giovedì 3 marzo 2022
Passano gli anni e le generazioni, i costumi cambiano ma la famiglia rimane
Lino Guanciale nella serie “Noi”

Lino Guanciale nella serie “Noi” - Ufficio stampa

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Passano gli anni e le generazioni, i costumi cambiano ma la famiglia rimane, per usare le parole di Aurora Ruffino «la capacità di restare uniti nonostante tutto, di non perdersi anche quando si è tentati di dire basta. È la forza di riuscire ad accettare e accogliere tutto ciò che succede, anche i problemi e i momenti difficili, cercando di trovare insieme delle soluzioni, e ti rimane dentro anche se vai dall’altra parte del mondo».

L’attrice è la protagonista, insieme a Lino Guanciale, di Noi, adattamento italiano dell’americana This is us che Rai 1 trasmetterà da domenica 6 marzo in prima serata. Il genere family drama, che in italiano traduciamo erroneamente “dramma familiare” non è molto praticato in questi tempi dalla fiction che però, in questo caso, ha deciso di fare un’eccezione puntando, seppure riadattandolo, su un titolo che nel mondo ha già ottenuto uno straordinario successo.

La storia di Noi è quella di Pietro e Rebecca Peirò, due giovani provenienti da mondi molto diversi: lui è operaio, lei figlia di una famiglia borghese e agiata. Si conoscono (negli anni Ottanta), si innamorano, decidono di mettere su famiglia. E il racconto inizia proprio quando lei sta per dare alla luce i tre gemelli che aspetta, per concludersi quando loro, sessantenni, assistono e partecipano alle vite dei figli ormai trentenni.

Vedremo le loro vite snodarsi in un continuo alternarsi di presente e passato, un grande affresco familiare dipinto sullo sfondo di alcuni decenni della storia del nostro Paese: «L’amore tra i due protagonisti è la cosa più intensa di This is us e spero che sia la cosa più bella di Noi osserva Sandro Petraglia (sceneggiatore con Flaminia Gressi e Michela Straniero) – . Nella loro famiglia, come in tutte le altre, c’è la radice della forza e della fragilità delle esistenze. Lì si formano e si alimentano le contraddizioni, specie nel momento in cui si esce dal nido e si va all’avventura nel mondo».

Lino Guanciale conferma: «La famiglia è qualcosa di cui non ti liberi mai, nel bene e nel male. È qualcosa in cui sei nudo, se lo sei con felicità o meno sta ai genitori costruirlo. Io, ad esempio, ho avuto un padre che è stato capace di mettermi in condizione di inseguire i miei sogni pur non capendo nulla di quello che io avevo in testa».

È vero, aggiunge, anche che Noi «sfugge all’equazione “se c’è l’amore c’è la felicità”. Quello è un grande tranello. Anche a me, come Aurora, Pietro ricorda un po’ mio nonno ma lui era normativo, uno per il quale la famiglia serviva a darti regole non scalfibili nel tempo. Pietro e Rebecca non sono così. Per loro i valori della famiglia sono l’ascolto, il rispetto e l’inclusione e questo ammette anche che i figli possano essere infelici. Tu non devi renderli felici ma stargli accanto, come fanno i due protagonisti di Noi che, proprio per questo, sono così moderni e molti potranno riconoscervisi».

Noi è prodotta da Rai Fiction e Cattleya, la regia è di Luca Ribuoli. Nel cast ci sono, tra gli altri, Dario Aita (Claudio Peirò), Claudia Marsicano (Caterina Peirò) e Livio Kone (Daniele Peirò). La canzone originale Mille stelle è cantata da Nada.





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