mercoledì 12 luglio 2023
Nella capitale si svolge l’Italy Major Premier torneo con tutti i big di uno sport in continua ascesa anche nel nostro Paese: 1,2 milioni i praticanti, +30% di tesserati rispetto al 2022
La coppia stellare spagnola Juan Lebrón e Alejandro Galán

La coppia stellare spagnola Juan Lebrón e Alejandro Galán - Epa

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Roma, Foro Italico, è qui la festa. Non del tennis stavolta, ma dei big del padel che per una settimana strappano ai “cugini” anche il tempio storico della capitale. Riecco l’Italy Major Premier Padel, appuntamento internazionale giunto alla seconda edizione, che fino a domenica vedrà in campo tutti i migliori giocatori di questo sport in continua ascesa. Sono numeri strabilianti tanto da parlare ormai di un vero fenomeno sociale che coinvolge un po’ tutti non solo vip o ex campioni di altre discipline. Oltre 25 milioni di praticanti in 120 paesi, il padel viene ritenuto lo sport con la diffusione più veloce, Italia compresa, dove oggi si contano 1,2 milioni di praticanti e un giro d’affari complessivo per il 2022 di 693 milioni. Una popolarità che nel nostro Paese insidia in proporzione anche i parenti nobili della racchetta visto che i tesserati del padel sono cresciuti del 30% rispetto allo scorso anno e al 3% del tennis (che ha 3 milioni di praticanti) «L’ultimo studio dice che il padel sta raggiungendo il tennis – ha spiegato Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel (Fitp) - le previsioni parlano di un obiettivo che verrà raggiunto in quattro o cinque anni e questo dato deve essere interpretato nell’ottica della sinergia e non certo della conflittualità », ha messo subito in chiaro Binaghi. Certo è che il numero di campi di padel è passato dai 1832 del 2020 ai 6923 di quest’anno (+278 per cento) e la Fitp punta a espandere il bacino dei praticanti e dei campioni azzurri con una campagna nelle scuole, simile al progetto tennistico “Racchette in classe” e sostegno economico ai talenti sul modello tennistico.

E pensare che questo sport è nato quasi per caso negli anni ’70 quando in Messico un noto benestante, Enrique Corcuera, per trovare una soluzione alla mancanza di spazio nella sua residenza decise di costruire un campo da tennis più piccolo con pareti in cemento e rete metallica per evitare che la palla uscisse dal campo. In origine la racchetta si chiamava “ paddle” (in inglese “pagaia”) ma il nome si è spagnolizzato in seguito al successo del gioco in Argentina e in Spagna. Volendo dar retta all’etimologia, risaliremmo addirittura al latino “ patella”, ossia la padella, ma anche la pentola aperta. Di fatto per una settimana Roma sarà “caput mundi” del padel per un torneo che è già tra i più attesi dell’anno nell’ambito del nuovo circuito mondiale del Premier Padel, l’unico riconosciuto dalla Federazione internazionale rispetto al già affermato World Padel Tour. Nove giorni di gare, 134 match con tutti i migliori padelisti provenienti soprattutto dalle due federazioni più forti, quella spagnola e quella argentina. Una parata di stelle che vedrà il ritorno anche del Lebrón di questo sport: lo spagnolo Juan, meno noto certo del Le-Bron James del basket, ma un fuoriclasse assoluto “padelisticamente” parlando. Il fenomeno andaluso, smaltito un infortunio al gomito torna, proprio a Roma a far coppia con Alejandro Galán, per un duo stellare: campioni in carica del torneo, partono da indiscussi favoriti. E in campo ci sarà anche un’altra leggenda, Fernando Belasteguin, 44 anni e ancora al top che a Roma sarà al fianco dello spagnolo Miguel Yanguas, perché questo, è bene ribadirlo, è un gioco a coppie (il padel singolo non esiste ancora nei regolamenti ufficiali).

Per la prima volta a Roma oltre al torneo maschile si gioca anche quello femminile proprio come agli Internazionali di tennis. Di alto livello anche il parterre delle giocatrici presenti con tre coppie d’assi le prime due spagnole, la terza argentino-iberica, ovvero Ariana Sanchez- Paula Josemaria, Gemma Triay-Marta Ortega e Delfina Brea-Beatriz Gonzalez. L’Italia non vuol sfigurare e anzi riparte da tre storiche medaglie conquistate nella prima rassegna internazionale multidisciplinare aperta al padel: i Giochi Europei di Cracovia, disputatisi dieci giorni fa, dove la coppia formata da Giorgia Marchetti e Carolina Orsi ha vinto addirittura l’oro mentre Marco Cassetta ha conquistato un argento nel doppio misto con Giulia Sussarello, vincitrice anche di un bronzo nel doppio femminile al fianco di Chiara Pappacena. L’ultimo tabù da abbattere è la rassegna a cinque cerchi: «Il padel ha tutte le caratteristiche per diventare sport olimpico, si è visto con il grande successo degli europei d Cracovia, lavoreremo per raggiungere il nostro scopo, il Cio ci segue e sono fiducioso» ha detto Luigi Carraro, presidente della Federazione internazionale padel. A Roma sono stati venduti più di 10 mila biglietti in prevendita, si attendono 30 mila spettatori, con una presenza maggiore soprattutto nel fine settimana (da domani scattano gli ottavi di finale). E la padel-mania continua.

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