domenica 15 novembre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Adriana scrive addirittura due volte, per sollecitare la confezione di «Misericordina che ancora non le è stata recapitata. Alver scrive da Buenos Aires per precisare che lui, personalmente, tifa per il Boca, ma vuole bene lo stesso al suo interlocutore, che invece tiene per il San Lorenzo. E poi Monica, che chiede una preghiera per guarire un po’ più in fretta, Roberto che propone di fare merenda insieme, Andrea che chiede notizie sul Big Bang e Martina, che di domande ne ha una lista fitta fitta, dalla vocazione sacerdotale alla pace nel mondo. Sono alcune delle «Letterine a Papa Francesco» che l’editore romano Gallucci manderà a giorni in libreria in un coloratissimo volume curato da Alessandra Buzzetti (pp. 162, euro 9,90). Tutto autentico, errori ortografici compresi, con l’unica eccezione dei nomi dei mittenti, modificati in modo da renderli non identificabili. Il libro è stato realizzato con la collaborazione dell’Ufficio di corrispondenza della Segreteria di Stato vaticana e alterna ai messaggi dei bambino, spesso corredati da disegni, le confidenze autobiografiche dello stesso Jorge Mario Bergoglio, che in diverse occasioni è tornato a soffermarsi sui propri ricordi d’infanzia. Per espresso volere di papa Francesco, i proventi della pubblicazione saranno interamente devoluti al Dispensario pediatrico «Santa Marta», istituito da Pio XI nel 1922 e recentemente ampliato in modo da garantire cure mediche ai bambini più bisognosi e assistenza alle madri in difficoltà. Ciao Caro Papa, ho otto anni e vivo in provincia di Ancona. In verità sono come te: non sono italiana ma vengo da un posto molto lontano: dalla Moldavia, fino a 4 anni ho vissuto dai miei nonni nel mio paese perché mia madre è partita per l’Italia quando avevo 1 anno, ma poi mi portò in Italia. Ora abbiamo una grossa famiglia composta da 7 persone e 6 animali. Io qua ho imparato a dire la preghiera prima di mangiare e dopo di mangiare perché sono andata all’asilo delle suore che mi hanno imparato anche a parlare e io ricordo ancora l’impegno che hanno messo per impararmi tante cose. Io cercherò di non essere cattiva con gli altri e pregherò per avere un futuro migliore!! Un grosso bacio Petra, dalle colline marchigiane Hello Sir, come stai? Spero bene. Mi chiamo Aziz e studio in una scuola cattolica in Pakistan. Dear Pope, la principale ragione della mia lettera è che ho sentito della coppia cristiana arsa viva a Kot Radha Kishan. Mi dispiace molto per loro e ti chiedo scusa. Ti voglio dire che gli autori di questo terribile omicidio sono stupidi e incoscienti. Loro non sanno cosa è l’Islam. L’Islam non è questo. L’Islam è una religione pacifica, come il cristianesimo e tutte le altre. Io sono musulmano, ma studio in una scuola cristiana. I miei amici e i miei insegnanti sono buoni e gentili con me. Io prego e spero che un incidente come questo non avvenga mai più. Per favore perdona me e il Pakistan. Aspetto la tua risposta. Cordiali saluti Aziz , dal Pakistan Caro Papa Francesco: il motivo della mia lettera non è altro che invitarti nella mia città, che tu già conosci. Sono certa che il nostro vescovo sarà contento di vederti. So che tu non avresti problemi di alloggio, nella casa della parrocchia di mio zio c’è posto e anche nella mia. La mia casa è piccola e piena di un amore molto grande. So che quello che chiedo è un miracolo, però io prego perché si possa realizzare. La prima cosa da fare è mettersi in ginocchio e chiederlo a Gesù. Ora ti confido un segreto. Vorrei essere religiosa, vorrei essere una agostiniana e vivere nella comunità della conversione. Ho paura di dire questa cosa ai miei genitori. Questa cosa è balenata nel mio cuore quando avevo 10 anni, prima della giornata mondiale della gioventù di Madrid. Da allora non parlo tanto con i miei genitori e non mi sento a mio agio con loro. Ho perso la fiducia e ho paura che mi chiedano delle cose a cui non so rispondere. Non so se quello che ti chiedo sarà possibile: che possa rispondermi a questa lettera e che mi dai un consiglio sulla mia vocazione. Ti saluto cordialmente P.S. Ti mando 15 euro nel caso tu voglia rispondermi, altrimenti daglieli ai poveri. Molte grazie. Luzia, dalla Spagna Caro Papa Francesco, ho dieci anni e frequento la quarta elementare. Chiedo scusa se mi permetto di darti del tu, ma mi viene più spontaneo del lei e perché, anche se sei importante, mi piace sentirti vicino. Ho iniziato a volerti scrivere questa lettera almeno sei mesi fa, ma non sapendo come parlarti ho fatto tante brutte e finora non sono riuscita a spedirti qualcosa di bello. […] Nella preparazione del catechismo suor Vittoria mi ha fatto conoscere i sacramenti studiando le tue udienze del mercoledì che mi sono piaciute, perché mi hanno avvicinata di più a Gesù. Ho sentito poi che tu vuoi insegnare che i bambini non vanno castigati. Mia mamma non lo vuole capire, anche se so che lo fa per il mio bene e so anche che si sacrifica per me e sta sempre al mio fianco. Potresti farglielo presente tu? […] Ti ringrazio per tutto questo e ti mando un grande abbraccio. Barbara, da Genova Ciao Papa Francesco, ho 7 anni e vivo a Scampia. Nel mio quartiere io non posso mai scendere giù al cortile perché ci sono tanti drogati e tante siringhe e la mia mamma ha paura di farmi stare nel cortile a giocare. Io vorrei che tu ci potresti aiutare se è possibile. Vorrei un bel campo di calcio dove io con i miei amici possiamo giocare a calcio. Vorrei il mio quartiere più pulito dove non esistono siringhe, drogati e tanta spazzatura. Vorrei un bel parco giochi dove andare a giocare con la mia sorellina che ha 3 anni. Tutte queste richieste te le scrivo io da parte di tutti i miei amici perché è anche un loro desiderio. Spero che ci verrai a trovare nel nostro istituto, così potrai trascorrere una giornata con noi. Ora ti saluto devo continuare a fare i compiti. Ti voglio tanto bene. Lettera non firmata, dalla periferia di Napoli Caro Papa, sono Manuela, ho 8 anni, frequento la terza elementare e ho tre sorelle. Nei primi giorni di dicembre sono in gita a Roma con la mia mamma, la mia nonna e i miei due zii. Mercoledì finalmente vengo a conoscerti di persona con mio papà, mio nonno e le mie sorelle. Sono molto contenta di conoscerti, io avrei una richiesta da farti. Questa è la storia della mia famiglia in breve: la mia mamma si è sposata, ma dopo si è divorziata con il mio papà. Alla domenica, andiamo a messa ma lei non può prendere il corpo di Gesù Cristo. Io ti chiedo un grande dono, quello di concedere alla mia mamma e a tutti i genitori divorziati la gioia di ricevere l’eucarestia. Il prossimo anno farò la prima comunione e mi piacerebbe tantissimo farla con tutti e due i miei genitori. Grazie tante Papa. Manuela, dalle colline venete Papa, ti scrivo con tanto amore e con tanto affetto, da parte mia e di tutta la mia famiglia. Ho dieci anni. Il 14 giugno 2014 verremo a trovarti, insieme alla Misericordia della mia città. Vorrei tanto abbracciarti. Ora vorrei raccontarti, anzi scriverti quello che mi è successo; quando ho fatto la mia Prima Comunione, mi hanno regalato un viaggio a Roma, mentre eravamo in macchina io non mi sentivo tanto bene, abbiamo iniziato a fermarci in continuazione. Passati questi due giorni siamo andati dal dottore, mi ha visitato per bene, e mi ha consigliato di farmi le analisi, da queste analisi hanno scoperto che io ho il diabete. Era luglio 2013, da allora faccio quattro siringhe di insulina. All’inizio ero un po’ spaventata, ma poi stando in ospedale ho notato tanti bambini che stavano peggio di me, e mi sono fatta forza. Ammiro ciò che fai per tutto il mondo e ti voglio un immensità di bene. Marilena, dalla costa amalfitana Querido Papa, sono molto orgoglioso che tu sia il Papa. Vorrei chiederti di pregare per la pace nel mondo e di cercare di fare quello che puoi in modo che tutti possano avere da mangiare. Ti chiedo anche di pregare perché la mia mamma possa guarire, per la salute di tutta la mia famiglia e per l’anima di mio zio Pablo, che è stato assassinato: gli hanno rubato la vita, era molto giovane, aveva 17 anni e io non ho avuto la fortuna di conoscerlo. Ti ringrazio e ti voglio tanto bene. Pablito, da Buenos Aires (Argentina)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: