giovedì 5 agosto 2021
Al termine della scorsa edizione il conduttore aveva escluso un ritorno all'Ariston. Ma dopo mesi di trattative è arrivato il comunicato ufficiale di Rai 1: dirigerà il 72° Festival (1-5 febbraio)
Amadeus condurrà la 72esima edizione del Festival di Sanremo

Amadeus condurrà la 72esima edizione del Festival di Sanremo

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«Parole, parole, parole». Il 6 marzo scorso al termine di una edizione di successo, ma difficile e controversa, del Festival di Sanremo, al tempo della pandemia e della seconda ondata, Amadeus spalleggiato da Fiorello, era stato netto: «Non ci sarà un Ama ter, io e Fiorello lo abbiamo già deciso e ci abbiamo già scherzato». Rumors stoppati e curiosità dei giornalisti soddisfatta. «Se un giorno – aggiungeva – la Rai deciderà di affidarci ancora il festival, magari prima dei 70 anni, sarà una grandissima gioia. Ma il terzo di seguito non ci sarà». Il direttore artistico non vedeva «l’ora di tornare ai miei giochi, ai miei quiz, alla mia normalità». E così è stato. Per un po’. Ma poi si sa, «Sanremo è Sanremo». E le parole «sono solo parole», rilancia Noemi sull’incipit di Mina.

Per mesi il pressing su Amadeus si è fatto insistente. Viale Mazzini puntava a continuare sulla via di "Ama" («Tornare indietro rispetto al tipo di lavoro fatto da Amadeus sarebbe una regressione, non tanto dello show ma della cultura musicale. Quel lavoro dovrebbe continuare», aveva detto il direttore di Rai 1 Stefano Coletta a giugno, alla presentazione dei Palinsesti Rai) e il conduttore – consapevole che un ter a Sanremo non è proprio una brutta cosa – ha lasciato la porta aperta. Così alla fine ci ha ripensato e ha accettato la proposta. Oggi l’annuncio ufficiale. Poche righe, ma significative: l’Amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, insieme al direttore di Rai 1, Stefano Coletta, hanno deciso di affidare ad Amadeus la direzione artistica e la conduzione della 72esima edizione del Festival di Sanremo che si terrà da martedì 1 a sabato 5 febbraio 2022. «Il percorso musicale intrapreso due anni fa da Amadeus – dichiara Coletta – ha segnato un cambiamento culturale importante nella storia del Festival che ha portato i Maneskin, vincitori dell’ultima edizione, ad aggiudicarsi anche l’Eurovision Song Contest, importante riconoscimento internazionale per la canzone italiana. È in questa direzione di innovazione, uno degli obiettivi del Servizio Pubblico, che la Rai intende proseguire per valorizzare in modo sempre maggiore il talento musicale attraverso l’evento televisivo più popolare del Paese».

La decisione era nell’aria da giorni. I primi di luglio, durante la conferenza per Arena ’60 ’70 ’80, le due serate evento, il 12 e 14 settembre, all’Arena di Verona, che il conduttore presenterà a ottobre su Rai 1, era evidente che la musica fosse cambiata: «Un terzo Festival di Sanremo? È sempre, un onore, un prestigio. Ma deve essere all’altezza, si devono creare le condizioni per una manifestazione che non sia inferiore a quella passata. Io ho sempre detto che ho un rapporto splendido con la Rai e con il direttore di Rai 1 Coletta e il vice direttore Fasulo, con cui ho condiviso due Festival importanti e particolari. Loro sanno che lo farei se fosse un Festival importante, della rinascita. Stiamo dialogando». Oggi il dialogo si è “chiuso” con la firma. «È incredibile, non vedo l’ora», ha dichiarato al Tg1. Forse bastava seguire il vecchio detto: non c’è due senza tre. E risparmiare «fiumi di parole» (firmato Jalisse).

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