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Romania, un tetto per santa Rita

Antonella Mariani mercoledì 12 dicembre 2007
È già scesa la prima neve, in Romania, annunciando un altro inverno freddo e lungo. Alla periferia di Bucarest, in località Campina, dieci suore agostiniane di vita contemplativa, di nazionalità italiana e filippina, sono in grande apprensione per il "loro" santuario, nient'altro che quattro muri tirati su mettendo insieme un euro alla volta. Il tetto non c'è ancora, ed è proprio questo a impensierirle: se la chiesetta in costruzione non sarà coperta prima del gelo invernale, se non saranno montate porte e finestre, l'intera opera andrà in rovina. Quel minuscolo santuario in costruzione, che sarà dedicato a santa Rita da Cascia, è destinato a diventare ? gelo permettendo ? il luogo di culto che manca nella zona, il posto in cui sentirsi famiglia e comunità. Le suore agostiniane, partite per l'avventura da un monastero di Roma, sono arrivate a Campina sei anni fa su invito del vescovo di Bucarest. Sono state accolte con simpatia dalla popolazione e la loro presenza ha suscitato già tre giovani vocazioni locali, ma nella casetta in cui alloggiano mancano gli spazi per accoglierle e, al momento, esse restano nelle rispettive famiglie dove, seguite dalle suore, osservano un cammino di formazione. Prima di pensare a se stesse ? magari una nuova casa, più confortevole e spaziosa ? le agostiniane hanno rivolto il loro impegno alla popolazione locale, priva di un luogo di culto. Così, con enormi sacrifici e grazie a piccole offerte raccolte in questi anni, hanno tirato su i muri per realizzare un piccolo santuario dove radunare i fedeli e pregare con loro. Ora non hanno più soldi. La spesa necessaria per il tetto, per le finestre e per le porte che ancora mancano non è enorme in assoluto (all'incirca 20 mila euro), ma proibitiva per la comunità religiosa. I lettori potranno aiutare attraverso il conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Per i bonifici: Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26 (Abi 05584, Cab 01626, Iban IT65P0558401626000000012201).