Il serpente agatodemone - Ludovico Salerno/ministero della Cultura
Per oltre 2.300 anni, il santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, ha custodito reperti etruschi e romani di notevole valore, protetti dall’acqua termale e dal fango argilloso. I lavori di scavo, a cui ha partecipato un gruppo internazionale di oltre 80 studenti di archeologia, si sono svolti da giugno a ottobre e hanno riportato alla luce un mezzo corpo nudo maschile, la statua di un sacerdote bambino, serpenti in bronzo, monete di età repubblicana e imperiale e gioielli d’oro. A questi si aggiungono anche numerose uova, alcune ancora con il tuorlo. Lo scavo, inoltre, ha permesso di riscoprire la vasca sacra, ricostruita tra i regni degli imperatori Tiberio e Claudio probabilmente in seguito a un prodigio associato alla caduta di un fulmine. Già in passato, il santuario del Bagno Grande si era rivelato una fonte di ritrovamenti eccezionali, per i quali è stato ribattezzato il “Santuario Ritrovato”: nel 2022 furono scoperte ventiquattro statue bronzee ancora integre di epoca etrusca e romana.
Oltre a questi reperti, dagli scavi sono emerse anche diverse costruzioni, tra cui il “temenos”, il muro che delimitava lo spazio di culto e circondava il tempio con all’interno la vasca sacra. All’esterno del tempio, invece, i ricercatori hanno trovato diversi oggetti anticamente utilizzati in rituali e cerimonie: unguentari di vetro, bronzetti votivi, foglie d’oro, lucerne ed ex voto anatomici, riproduzioni parziali del corpo umano consacrate a divinità guaritrici. I ritrovamenti più interessanti, però, sono quelli che riguardano l’interno della vasca sacra, con strati di doni votivi conservati grazie all’acqua calda e al fango argilloso. Questo deposito, legato a riti di rinascita, è composto da offerte che si alternano a scaglie di travertino, piani d’argilla, pigne e rami con decorazioni vegetali intrecciate. Una pratica basata sull’idea che le acque termali dovessero essere rigenerate dalla natura per mantenere i loro effetti benefici per la salute.
Gli scavi all'interno della vasca sacra - Ludovico Salerno/ministero della Cultura
In particolare, gli ultimi scavi hanno raggiunto una profondità di cinque metri e hanno riportato alla luce statue, monete, oggetti rituali, teste votive, un toro in bronzo e una corona e un anello d’oro. Metalli preziosi e gemme rappresentano il legame tra i benefici terapeutici dell’acqua termale e i rituali religiosi che avevano luogo nel santuario. Ad attirare l’attenzione degli archeologi, però, sono anche le iscrizioni in etrusco e latino. Appaiono voti che recano il nome etrusco del vicino paese di Chiusi, Cleusi, accanto a dediche alle ninfe e alla Flere Havens (“Fonte Calda”) e a giuramenti sulla fortuna e sull’imperatore. Un’altra scritta è stata individuata sul collo di una delle teste votive, la prima dedica in latino alla fonte termale.
«La varietà dei doni votivi, che ricalca quanto già emerso nel 2022 e, allo stesso tempo, lo arricchisce e lo completa, offre uno squarcio ulteriore sul significato e sul ruolo di questo luogo di culto e cura, dove il rapporto con il sacro è percepito come diretto, affidato al continuo scorrere delle acque calde», spiega Jacopo Tabolli, archeologo dell’Università per Stranieri di Siena e direttore dello scavo.
Tra i reperti, un mezzo corpo nudo maschile testimonia la guarigione della parte rappresentata nel bronzo, dal collo ai genitali. Un’altra statua raffigura un bambino augure, un giovanissimo sacerdote della fine del II secolo a.C., e tiene nella mano sinistra una palla che ruota tra le dita. Alla base di tronchi lignei, infissi in verticale nel deposito, lo scavo ha riportato alla luce una serie di serpenti in bronzo, di forme e misure diverse: il più lungo è di quasi un metro, con barba e cresta, e si tratta di un esemplare agatodemone, un serpente buono, simbolo di prosperità e buon auspicio, che svolgeva il ruolo di protettore della fonte.
La presentazione dei risultati degli scavi, a cui ha partecipato anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, è stata anche l’occasione per introdurre il progetto del Museo archeologico nazionale di San Casciano dei Bagni e del Parco archeologico termale che sarà costruito attorno al santuario. Iniziative che saranno anche raccontate in una puntata del programma televisivo di Rai Storia Italia, viaggio nella Bellezza, che andrà in onda a febbraio.