Allo studio anche misure di più lungo respiro. Critiche dall'opposizione

La linea di Giorgia Meloni sulle bollette è chiara: serve una misura che si faccia sentire, spendibile in termini di consenso, sia per le famiglie sia per le imprese. Soldi veri, comunque più di quelli prospettati nella prima bozza di decreto, non a caso bocciata dalla premier per il disappunto di Giancarlo Giorgetti. La coperta, però, resta corta e occorre fare i conti con le risorse a disposizione. Il vertice di giovedì sera, con il capo dell’esecutivo e i ministri competenti, è servito proprio a questo. L’intesa c’è: da Palazzo Chigi filtra la «soddisfazione della maggioranza» e nel Consiglio dei ministri di venerdì, previsto per le 9 ma suscettibile di slittamento alle 11:30, si dovrebbe arrivare a dama. L’ipotesi più accreditata sembra quella di concentrare in soli tre mesi il tesoretto individuato dal Mef (circa 3 miliardi) e di alzare la soglia Isee del bonus sociale fino a 25mila euro, declinandolo per fasce. Una strada simile a quella già percorsa nel 2023, quando il bonus venne riconosciuto pieno ai clienti disagiati con Isee fino a 9.530 euro e ridotto all’80% per Isee compreso tra 9.530 e 15.000. Prevista anche una norma per la trasparenza del mercato che dovrebbe rendere più comprensibili le offerte al dettaglio.
Non è l’unica opzione sul tavolo e si lavora anche a misure più a lungo termine, ma di sicuro incontra il favore del vicepremier leghista, Matteo Salvini: «In Cdm mettiamo sul tavolo 3 miliardi. Adesso per i prossimi tre mesi mettiamo questo per bloccare e azzerare gli aumenti, poi si spera che nel frattempo si arrivi a un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina». Dichiarazioni che non lasciano dubbi sull’intenzione del capo del Carroccio (secondo alcuni condivisa dal titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto) di tornare a importare al più presto il gas russo. Alle imprese dovrebbero essere destinati 1, 3 miliardi dei 3 e a disposizione, di cui 600 milioni alle aziende energivore e altri 700 alle pmi, ma su questo fronte il quadro è ancora poco definito e coinvolge anche le prossime decisioni di Bruxelles. In ogni caso la premier, fanno sapere fonti qualificate, dovrebbe tenere una conferenza stampa al termine della riunione di governo. Circostanza insolita, che rivela la volontà di investire un capitale politico consistente sulle misure in arrivo e palesa la soddisfazione per le intese raggiunte.
L’idea di spalmare le risorse su un tempo così breve non convince le opposizioni. Per il leader di Avs, Angelo Bonelli, è un’ipotesi di corto respiro, perché il governo ragiona «come se l'emergenza finisse con l'estate» e «finge di non sapere che dal costo dell'energia dipende l'aumento di tutti i beni di consumo, compresi quelli alimentari». Il punto, continua, è che «trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, facendole pagare di più è stato un grave errore». La segretaria del Pd Elly Schlein è altrettanto scettica, chiede che dal Cdm di oggi «non esca un pannicello caldo» e invita il governo a valutare le proposte fatte ieri in direzione nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






