A Milano, nella scuola per informatici dedicata a Carlo Acutis

Sorge in periferia, a Quarto Oggiaro. Il vescovo Vegezzi: ragazzi, rendete grandi le cose piccole. Il ministro Valditara: grande valore educativo
September 7, 2025
A Milano, nella scuola per informatici dedicata a Carlo Acutis
Fotogramma | C'è anche una statua di Carlo Acutis nella scuola di Milano che da oggi porta il suo nome
Dal Canada all’Australia, dal Malawi all’Illinois: sono tante le scuole nate nel nome di Carlo Acutis, il giovane canonizzato domenica scorsa e appassionato di Internet. Ora una scuola porta il suo nome anche nella “sua” Milano: è stato inaugurato ieri l’Istituto Tecnico “Carlo Acutis”, in zona Quarto Oggiaro. Una nuova realtà educativa che parte con 38 studenti e due indirizzi: Informatica e telecomunicazioni e Grafica e comunicazione. L’idea è proporre un modello innovativo che unisca formazione tecnica e ispirazione cristiana, in continuità con la testimonianza di Acutis che seppe usare il digitale per annunciare il Vangelo. Durante la cerimonia il vescovo ausiliare di Milano Giuseppe Vegezzi, vicario episcopale per la Zona 1, si è rivolto direttamente ai ragazzi presenti ricordando che «Carlo aveva la vostra età e ha vissuto la sua adolescenza con semplicità ma nel modo migliore possibile». È un invito, ha aggiunto, «a rendere grandi le piccole cose e a fare della propria vita un capolavoro». Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha invece posto l’accento sul significato educativo dell’iniziativa. Visitando le aule e i laboratori, ha parlato di un modello di scuola «sereno, dove si percepisce la voglia di apprendere insieme» e ha definito Acutis «un esempio di come si possa usare la tecnologia con intelligenza e libertà».
L’istituto è gestito dalla Fondazione Edutecne Ets ed è frutto della collaborazione tra tre scuole paritarie cattoliche milanesi (Fondazione Grossman, La Zolla e Mandelli Rodari) assieme alla cooperativa Aslam e a due imprese, Beta80 e MR Digital. A sostenerlo anche la Fondazione Deloitte, con risorse dedicate al contrasto della dispersione scolastica. Il preside Nicola Terenzi ha raccontato le novità didattiche: tempo prolungato fino alle 16, spazi divisi per lezioni frontali e lavori di gruppo, presenza di esperti d’azienda in co-docenza con gli insegnanti.
La scelta di Quarto Oggiaro, quartiere popolare della periferia nord, non è casuale: qui la cooperativa Aslam aveva già una sede. «Vogliamo intrecciare relazioni con il territorio – sottolinea il presidente della Fondazione Edutecne Mario Salerno – e contribuire a creare un campus formativo aperto al quartiere e alla città». L’augurio per i ragazzi che inizieranno venerdì 12 settembre il loro percorso scolastico è quella di lasciarsi ispirare dalla testimonianza di un ragazzo capace di orientare le passioni verso un ideale più alto che invitava a non “morire fotocopie” come fanno in tanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA