Ancora 415 morti. Galli: «Perché così tanti? Non lo capisco». 101.864 i contagi
di Redazione
Si contano 1.376 i pazienti in terapia intensiva, 47 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite

Sono 101.864 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 41.247. Le vittime sono invece 415, mentre ieri erano state 326.
Ammontano a 999.095 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 393.663. Il tasso di positività è al 10,2%, stabile rispetto a ieri (quando era al 10,5%).
Si contano invece 1.376 i pazienti in terapia intensiva, 47 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 99. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 18.337, ovvero 338 in meno rispetto a ieri.
Dall'inizio della pandemia sono 11.765.767 gli italiani contagiati dal Covid. Gli attualmente positivi sono 1.927.800, in calo di 62.901 nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono 149.512. I dimessi e i guariti sono invece 9.688.455 con un incremento di 164.915 rispetto a ieri.
Perché così tanti morti? Non si capisce
"Non lo so, non l'ho ancora capito, e credo che anche non si sia ancora capito in giro, visto che credo che la cosa si stia studiando da più parti". Così l'infettivologo Massimo Galli, ha risposto a una domanda in tv
sulle cause del numero elevato di morti per Covid che si continua a registrare in Italia.
sulle cause del numero elevato di morti per Covid che si continua a registrare in Italia.
"Per essere intellettualmente onesto - ha sottolineato, - non sono ancora riuscito a spiegarmi il perchè di tutti questi morti". Tante le cause ipotizzate ("le ipotesi su cui si è al lavoro me le tengo per me finchè non
saranno dimostrate), ha spiegato Galli, "una cattiva qualità dell' assistenza, ma rispetto a momenti molto più difficili abbiamo avuto più spazio per potere trattare come si deve e anche più esperienza. Non credo quindi che quello possa essere il problema". Anche la maggiore componente anziana nella società italiana non è sufficiente. "Qualsiasi ipotesi di questo genere - ha rilevato Galli - non basta".
saranno dimostrate), ha spiegato Galli, "una cattiva qualità dell' assistenza, ma rispetto a momenti molto più difficili abbiamo avuto più spazio per potere trattare come si deve e anche più esperienza. Non credo quindi che quello possa essere il problema". Anche la maggiore componente anziana nella società italiana non è sufficiente. "Qualsiasi ipotesi di questo genere - ha rilevato Galli - non basta".
Secondo l'infettivologo, potrebbe essere di aiuto a risolvere il problema "il cercare di capire se noi li contiamo in maniera diversa da altri Paesi, se sono soprattutto causati dalla variante Delta o da Omicron, avessimo più facilità di fare sequenze in questo Paese sarebbe una gran cosa. Lo dico da tantissimo tempo ma per ora non grandi risultati, c'è più bisogno di utilizzo anche clinico della possibilità di far sequenze, non soltanto di sorveglianza in termini generali".
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