Chi è Danilo Faso, l'asso del tennistavolo che ha steso la Cina

Record di precocità e primati storici per il 15enne siciliano: ai Mondiali giovanissimi ha trascinato l'Italia a uno storico 3-1 sui maestri cinesi e all'approdo in finale
November 25, 2025
Chi è Danilo Faso, l'asso del tennistavolo che ha steso la Cina
DaniloFaso, 15 anni, talento del tennistavolo mondiale / FITeT
Nella seconda giornata dei Mondiali Giovanili 2025 di tennistavolo, nel torneo a squadre under 15 maschili, arriva un’altra grande prestazione dell’Italia, che dopo aver superato la Romania negli ottavi e il Giappone nei quarti, nelle semifinali ha battuto la Cina per 3-1 approdando in finale, dove domani affronterà Taiwan (ufficialmente Cina Taipei). Il punto decisivo è arrivato dalla stella nascente della nazionale azzurra, Danilo Faso, che proprio oggi si è raccontato sulle colonne di Avvenire.
Un argento mondiale in doppio nel 2024, tre medaglie d'oro agli Europei di categoria nel 2025 e una serie di titoli italiani giovanili. Danilo Faso, classe 2010, impegnato fino al 30 novembre ai Mondiali Under 15 di Cluj-Napoca in Romania è uno dei più forti giovani giocatori di tennistavolo del mondo. Un talento, quello del ragazzo nato in Francia, cresciuto tra Montpellier e Nizza e trasferitosi in Sicilia, scritto nel suo dna. «Ho cominciato a cinque anni – racconta Danilo – i miei genitori giocavano entrambi e mia madre (Yuliya Markova, attuale campionessa del mondo over 45 ndr) allenava i bambini e mi portava con lei, così ho iniziato pure io. Mi piace innanzitutto perché uno sport individuale – spiega Danilo – e poi è una disciplina veloce e tecnica, dove devi sempre rimanere concentrato».
Le qualità di Danilo, la cui sorella Milena è la numero uno italiana nella categoria Under 11, sono evidenti fin da subito. «Ho capito di potermela giocare – ricorda il pongista – quando nel 2022 ho vinto il campionato italiano assoluto di terza categoria a Riccione». «È una competizione molto ambita – gli fa eco papà Marco, il suo allenatore – chi gioca non è più un amatore e non è un professionista, Danilo l'ha conquistata a 11 anni, il più giovane di sempre».
Record di precocità e primati storici che il 15enne, tesserato per la Top Spin Messina, sta collezionando. Nel 2024 in Svezia il siciliano, che nel 2025 ha esordito tra i “grandi” agli Europei a squadre, è diventato il primo italiano di sempre a vincere una medaglia ai Mondiali di tennistavolo, con l'argento nel doppio in coppia con il colombiano Manuel Otalvaro nell’Under 15. «È stata una grande emozione – spiega – mi dispiace un po' ma abbiamo perso contro la Cina, loro sono molto forti, noi eravamo al primo torneo insieme». Una crescita che è il risultato del lavoro quotidiano di Danilo, supportato costantemente dal suo club, dalla Federazione, la FITeT e dalla sua famiglia. «Mi alleno praticamente tutti i giorni almeno per due ore – racconta il 15enne – facciamo lavoro tecnico, ma inizia ad avere un ruolo la parte fisica e da poco tempo sono seguito anche da un mental coach».
Un programma fitto, tra stage e tornei, soprattutto quelli dello ITTF Youth Contender, il circuito giovanile, in cui il ragazzo continua la sua formazione. «Danilo segue le lezioni online su una piattaforma – racconta – i contenuti possono essere seguiti in modalità asincrona, poi alla fine dell’anno fa gli esami da privatista. Sarebbe impossibile andare a scuola fisicamente. Danilo si allena il mattino e passa lunghi periodi fuori casa». Un ritmo di vita particolare a cui Danilo, che oltre all’italiano e al francese, parla bene inglese e capisce l’ucraino, non sembra fare caso. «Non mi pesa non fare tutto quello che fanno i miei coetanei – riflette – Non mi sono mai domandato se ne valesse la pena, la passione e la voglia di giocare vengono prima di tutto».
Un talento e una carriera, quella di Danilo, che ha cambiato la vita dell’intera famiglia. «Quando gioca – spiega papà Marco – mia moglie o io siamo con lui. Al di là dei consigli tecnici bisogna stargli vicino, parlargli, supportarlo. C'è un grande vantaggio. Che la sua passione è anche la nostra. Noi ci siamo conosciuti nel nostro club quando Yulya è venuta in Italia per giocare».
Una condizione di padre e allenatore che Marco e Danilo riescono a gestire con relativa tranquillità. «È più facile perché lo conosco perfettamente – racconta – so come prenderlo e come dirgli le cose. Poi sono avvantaggiato perché quando io gli dico di fare un colpo lo esegue e lo fa bene». La sfida per papà Marco e mamma Yuliya è un’altra. «Per quanto Danilo sia bravo – spiega – il tennistavolo è uno sport di nicchia e bisogna riuscire a fare quadrare i conti alla fine dell’anno».
Viaggi e sacrifici che sono alimentati dai sogni. Quello di Danilo è chiaro. «Voglio diventare il numero uno del mondo – dice – e poi vorrei andare ai Giochi Olimpici, anche se c’è tempo». Intanto lo sguardo è puntato sui Mondiali in Romania, dove Faso si presenta come numero 3 del mondo. «Sto bene e ho solo voglia di giocare» conclude. E a Cluj Danilo cercherà di scrivere un altro pezzo di storia del tennistavolo italiano.

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