Attualità

Milano. Expo, la seconda vita di panchine e padiglioni

Daniela Fassini mercoledì 6 gennaio 2016
Va avanti il lavoro di smantellamento e recupero delle strutture e degli arredamenti di Expo. Dopo la vendita all’asta del padiglione del Brasile (in offerta sul web anche la rete che ha registrato lunghe code di visitatori e curiosi nel semestre universale), degli alberi e degli arbusti "ripiantati" a Rho e a Bollate, domani, in via Morosini, presso il Giardino delle Culture, arriveranno anche le panchine del Padiglione della Germania. Gli arredi che hanno accolto sul tetto del padiglione germanico visitatori rilassati con birra e wurstel avranno così una seconda vita in città. Come anche il padiglione della Coca Cola, trasformato in campo da basket coperto, entro breve sarà re-installato al Parco Robinson, in zona Famagosta. Ha già le idee chiare sul futuro dell’area Expo, invece, il candidato sindaco Francesca Balzani che ieri in un post su Facebook lo ha spiegato ai milanesi. «L’obiettivo è creare conoscenza, cultura e posti di lavoro stabili – scrive Balzani – e la miglior destinazione del sito è quella di un Bioparco: un Polo internazionale sulle Biotecologie e la Biodiversità, che potrebbe articolarsi in 3 Parchi tematici». Una parte importante del sito, quella più prossima alla città - scrive - potrà ospitare il progetto "Human Technopole", quello cioè fortemente voluto dal Premier Matteo Renzi con la collaborazione dell’Istituto italiano di Genova e delle università milanesi, sulla scienza e il benessere dell’uomo. La seconda area riguarderebbe la superficie destinata a verde (quel 56% cioè dell’intera area, come stabilito dal consiglio comunale tre anni fa) «potrà trasformarsi in un grande Parco della Biodiversità – spiega Balzani – Un Parco pubblico che ospita tutte le specie botaniche autoctone del territorio del nord Italia e accoglie le altre specie viventi non domestiche. Un luogo di grande attrazione e di educazione alla Biodiversità». Il progetto ricorda le "serre" del primo Expo, sponsorizzate dall’architetto Stefano Boeri, ma poi naufragate per problemi di tempo e denaro. Completa l’area infine il Parco BioAlimentare, dove verranno ospitati i prodotti agroalimentari delle Regioni italiane. «Un Parco espositivo e commerciale, sempre aperto ai flussi del turismo internazionale e nazionale» conclude l’attuale vicesindaco. Sul futuro dell’area, «certezze zero», sottolinea invece il segretario della Cisl, Danilo Galvagni che se la prende con il premier Renzi. «Milano – prosegue – aspettava un salto di qualità per il dopo Expo. Ad oggi solo parole e pochi impegni concreti. Il Governo doveva fare la differenza nel progetto destinato a portare in città il più grande polo della innovazione della ricerca ma, ad oggi, certezze zero. Renzi è benvenuto a Milano e l’augurio è che, ultimate le primarie, eletto il nuovo sindaco, Milano possa tornare ad essere la locomotiva d’Italia, non solo nelle parole del premier ma anche grazie al concreto impegno del Governo».