Pompei: scoperto intatto un grande carro cerimoniale
di Redazione
Si tratta probabilmente di un "pilentum", ricco carro delle élites utilizzato in occasione di feste e riti. Ritrovato il 7 gennaio scorso, è scampato per un soffio ai tombaroli

Il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata hanno annunciato il rinvenimento di un carro cerimoniale, un reperto straordinario emerso integro dallo scavo della villa suburbana in località Civita Giuliana, a nord di Pompei, oltre le mura della città antica. Il doppio annuncio è dovuto al fatto che il ritrovamento rientra nell'ambito dell'attività congiunta finalizzata al contrasto delle attività illecite ad opera di scavi clandestini nell'area a opera di "tombaroli".
Un grande carro cerimoniale a quattro ruote, con i suoi elementi in ferro, decorazioni in bronzo e stagno di carattere erotico (si trattava forse di un carro nuziale oppure destinato al culto di Cerere o Venere), i resti lignei mineralizzati, le impronte degli elementi organici (dalle corde a resti di decorazioni vegetali), è stato rinvenuto quasi integro nel porticato antistante alla stalla dove già nel 2018 erano emersi i resti di 3 cavallo, tra cui uno bardato.
Un ritrovamento eccezionale avvenuto il 7 gennaio scorso, informa una nota , «non solo perché aggiunge un elemento in più alla storia di questa dimora, al racconto degli ultimi istanti di vita di chi abitava la villa, e più in generale alla conoscenza del mondoantico, ma soprattutto perché restituisce un reperto unico - mai finora rinvenuto in Italia - in ottimo stato di conservazione».

Il progetto di scavo in corso ha anche il compito di arrestare il depredamento del patrimonio culturale a opera di clandestini che nella zona avevano praticato diversi cunicoli per intercettare tesori archeologici: un cunicolo tra l'altro aveva sfiorato di poco lo stesso carro e un testimone afferma la presenza di un altro carro, scomparso. Gli scavi, che hanno permesso di verificare anche l'estensione dei cunicoli dei clandestini e i danni perpetrati al patrimonio, sono stati accompagnati costantemente da attività di messa in sicurezza e restauro di quanto emerso via via. Lo scavo, infatti, ha mostrato fin dall'inizio una notevole complessità tecnica-operativa in quanto gli ambienti da indagare sono in parte al di sotto e a ridosso delle abitazioni moderne, con conseguenti difficoltà sia di tipo strutturale che logistico.
Lo scavo ha raggiunto i 6 metri di profondità rispetto al piano stradale, mettendo in sicurezza sia i fronti di scavo che le possenti strutture murarie, conservate fino a 4 metri, che emergevano nel corso delle indagini. Anche l'ambiente in cui è stato trovato il carro era eccezionale, un portico a due piani, aperto su una corte scoperta con il solaio ligneo carbonizzato con il suo ordito di travi conservato per intero.

«È una scoperta straordinaria per l'avanzamento della conoscenza del mondo antico», dichiara Massimo Osanna, Direttore uscente del Parco archeologico: «A Pompei sono stati ritrovati in passato veicoli per il trasporto, come quello della casa del Menandro, o i due carri rinvenuti a Villa Arianna, ma niente di simile al carro di Civita Giuliana. Si tratta infatti di un carro cerimoniale, probabilmente il Pilentum noto dalle fonti,utilizzato non per gli usi quotidiani o i trasporti agricoli ma per accompagnare momenti festivi della comunità, parate e processioni». Portato nei laboratori di Pompei è ora oggetto di un lungo e complesso lavoro di restauro per ripulirlo dal materiale vulcanico.
Il ritrovamento è oggetto di un "instant-doc" di Rai Documentari "Pompei l'ultima rivelazione: il carro", in onda domani alle 13.30 su Rai 2.

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