Paolo Kessisoglu: «Una risata per superare le fragilità»

Iniziata alla Versiliana "C'è da Ridere", serie di eventi teatrali tra comicità, musica e professionisti della salute mentale a sostegno di giovani e delle loro famiglie
August 18, 2025
Paolo Kessisoglu: «Una risata per superare le fragilità»
Paolo Kessisoglu
Comicità, musica dal vivo e interventi di professionisti della salute mentale che interagiscono con il pubblico rispondendo a domande e curiosità sui disturbi e le malattie psichiche che coinvolgono giovani e adolescenti e sul complesso rapporto tra genitori e figli. È il format dello spettacolo intitolato C’è da ridere proposto in sei teatri italiani dall’associazione “C’è Da Fare”. Il primo appuntamento, il 19 agosto, è stato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta dove si sono alternati i comici Luca Ravenna, Antonio Ornano e Paolo Kessisoglu. «Perché si può ridere anche su temi apparentemente intoccabili e una battuta spesso può far riflettere più di mille ragionamenti» osserva Kessisoglu, ideatore della rassegna e fondatore, con Silvia Rocchi, dell’organizzazione non profit nata nel 2023 con lo scopo di raccogliere fondi per persone in stato di fragilità e poi diventata una realtà capace di realizzare progetti concreti a sostegno dei più giovani.
Il comico genovese, che in televisione, al cinema e a teatro fa coppia con Luca Bizzarri, sarà sempre presente sul palco di C’è da Ridere, per l’intera tournée, che vedrà la partecipazione anche del duo comico Gianluca e Marta, Ippolita Baldini, Eleazaro Rossi, PanPers e Alice Mangione, del pianista e cantautore Raphael Gualazzi, del tastierista e compositore dei Subsonica, Boosta, e di illustri ospiti a sorpresa, con la conduzione di Marco Maccarini. «Finora, con i proventi raccolti in diverse iniziative e in collaborazione con qualificati ospedali, abbiamo creato centri “C'è Da Fare Safe Teen” al Niguarda di Milano, al Bambino Gesù di Roma, al Gaslini di Genova e nel Bellunese» dice Kessisoglu. «Si tratta di ambulatori dove viene applicato un metodo di approccio e di ascolto, un protocollo ad alta intensità per adolescenti e genitori che si avvale di équipe medico-sanitarie multidisciplinari, le quali ascoltano, insieme alle famiglie, spesso disorientate sul da farsi, i ragazzi affetti da disturbi alimentari, che manifestano forme di depressione e isolamento sociale o comportamenti autolesionistici, con l’obiettivo di capire dove sono le falle e trovare soluzioni e terapie adeguate». Un modo per integrare il servizio sanitario pubblico laddove è più carente. Ci sono intere province dove mancano neuropsichiatri e psicologi che si occupano delle patologie che colpiscono soprattutto gli adolescenti.
Attori, cabarettisti e stand-up comedians metteranno in scena sketch che affrontano la condizione giovanile di oggi, in tutti i suoi aspetti. «Saranno monologhi diretti, sinceri e taglienti, si parlerà della vita e anche della morte, – spiega Kessisoglu – e si darà spazio alla musica live che aggiungerà un tocco di poesia ad ogni serata». «In un mondo sempre più attento al politically correct – aggiunge – la satira rischia di perdere il suo valore. Lo scopo dello spettacolo non è la provocazione fine a se stessa, ma quello di riabituare il pubblico a ridere senza condizionamenti. I temi, le persone o le categorie di persone trattate non sono mai l’oggetto principale di una battuta, ma il loro tramite. Talvolta le battute non rispecchiano neanche l’opinione di chi la fa, sono solo battute, uno strumento tanto semplice quanto potente». Insomma, ridere così può servire anche una buona causa come quella della salute mentale dei ragazzi.
Sono in cantiere altri progetti. Ma per quale ragione Paolo Kessisoglu ha deciso di impegnarsi in un’iniziativa che va oltre la semplice solidarietà o beneficienza e presuppone una continuità nel tempo? «È importante promuovere un movimento culturale per smuovere le acque e superare certi tabù: c’è bisogno di parlare, confrontarsi, è necessaria una riflessione sul tempo che viviamo e noi artisti abbiamo anche questo compito, dobbiamo comunicare con la società. Moltissimi genitori (soprattutto le madri) scrivono preoccupati a “C’è da fare” per chiederci come devono comportarsi di fronte a una figlia con problemi di anoressia o a un figlio che ha tentato il suicidio, che peraltro rappresenta la seconda causa di morte dei giovani sotto i 24 anni dopo gli incidenti stradali. E una risposta dagli addetti ai lavori va data».
Prossime tappe del tour di C’è da ridere, il 1° ottobre al Teatro Coccia di Novara, il 12 ottobre al Brancaccio di Roma, il 17 ottobre al Lirico di Milano, il 3 novembre al Politeama di Genova e il 7 novembre al Teatro di Varese.

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