martedì 1 settembre 2020
Il compositore Antonio Fresa: «Ora porto per la prima volta in concerto, al “Malibran” di Venezia, le note pensate per le installazioni alla Biennale Architettura». Il 3 settembre uscirà anche il cd
Il pianista e compositore Antonio Fresa

Il pianista e compositore Antonio Fresa

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L’idea, all’inizio, era di immaginare un commento musicale, note da affiancare alle parole delle audioguide del progetto Vatican Chapels, il padiglione del Vaticano realizzato per volontà del presidente del Pontificio consiglio della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, alla Biennale Architettura di Venezia del 2018 e diventato poi un’installazione permanente alla fondazione Cini sull’isola di San Giorgio. Pagine scritte dal compositore napoletano Antonio Fresa, autore di colonne sonore per cinema e televisione, che ora vivono di vita propria e vengono eseguite per la prima volta dal vivo in un concerto giovedì 3 settembre al Teatro Malibran di Venezia.

«Le mie musiche, che da giugno sono state inserite nelle audioguide del percorso di Vatican Chapels, verranno eseguite da un ensemble di trenta professori d’orchestra del Teatro La Fenice e dal percussionista Marco Capassoni » racconta Fresa che sarà al Malibran nella doppia veste di pianista e direttore. Un concerto aperto alla città, ingresso gratuito, ma è necessario prenotarsi sul sito www.visitcini.com. «Quando ho pensato a queste partiture non immaginavo di poterle proporre in concerto, anche se le ho scritte pensandole come pagine autonome, in grado di risuonare anche senza le parole delle audioguide e le immagini delle dieci installazioni artistiche presenti nel padiglione vaticano».

Cappelle collocate nella cornice suggestiva del bosco della fondazione Cini sull’isola di San Giorgio che reinterpretano e attualizzano l’edificio di culto come luogo di incontro, di orientamento, punto fermo di un pellegrinaggio che compie anche il visitatore girando tra le opere, un viaggio spirituale nella pace della natura. Opere realizzate da Francesco Cellini, Smiljan Radic, Carla Juaçaba, Javier Corvalán, Sean Godsell, Eva Prats e Ricardo Flores, Eduardo Souto de Moura, Norman Foster, Andrew Berman e Terunobu Fujimori che, però, non si vedranno durante il concerto di giovedì. «Daremo spazio solo alla musica, anche perché chi vuole le può vedere dal vivo attraversando la Laguna» dice Fresa spiegando che in vista di un tour del concerto – «abbiamo contatti per portarlo a Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli e Bari» – si sta lavorando a un progetto visivo che mostri al pubblico le installazioni per le quali le pagine sono state composte.

«Per preparare il concerto ho ripreso in mano le partiture che mi ha commissionato per le audioguide Ilaria D’Uva, facendo solo piccoli aggiustamenti. Non solo, dal vivo ci sarà spazio per l’improvvisazione». Undici pagine affidate, di volta in volta, a un trio d’archi e a un ensemble di cinque flauti, al pianoforte e alle percussioni. «In alcuni casi sono stato ispirato dai materiali, in altri dalle forme, in altri ancora dalle metafore dichiarate dagli stessi architetti. In tutti i casi ho cercato lo stato emotivo che mi suggerivano le opere per farlo diventare una riflessione per mettere l’ascoltatore in relazione con il luogo evocato dalle installazioni e la sua spiritualità» racconta ancora Fresa, che ha immaginato per i visitatori «un’esperienza immersiva tramite gli auricolari delle audioguide che ora diventa suono che avvolge gli ascoltatori in teatro».

Ogni pagina ha un suo carattere. « Hopeper la cappella di Fujimori è un viaggio interiore che contempla l’armonia delle forme, Through che affianca l’opera di Foster è un pezzo per cinque flauti per riportare la sensazione del vento che passa attraverso la struttura architettonica, in Chordal mirrors la specularità del lavoro di Juacaba è racconta con accordi che si alternano dalla zona bassa del pianoforte a quella alta e creano un gioco di rifrazione» spiega Fresa che ha lavorato su un coro virtuale digitale per 37 choirbytesper l’installazione di Flores e Prats e si è ispirato ai campanili veneziani per If I want a bell che commenta la cappella di Godsell. Il 3 settembre segna anche la data di uscita del cd (pubblicato da Adesiva discografica) Vatican Chapels, a soundtrack experience. «Abbiamo registrato le pagine tra Napoli, Milano e Parigi con diversi ensemble, sono già uscite in digitale e ora arriva anche il disco».

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