Il metodo Velasco funziona sempre: trionfo in Volleyball Nations League

Le azzurre hanno battuto il brasile. Squadra sempre più multietnica e multiculturale specchio di una società che cambia. Caso a Perugia: Cogliandro allontanata perché incinta, ma il club smentisce
July 27, 2025
Il metodo Velasco funziona sempre: trionfo in Volleyball Nations League
Ansa | Le azzurre di Velasco hanno vinto la Vnl
Le ragazze d’oro di Velasco sono ancora d’oro. Sconfitto il Brasile in 3 set a 1, le azzurre si sono confermate campionesse, vincendo per il secondo anno consecutivo la Volleyball Nation League, terza vittoria di questa competizione in quattro anni.
Il ct ha schierato la sua formazione titolare: Alessia Orro alzatrice, Paola Egonu opposto, Myriam Sylla e Alice Degradi schiacciatrici, Sarah Fahr e Anna Danesi centrali, Monica De Gennaro libero. Primo set perso per 25-22, con un’Italia, come ammesso da Velasco, che ha fatto diversi errori. Nel secondo set la squadra ha reagito, vincendo infine 25-18. Il terzo set ha richiesto il cambio di alcune giocatrici dalla panchina, come la giovane schiacciatrice Nervini e l’opposto Antropova, protagonista anche del quarto set, vinto per 25-22 come il terzo.
«Non abbiamo giocato il nostro miglior volley, però siamo riusciti a vincere, grazie anche al contributo fondamentale delle giocatrici entrate dalla panchina», ha detto Velasco.
Squadra che vince non si cambia, si dice. In questo caso non è andata proprio così. L’oro 2025 arriva al termine di un percorso perfetto costellato da 15 vittorie in 15 match disputati che, sommati a quelli ottenuti nel 2024 (tra Vnl e Olimpiadi), fanno 29 consecutivi in altrettanti match ufficiali. La squadra, però, ha subito diversi cambiamenti nella formazione.
A un anno dallo storico oro olimpico di Parigi 2024, nomi come Pietrini, Chirichella, Bonifacio e Lubian mancano dalla rosa di giocatrici fresche di vittoria in Polonia. Erano state loro stesse, come aveva spiegato Velasco, a rifiutare la convocazione. Discorso diverso per Caterina Bosetti, altra grande protagonista dell’oro olimpico, che non era presente alla Vnl. Questa volta la decisione era stata presa dallo stesso ct, che aveva dichiarato di voler dare spazio e fiducia a nuove leve, più giovani anche se meno complete dal punto di vista tecnico.
Ma per nomi che se ne vanno ce ne sono altri che arrivano, insieme a quelli che si riconfermano. E che restituiscono l’immagine di una nazionale sempre più multietnica. Sono Egonu, Sylla, Antropova, Nwakalor, Fahr, Wolosz, Haak: nomi nuovi e meno nuovi che confermano questa forza. Saranno loro a rappresentare l’Italia ai prossimi Giochi Mondiali in Thailandia. E nel roaster che si giocherà l’ennesima medaglia c’è anche l’immancabile Monica De Gennaro, il libero dal record di presenze con la maglia azzurra, arrivata alla sua ultima competizione ufficiale, come ha dichiarato poche settimane fa. A quasi quarant’anni, è una delle giocatrici più longeve. E Velasco ancora non si sbilancia su chi prenderà il suo posto.
C’è anche, forse soprattutto, lui dietro a queste storiche vittorie. Nato a La Plata, in Argentina, da padre peruviano e da madre argentina di origine inglese, naturalizzato italiano, incarna al meglio l’unione fra culture diverse. Nel 1989 venne chiamato ad allenare la nazionale italiana: al tempo l’Italia della pallavolo non aveva vinto praticamente nulla. Lo stesso anno vinse il primo Europeo, e iniziò il ciclo di quella che venne definita la “generazione di fenomeni”: due Campionati del mondo (1990, 1994), tre Campionati europei e cinque World League (una competizione annuale per nazionali sostituita di recente dalla Nations League). Nelle sue nazionali c’erano grandi giocatori, come Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta, Andrea Zorzi, Andrea Giani, Paolo Tofoli, Pasquale Gravina, Marco Bracci, Claudio Galli e Andrea Gardini. Ora sono cambiati gli anni e soprattutto i giocatori, ma il “metodo Velasco” continua a funzionare.
E se, da un lato, sembra di vivere nell’età d’oro del volley femminile, dall’altro ci sono notizie che sembrano riportare il mondo indietro di decenni. È il caso della pallavolista Asia Cogliandro che, dopo 15 anni tra A1 e A2, è stata allontanata dalla sua squadra, il Perugia, dopo essere rimasta incinta. Il suo contratto era stato firmato a maggio 2024, la gravidanza è diventata nota a gennaio di quest’anno, prima di quanto avrebbe voluto la pallavolista che aveva chiesto alla società una riservatezza che non le è stata concessa. Subito dopo, il club le ha intimato di lasciare la casa che ha in dotazione e di restituire le mensilità di affitto già pagate. In un’intervista racconta: «Sono stati lapidari, volevano proprio che mi levassi di mezzo. Ho proposto di aiutarli a gestire i social o di darmi un lavoro d’ufficio per i mesi che mancavano, purtroppo il loro unico intento era sbarazzarsi di me. Ho persino ipotizzato di congelare il contratto, fino al rientro, alle stesse condizioni. Io in carriera ho avuto degli infortuni: mentre sei ferma ti pagano, se sei incinta sei da allontanare. Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata». La società ha smentito - «nessun licenziamento, gravidanza tutelata» - , ma è chiaro che c’è ancora molto da fare per le pallavoliste.

© RIPRODUZIONE RISERVATA