sabato 7 novembre 2009
L’azienda di Murdoch sbarca sulla tv digitale terrestre grazie a un accordo con il gruppo Espresso, aggirando i limiti europei. A caccia di nuove fette di mercato pubblicitario: dal 1° dicembre in chiaro sul digitale il canale Cielo che utilizzerà le frequenze fornite da De Benedetti. In programma film, serie tv, quiz, reality e news.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un’operazione commerciale per ampliare la presenza sul mercato e rilanciare Sky in questo momento di crisi o l’ennesima puntata della guerra televisiva con Silvio Berlusconi? Il fatto è che da quando ieri Sky ha annunciato che dal primo dicembre sarà presente sulla piattaforma digitale terrestre con un canale generalista in chiaro nuovo di zecca, che si chiamerà "Cielo", tutte le ipotesi sono attendibili. Tanto più che a fornire le frequenze trasmissive per i contenuti di Sky sarà il Gruppo l’Espresso. Murdoch e De Benedetti insieme: una coalizione economico, politico, editoriale schierata contro l’inquilino di Palazzo Chigi, nonché titolare di Mediaset.Guardando la questione dal punto di vista strettamente televisivo, «più offerte nuove e di qualità scendono in campo sulla piattaforma digitale e meglio è anche per gli utenti», ha commentato il presidente del consorzio Dgtvi Andrea Ambrogetti, impegnato in questi giorni nella gestione del completo passaggio al digitale di Roma e del Lazio, che avverrà fra il 16 e il 30 di novembre. "Cielo", che è naturalmente la traduzione di Sky, offrirà un mix, inedito all’80% per la tv in chiaro, di serie tv, film, quiz, reality e informazione, compresa la trasmissione di Sky tg24 in contemporanea col satellite. Il progetto, così come annunciato da Gary Davey, direttore finanziario di News Corporation Station Europe, è raggiungere subito 12 milioni di famiglie e via via tutto il Paese seguendo il programma di digitalizzazione del territorio. L’ambizione è di imporsi come diretti concorrenti dei più importanti canali di Rai e Mediaset prendendo parte alla spartizione della relativa torta pubblicitaria. Poi si vedrà.È proprio il poi a far tremare Rai e soprattutto Mediaset. Quando nel 2003 è nata Sky Italia, l’autorità antitrust europea vietò a News Corp di sbarcare sul digitale terrestre con la pay tv fino al 31 dicembre 2011 e comunque, fino a quella data, di partecipare alle gare per l’assegnazione dei multiplex digitali resi disponibili nel passaggio dall’analogico. Da qui la scelta di affittare un canale da De Benedetti fornendo solo contenuti televisivi in chiaro. Un primo passo per ulteriori investimenti, sulla strada, per esempio, di quanto realizzato in altri Paesi europei, dove la moltiplicazione dei canali di Murdoch è stata assai rapida, anche partendo dalle reti in chiaro. Poi dal 2012 la concorrenza della pay di Sky con Mediaset Premium sarà libera.Sempre a dicembre, come è stato annunciato nelle settimane scorse, Sky metterà a disposizione dei propri utenti la cosiddetta "digital key": una chiavetta Usb per accedere a tutti i canali gratuiti disponibili sul digitale terrestre utilizzando solo il decoder satellitare e il telecomando di Sky.Proposte commerciali che a Murdoch servono per tornare a correre in Italia, dove lo stop della crescita degli abbonamenti alla pay satellitare, il regime fiscale penalizzante e l’affermazione della pay sul digitale terrestre ha prodotto un calo dell’utile operativo di ben 37 milioni. Senza contare la delicata disputa legale che ha portato al congelamento dei diritti del calcio italiano acquisiti da Sky per i prossimi due anni, in seguito al ricorso del piccolo network satellitare "Conto tv", dietro al quale non si sa chi si stia muovendo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: