mercoledì 2 dicembre 2020
La band bergamasca, terza a Sanremo, pubblica l'ep «Ahia!». «Vedendo la situazione drammatica nelle nostre città, da Alzano a Bergamo, se ne è andata la delusione per esserci fermati»
I Pinguini Tattici Nucleari tornano con un nuovo disco e un romanzo

I Pinguini Tattici Nucleari tornano con un nuovo disco e un romanzo - Mattia Guolo

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Il 2020 doveva essere l’anno della consacrazione di Pinguini Tattici Nucleari. La band bergamasca amatissima dai ragazzi si era piazzata a sorpresa terza al Festival di Sanremo con Ringo Star ed era pronta per un tour nei palasport che annunciava già il tutto esaurito per festeggiare il suo decennale. L’emergenza Covid ha frenato la loro corsa, come quella di tanti altri artisti, ma non solo. I 6 componenti si sono ritrovati nell’occhio del ciclone abitando tutti nella bergamasca, a partire dal leader Riccardo Zanotti, 26 anni, voce, autore e compositore, che è di Alzano Lombardo. Un periodo così complesso ha partorito però un nuovo lavoro della band indie-pop, il nuovo EP AHIA! (Sony Music), in uscita il 4 dicembre e che porta lo stesso titolo del primo romanzo di Riccardo Zanotti, edito lo scorso 3 novembre da Mondadori. La band sarà inoltre ospite della semifinale della nuove edizione di X Factor 2020, domani, 3 dicembre su Sky Uno e NOW TV a partire dalle 21.15.

«Il 2020 doveva essere un anno colmo di impegni e, perché no, di successi per noi, e invece è stato uno degli anni più difficili di sempre, quindi Ahia! ci è sembrato il titolo perfetto per questo lavoro» hanno detto stamane in videoconferenza da Milano i componenti della band. Lavoro concepito in lunghi mesi complicati ma non per questo privo di quell’ironia che ne ha fatto sinora una delle band indipendenti più inteerssanti. «E’ stato un periodo umanamente durissimo – spiega Zanotti in diretta questa mattina in videoconferenza –. All’inizio della chiusura eravamo un po’ arrabbiati perché, come tutti, non capivamo la gravità della cosa. Ma poi vedendo la situazione drammatica nelle nostre città, da Alzano a Treviglio a Bergamo centro, se ne è andata via subito la “delusione” per la mancata consacrazione. Noi abbiamo vissuto più dissacrazioni che consacrazioni. Ma in questo periodo ci siamo ancor più resi conto di quanto è bello sudare, di quanto è caldo il sentimento popolare che ci circonda, e soprattutto la nuova consapevolezza di essere, dopo Sanremo, conosciuti da tanta gente. Una nuova responsabilità».

«Dopo che tutti i concerti sono stati bloccati, ci siamo sentiti più uniti – ha aggiunto Elio Biffi che vive a Pedrengo – Siamo stati fortunati, nessun parente si è ammalato, ma a pochi passi da noi abbiamo visto il lutto di vicini e conoscenti. E’ stata complicata e dura. E’ stato interessante che questa esperienza trasversale che unisce tutta la società, ha permesso di guardarci in faccia e riconoscerci più umani. Ha ridato sapore al momento dell’incontro». Sia nel romanzo che nel disco, si rispecchiano alcuni macrotemi nati dall’esperienza del lockdwn come la famiglia, “l’assenza degli zii e soprattutto dei nonni me l’ha fatta molto rimpiangere” ammette Zanotti, le maschere per nascondersi dal mondo come in Scooby Doo, brano dolceamaro su una ragazza che non riesce a relazionarsi con gli altri e resta vittima dei propri errori. Fra pop e folk, poi, tanto è l’amore con le sue paure, quelle della prima convivenza o lo stupore per il tradimento, mentre colpisce per qualità la dolce ballad Ahia! . «È un pezzo che riprende il finale del mio libro, che è una lettera d’amore (o una confessione, se vogliamo), e che parla di un’attesa durata molti anni, romantica e semplice» conclude Zanotti. Il romanzo racconta di un 27enne al quale la madre rivela solo in punto di morte il nome del padre che lui non ha mai conosciuto, una vecchia rockstar scorbutica. Manca ora solo la dimensione live. Per ora sono ancora confermate le date dei concerti di febbraio, nell’attesa di avere maggiori certezze.

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