Arteria polmonare trapiantata su malata oncologica: «È la prima volta»

Al Sant'Andrea-Sapienza di Roma l'intuizione di due giovani chirurghe toraciche ha salvato una paziente che soffriva di una neoplasia che ha comportato la rimozione del polmone sinistro
October 30, 2025
Arteria polmonare trapiantata su malata oncologica: «È la prima volta»
I monitor di una sala operatoria rilevano i parametri vitali nel corso di un intervento chirurgico
«Per la prima volta al mondo in un caso di tumore al polmone», è stato eseguito un trapianto di un'arteria polmonare, in una paziente over 70 con una neoplasia infiltrante l'arteria, associata all'asportazione dell'intero polmone di sinistra. L’intervento è stato compiuto nell’Azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea di Roma ed è avvenuto il 17 luglio scorso, grazie all’intuizione di due giovani chirurghe toraciche, Cecilia Menna e Beatrice Trabalza Marinucci. Ad operare è stato un team guidato da Erino A. Rendina, direttore della Chirurgia toracica del Sant'Andrea e preside della facoltà di Medicina e psicologia dell’Università Sapienza. L'arteria era criopreservata a Barcellona.
Come ha sottolineato il direttore Rendina, il primato dell'intervento e la sua unicità rispetto a sostituzioni analoghe effettuate in cardiochirurgia, risiedono nella stessa natura della neoplasia: «La paziente aveva un tumore al polmone inoperabile che infiltrava questa grossa arteria fino al cuore – ha dichiarato Rendina in occasione della presentazione della procedura tenutasi ieri mattina nella facoltà di cui è preside alla Sapienza –. Noi abbiamo rimosso il tumore che infiltrava l'arteria, dovendo sostituirla con un'altra arteria umana. Questa è la prima volta al mondo per il tumore del polmone, un’operazione con caratteristiche completamente diverse dagli interventi di cardiochirurgia».
La differenza sta nel fatto che «nel cancro del polmone l’infiltrazione è assolutamente imprevedibile: mentre nei trapianti si sostituiscono organi anatomicamente normali - malati, ma anatomicamente normali - il tumore stravolge completamente l'anatomia. Per questo non è stato mai fatto al mondo: perché nessuno ha mai immaginato che si potesse fare». Nei mesi che hanno preceduto l'operazione, la paziente è stata sottoposta a un moderno schema di chemio e radioterapia. «Il tumore si era un po’ ridotto – ha quindi aggiunto Rendina – ma non era prevedibile che si potesse operare con mezzi canonici. Da qui l’intuizione di ritenere possibile qualcosa che finora non era stato ritenuto possibile». L’operazione, ha spiegato lo specialista, è stata effettuata «in circolazione extracorporea, è stata tolta tutta l'arteria polmonare dal cuore fino alla parte che va verso il polmone destro, è stato rimosso il polmone sinistro, ricostruito il flusso, e trapiantata l'arteria che porta il sangue direttamente dal cuore al polmone destro, che è rimasto».
Il segmento di arteria crioconservata, di circa 5 centimetri, era perfettamente adattabile alle dimensioni del vaso della donna. I materiali sintetici o biocompatibili esistenti non consentono di ottenere un condotto sostituivo con le stesse caratteristiche originali, ed espongono al rischio di ostruzione del vaso sostituito. Iniziato alle 12 del 17 luglio, l'intervento si è concluso alle 16.30. Dopo il decorso post-operatorio, attualmente la donna non necessita di terapia immunosoppressiva, come invece avviene per gli altri trapianti d'organo (cuore, polmone, eccetera), e neanche di terapia anticoagulante data la perfetta biocompatibilità del tessuto.
«Il primo trapianto al mondo di arteria polmonare realizzato con successo dalla squadra della Chirurgia toracica dell'Ospedale Sant'Andrea-Sapienza conferma l'eccellenza della sanità pubblica laziale e italiana nel panorama internazionale». Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato l’operazione compiuta in estate. «L’équipe – ha evidenziato Schillaci – ha realizzato un intervento complesso e delicato: a loro e a tutti coloro i quali hanno reso possibile questo straordinario risultato va il mio apprezzamento. Questo trapianto dimostra ancora una volta l’elevata qualità della formazione e della competenza italiana in campo scientifico e sanitario. Tutto questo è motivo di grande orgoglio per la sanità pubblica e per l’Italia intera».

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