venerdì 11 giugno 2021
Il ministero della Salute aggiorna le raccomandazioni relative all'utilizzo del farmaco dell'azienda anglo-svedese, già modificate tre volte dall'inizio dell'anno
La conferenza stampa con (da sinistra) Locatelli, Speranza, Figliuolo e Brusaferro

La conferenza stampa con (da sinistra) Locatelli, Speranza, Figliuolo e Brusaferro - Ansa

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Stop all'utilizzo del vaccino di AstraZeneca per chi ha meno di sessant'anni e seconda dose, per chi tra questi ha già fatto la prima, con Pfizer o Moderna. Dopo il caso della 18enne morta a Genova e i dubbi sollevati da diversi scienziati, il ministero della Salute aggiorna le raccomandazioni relative all'utilizzo del farmaco dell'azienda anglo-svedese, già modificate tre volte dall'inizio dell'anno.

"Tradurremo in maniera perentoria le indicazioni del Comitato tecnico scientifico" assicura il ministro della Salute Roberto Speranza che firmerà l'ordinanza nelle prossime ore. Una scelta che avrà inevitabilmente ripercussioni sulla campagna vaccinale, che ha superato i 40 milioni di somministrazioni e raggiunto, con una dose, il 49% degli italiani vaccinabili: "è chiaro - conferma il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo - che ci sarà un impatto, ma sono convinto che tra luglio e agosto riusciremo a mitigarlo". Per Johnson & Johnson, vaccino come Az a vettore virale, resterà invece la "raccomandazione" ad utilizzarlo per gli over 60 poiché i casi di trombosi sono meno frequenti.

Il parere del Cts è arrivato dopo una lunga discussione tra gli esperti e dopo la richiesta di decisioni "chiare, inequivocabili e tempestive" da parte delle Regioni, che nel frattempo stanno sospendendo tutte le prenotazioni per gli under 60 con Astrazeneca e gli open day, autorizzati a maggio dallo stesso Comitato. Nel verbale del 12, infatti, i tecnici del governo avevano dato il via libera ai 'vaccination day' per tutti i cittadini sopra i 18 anni, non rilevando "motivi ostativi".

Una scelta fatta perché in quel momento - con un'incidenza di 400 casi ogni 100mila abitanti - i casi di trombosi erano pari a 1.1 ogni 100mila abitanti mentre il numero delle vittime era di 8 ogni 100mila. Dunque erano maggiori i benefici dei rischi. Oggi però, grazie ad una maggiore disponibilità dei vaccini a Mrna e ad una situazione epidemiologica in netto miglioramento, i rischi superano i benefici: con un'incidenza sotto 50 casi (oggi siamo a 25) il rischio di trombosi resta comunque a 1.1 ogni 100mila abitanti mentre quello delle vittime prevedibili scende sotto l'1. Dunque si cambia. "È evidente - dice Speranza - che il quadro delle
conoscenze scientifiche si evolve di settimana in settimana e l'Ema fin dall'inizio ha fatto riferimento alla necessità di adeguare la campagna di vaccinazione alla circolazione del virus. Noi siamo arrivati ad un livello basso e il livello di incidenza impatta sul rapporto costi-benefici".

"Essendo mutato lo scenario epidemiologico, il rapporto tra benefici della vaccinazione e potenziali rischi di trombosi cambia" - aggiunge il coordinatore del Cts Franco Locatelli parlando di una decisione presa dopo una valutazione "accurata e meticolosa delle evidenze" scientifiche e in raccordo "con tutte le istituzioni sanitarie".

Astrazeneca sarà quindi di fatto somministrabile solo a chi ha da 60 anni in su e Figliulo indica anche la platea di possibili destinatari del siero di Astrazeneca: 3,5 milioni di italiani che non hanno avuto neanche la prima dose, quelli sui quali le Regioni devono "continuare ad insistere in maniera incalzante", e 3,9 che devono avere il richiamo. Tutti coloro che hanno meno di sessant'anni e dovevano fare il richiamo con Astrazeneca, "pur in assenza di segnali preoccupanti e ispirandosi al principio di massima precauzione" precisa Locatelli, riceveranno invece Pfizer o Moderna. Richiami che rispetteranno lo stesso lasso di tempo previsto per il vaccino anglo-svedese, dunque 8-12 settimane dopo la prima dose. Per centinaia di migliaia di italiani - tra i 20 e i 40 anni sono 340mila quelli che hanno avuto la prima dose di Astrazeneca e circa il doppio tra 40 e 60 - scatterà la "vaccinazione
eterologa": i dati, sottolinea ancora il coordinatore del Cts, indicano che "la risposta immunitaria generata da questo approccio ha una buona evidenza sia di sicurezza che di efficacia".

Ora però si tratta di ridisegnare la campagna vaccinale. Primo, bisognerà vedere quanti tra quei 7,4 milioni di italiani potenziali che potrebbero fare Astrazeneca lo faranno davvero, alla luce dell'ennesimo cambio in corsa. Tanto che il generale Figliuolo già ipotizza che in caso dovessero avanzare delle dosi andranno ai paesi Covax, ovviamente "con le prescrizioni sanitarie previste in quei paesi". Secondo, il vaccino di Curevac è in ritardo e l'ultima previsione indica l'arrivo di 6,5 milioni di dosi non prima della fine di settembre. Terzo, sarà necessario rallentare le prime somministrazioni di Pfizer e Moderna, per garantire le seconde dosi e alla luce
dell'allargamento delle platea ad altri 2,3 milioni persone, i 12-15enni. "Sono convinto che a settembre riusciamo a chiudere la partita" dice con ottimismo Figliuolo che però ammette che si è al limite. "Avevamo un margine di riserva, ora questi margini si sono assottigliati e se dovessero esserci altri intoppi è chiaro che dovremo rivedere i piani".


Le Regioni che hanno sospeso AstraZeneca ai giovani

Sono otto le Regioni che, ancora prima dell'annuncio del Cts, hanno già sospeso la somministrazione di vaccini a vettore virale - Astrazeneca e Janssen - per gli under 60. A Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania e Puglia - che avevano preso questa decisione nei giorni scorsi - oggi si sono aggiunte Emilia Romagna, Umbria e Valle d'Aosta.

In Emilia-Romagna gli Open Day già programmati, con tanto di prenotazione online vengono confermati, ma si faranno solo con la somministrazione di Pfizer e Moderna. Lo ha deciso la Regione "in via prudenziale, in attesa delle nuove indicazioni del Cts, che si chiede siano chiare e definitive, sull'impiego dei vaccini a vettore virale". AstraZeneca e Johnson & Johnson continueranno a essere impiegati solo per gli over 60 che non sono ancora stati vaccinati.

In attesa del pronunciamento del Cts sul possibile cambio di farmaco per la seconda dose, il commissario per l'emergenza Covid Umbria, Massimo D'Angelo, ha disposto, precauzionalmente per la giornata odierna, la sospensione delle somministrazioni di seconde dosi di vaccino AstraZeneca a tutti i soggetti di età inferiore a 60 anni.

L'Azienda Usl della Valle d'Aosta ne ha sospeso la somministrazione nei soggetti under 60. Lo annuncia la stessa azienda in una nota nota precisando che l'open day di oggi è stato confermato ma il vaccino Astrazeneca verrà sostituito per gli under 60 con il vaccino Pfizer. Domani l'oìOpen Day Astrazeneca al Palaindoor di Aosta è stato annullato e chi era prenotato sarà vaccinato con Pfizer. Sempre domani confermato l'Open Day di Donnas con la sostituzione di Johnson&Johnson con Moderna mentre quello di domenica, sempre a Donnas, è stato annullato così come quello al Palaindoor di Aosta.

Il Lazio sospende l'Open Week Astrazeneca per over 18 e si limita per ora ai soli richiami. Il Piemonte ha ribadito di attenersi alle indicazioni di Aifa, secondo cui Astrazeneca e Johnson&Johnson sono autorizzati dai 18 anni in su ma preferibilmente somministrati alla popolazione over 60.

Intanto il presidente della Liguria Giovanni Toti invita a "non fare sciacallaggio" sulla vicenda della morte della 18enne di Sestri Levante che aveva partecipato il 25 maggio a un Open Day di AstraZeneca: 'Quale vaccino non è una decisione delle Regioni".

I pediatri italiani: vaccino raccomandato dai 12 anni

"Non possiamo escludere manifestazioni severe da Covid-19 nell'età pediatrica e per questo la Società italiana di pediatria Sip, sulla base delle indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, raccomanda la vaccinazione nei bambini dai 12 anni e negli adolescenti". Lo ha detto all'Ansa la presidente Sip Annamaria Staiano, dopo che l'autorità vaccinale tedesca (Stiko) ha confermato le indicazioni emerse nei giorni scorsi, ovvero nessun consiglio generalizzato di vaccinazione ai ragazzi sopra i 12 anni, ma effettuare la vaccinazione solo a chi è malato o ha sofferto di malattie pregresse.

"L'Aifa ha indicato il vaccino Pfizer per la fascia pediatrica 12-15 anni e seguiamo tale indicazione. La Sip - chiarisce Staiano - è favorevole alle vaccinazioni pediatriche nonostante alcuni sostengano che il rapporto benefici-rischi sia basso poiché le manifestazioni legate alla Covid in questa fascia di età sono state lievi e i decessi pochi".

Cartelle cliniche di Camilla: piastrinopenia autoimmune e terapie ormonali

Sono state sequestrate le cartelle cliniche di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni morta dopo la vaccinazione volontaria con AstraZeneca. Secondo quanto appreso dai media, la ragazza era affetta da piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. Gli investigatori vogliono capire se le due patologie fossero state indicate nella scheda consegnata prima della somministrazione del vaccino, il 25 maggio. Tra i documenti che stanno acquisendo i militari anche le relazioni dei dirigenti medici del San Martino Pelosi e Brunetti. Martedì verrà dato l'incarico ai medici legali Luca Tatjana e Franco Piovella.

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