Padre Cozzolino: «All'Italia Gattuso porta la voglia di andare avanti»

Stasera il debutto come ct. Il sacerdote e rettore del santuario di Corigliano: «Lui è fatto così, crede che i sogni si realizzino»
September 4, 2025
Padre Cozzolino: «All'Italia Gattuso porta la voglia di andare avanti»
Ansa | Gennaro Gattuso
L’Italia manca dal Mondiale dal 2014, quella guidata dal neo ct Rino Gattuso vuole saturare questa ferita: assente nel 2018 in Russia e nel 2022 in Qatar la Nazionale non vuol mancare al prossimo appuntamento in Messico, Canada e Stati Uniti. La rincorsa inizierà stasera a Bergamo (stadio sold out) contro l’Estonia, poi la trasferta lunedì sul neutro di Debrecen in Ungheria contro Israele.

Padre Giovanni Cozzolino è un sacerdote dell’ordine dei minimi, rettore del santuario di San Francesco da Paola di Corigliano, comune di nascita del nuovo coach della nazionale, Gennaro Gattuso. Il religioso conosce la famiglia dell’allenatore da diverse generazioni, ha visto crescere il talento del giovane Rino tra le strade del suo paese: « Per me Gennaro Gattuso – ci racconta padre Cozzolino - rappresenta il tipico giovane del sud cresciuto a Schiavonea con sudore e fatica e con il sogno del calcio, facendo molto allenamento proprio sulla spiaggia. Lui è stato sempre orgoglioso di essere calabrese, con un amore particolare sia per la Madonna di Schiavonea, ma anche al nostro San Francesco di Paola, del quale imita la capacità di non arrendersi mai, di lottare, di andare avanti e di sognare sempre».
Qual è il primo aneddoto che le viene in mente quando pensa a Gennaro Gattuso?
«Ricordo che quando è diventato campione del mondo è venuto a Corigliano portando la Coppa, facendola esporre al Castello. Poi è passato dal nostro Santuario. Mi ha colpito la sua semplicità, ha risposto a tutte le domande che gli si facevano, è riuscito a trasmettere che i sogni si possono realizzare».
È anche famoso per i suoi gesti di solidarietà
«Anche io ho chiesto qualche cosa. Lui c’è sempre, noto con molta intelligenza, nel senso che non da soldi direttamente, ma provvede a ciò che serve. Ad esempio, se gli si chiedono strumenti tecnologici per ragazzi bisognosi lui li compra e li porta personalmente o li invia. Questo è il suo modo di fare solidarietà, ed è stato sempre presente anche in occasione delle feste patronali: quando ci si trovava in Chiesa, dava sempre il suo contributo, si è sempre ricordato della sua Calabria».
Gattuso al comando della nazionale può essere un’occasione per tutta la Calabria?
«Io penso che possa dare molto, soprattutto perché trasmette la voglia di andare avanti, di non fermarsi, di lottare. Lui è fatto così, crede che i sogni si realizzino: questo vale prima di tutto per se stesso, da giovane ragazzo del Sud ha riscattato la nostra Calabria ed è diventato un modello per tanti giovani. Penso, quindi, che la sua voglia di fare, di non arrendersi mai possa contagiare i giocatori, creare entusiasmo e far bene alla nostra Italia».

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