sabato 10 giugno 2023
Aveva 64 anni. Tra i più stimati intellettuali italiani a livello internazionale e docente di Letteratura italiana all'Università della Calabria, un mese aveva ricevuto il Principessa delle Asturie
Nuccio Ordine

Nuccio Ordine - Ansa

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È morto a 64 anni Nuccio Ordine, riconosciuto come uno dei maggiori esperti del Rinascimento e dell’opera di Giordano Bruno.
Ordinario di Letteratura italiana all'Università della Calabria, era stato ricoverato nei giorni scorsi in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cosenza in seguito a un malore improvviso.

Nuccio Ordine, nato a Diamante nel 1958, era tra i più stimati intellettuali italiani a livello internazionale. È stato docente in numerose università, tra le altre Yale, New York University, la Sorbona, il Warburg Institute e l'Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt: nonostante questo, per un profondo senso di gratitudine, aveva deciso di restare a insegnare nella sua Calabria. Era Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e Membro dell’Académie Royale de Belgique. Ha ricevuto cinque dottorati honoris causa e il Sigillo d’Ateneo dell’Università di Urbino. Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani, era anche parte del Comitato scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. Nel 2018 è stato nominato Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica, e ha ricevuto poi numerose onorificenze e premi letterari, ultimo dei quali - solo una mese fa - il Principessa delle Asturie, terzo italiano dopo Indro Montanelli e Umberto Eco.

Al filosofo nolano Ordine aveva dedicato una lunga e importante serie di volumi: La cabala dell'asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno (1987), La soglia dell'ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno (2003) e Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione (2007). In Tre corone per un re. L'impresa di Enrico III e i suoi misteri (2015) aveva invece condotto un'indagine sulla politica attuata dal sovrano francese per porre fine ai fanatismi e alle guerre di religione.

Nel 2013 aveva pubblicato L'utilità dell'inutile (Bompiani) - best seller anche in Francia e Spagna - un "manifesto" contro l'idea - serpeggiante in molte aree, a partire dall'istruzione - che è utile solo ciò che produce profitto. Ordine mostrava, classici alla mano, come l'ossessione del possesso e il culto dell'utilità finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l'arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignità, l'amore e la verità.

Tra gli ultimi volumi di stampo extra-accademico, si segnala Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere, (La Nave di Teseo, 2018), in cui Nuccio Ordine inanellava una sorta di biblioteca ideale secondo un criterio preciso e originale: una ricca scelta di classici presentati da una breve citazione e un conciso commento. Oltre una lettura consolatoria e sentimentale, che non di rado caratterizza i "breviari" letterari contemporanei. Per Ordine l'importanza dei classici stava nella capacità di combattere la solitudine, la disperazione fino alla tragedia dei razzismi e delle persecuzioni.

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