Il Maestro Chán e i suoi discepoli portatori di pace attraverso la musica
Questa sera al Conservatorio di Milano il concerto della più grande orchestra di monaci Zen nel mondo

Mentre mi avvio all’incontro con il Maestro, penso al docufilm sul Dalai Lama prodotto da Richard Gere, La saggezza della felicità, ora nelle sale italiane, e intanto canticchio Paolo Conte, «Il Maestro è nell’anima…». Poi, data la circostanza, mi sovviene l’unica massima del Buddha che conosco: «Se apriamo le mani, possiamo ricevere ogni cosa. Se siamo vuoti, possiamo contenere l’universo». Apro la porta della stanza in cui sono atteso dal Maestro, Con lui seduti al tavolo trovo due giovani monaci, due discepoli, e una delegazione della Cina, che ci è sempre più vicina: altri giovani, operatori culturali, svegli e rampanti che da tempo lavorano nella “Little Apple”, a Milano. Bastano due frasi pronunciate sottovoce in cinese e un fulmineo colpo d’occhio allo scenario circostante per capire che ci sono cose che, noi umani occidentali al cospetto di una simile cultura, non potremo mai comprendere fino in fondo. Tipo, come spiegare a parole la tenacia e la devozione al Maestro manifestata da quel giovane monaco Zen, cresciuto ed educato nel tempio buddista di Xizu, sul Monte Lok, in Madascar, che per un’ora, tanto è durato il nostro incontro, lo ha portato a stare a capo chino per ascoltare serafico, pendendo letteralmente dalle sue labbra, il venerato Shi Wule. E’ lui, il suo Maestro Chán. Un uomo apparentemente senza tempo, eppure registrato all’anagrafe della provincia cinese dello Shanxi dove è nato nel 1948. Tanti uomini in uno, il Maestro della cultura, delle arti e della meditazione Chán, è anche il direttore e fondatore dell’Orchestra Sinfonica Wule (WSO). La più grande Orchestra sinfonica monastica, intitolata ai maestri buddhisti Jinghui e Guangxuan. Un’istituzione, con numeri da record: La WSO è composta da 80 elementi, tutti monaci Zen del mondo. Giovani andati via di casa molto presto e accolti nella comunità di Xizu, dove attraverso la musica, la danza e anche la cucina, il Maestro insegna loro a «diventare un Buddha attraverso la virtù».
Shi Wule, tra una meditazione e l’altra dirige dunque quest’orchestra unica nel suo genere che già un anno fa aveva incantato il pubblico italiano, specie nella serata milanese al Teatro Arcimboldi. Un evento quello del 2024 promosso allo scopo di divulgare l’antica tradizione della cultura cinese, in cui il Maestro aveva proposto e fatto conoscere al pubblico italiano i grandi compositori della sua terra: Lu Qiming, Li Huanzhi e Zheng Lu. Momenti memorabili, intervallati da una sorprendente esecuzione, il Don Raffaè di Fabrizio De Andrè. E questa sera (ore 21), per il concerto al Conservatorio di Milano, prima tappa di un tour italiano della WSO che toccherà Bologna, Trento, Follo (La Spezia) e si concluderà il 30 ottobre con un doppio appuntamento a Venezia (dove Shi Wule incontrerà il Premio Nobel per la Pace Leymah Gbowee) «potrebbe esserci un’altra sorpresa, questa volta rock». Dice il Maestro accennando un timido sorriso e passando poi, con un tono di voce quasi impercettibile, a spiegare le ragioni del suo insegnamento. «La musica è un ponte di pace e può avere una grande influenza sull’opinione pubblica. Nel monastero di Xizu la musica è lo strumento principale di educazione che accompagna i nostri allievi dal momento in cui entrano fino alla fine dei loro giorni». Al concerto di domenica, che prevede tra le varie esecuzioni dall’ l'Ouverture “per la Festa di Primavera”, fino al “Capriccio italiano”, parteciperà una leggenda della lirica, uno dei “tre tenores” storici, con Luciano Pavarotti e Josè Carrera, ovvero l’84enne Placido Domingo. E al termine della serata Domingo riceverà il 2025 Wule World Peace Culture Award. «Pace, armonia e meditazione», sono i tre pilastri che lastricano da sempre il cammino spirituale ed artistico del Maestro che con la sua Orchestra dopo l’Unesco è arrivato anche in Vaticano. «L’incontro con papa Francesco fu veramente “toccante”. Il momento in cui il Santo Padre mi toccò la fronte quella per me è stata la massima forma di contatto tra Occidente e Oriente. Con papa Francesco, salutandoci, abbiamo condiviso un pensiero reale, quanto attuale: cristianesimo e buddhismo possono dare un contributo fondamentale per la pace nel mondo».
Dalla Cina, il Maestro Shi Wule ha lanciato da anni il Festival Mondiale della Cultura e delle Arti per la Pace. «La musica è veicolo di amore e di benevolenza e quindi può convincere i popoli ora in guerra ad arrivare a deporre le armi e ripristinale la pace». La pace nel mondo è in cima ai pensieri del Maestro Chan che per il futuro ha ancora molti tour internazionali da affrontare, altrettanti progetti da realizzare e delle collaborazioni speciali, come quella con Placido Domingo. «Il maestro Nicola Piovani ha composto un’opera che con la WSO eseguiremo il prossimo anno. I nostri progetti musicali spaziano su tutti i generi, perché la musica in tutte le sue forme ha il dono dell’universalità. Per questo i nostri allievi monaci studiano la classica, ma ascoltano il jazz e il rock e cantano anche le canzoni dei vostri cantautori». A tal proposito, con il massimo rispetto per il Maestro, interviene Zhang Changxiao, in arte Sean White, organizzatore del tour italiano della WSO, mediatore culturale fra Italia e Cina e critico musicale autore del gustoso saggio “Creuza de Mao”: “In questi anni in Cina ho organizzato concerti di artisti italiani come Diodato, Malika Ayane, Giovanni Allevi ed Eugenio Finardi che sono stati molto apprezzati dal pubblico. Ora al Maestro Shi Wule ho fornito molte informazioni sulla musica e le canzoni di Vasco Rossi. Sarebbe bello se in futuro riuscissimo a fare qualcosa con Vasco». Lo scambio culturale con l’Italia vede protagonisti molti personaggi legati ai vari mondi, compresi quello dello sport, come il campione azzurro, di fede buddhista, Roberto Baggio. «Baggio? – chiede curioso il Maestro – . No, non l’ho ancora conosciuto, ma spero venga un giorno a Xizu. Il vostro Andrea Pirlo, lo scorso maggio ha fatto visita al nostro monastero». Artisti, campioni e simpatizzanti del buddhismo Chán sono attesi anche al Conservatorio di Milano per il concerto il cui prezzo del biglietto è libero con donazioni spontanee e il ricavato servirà a creare un nuovo centro di meditazione in Italia. «Meditare, il dialogo e la musica, servono a portare felicità nella vita di ogni uomo – conclude il Maestro Shi Wule – Io, - dice rivolgendosi al suo discepolo che finalmente può alzare la testa – ogni giorno dico ai miei allievi: vivete in pace e siate sempre delle brave persone».
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