giovedì 21 dicembre 2017
La conduttrice ha preparato l'edizione 2018 con un tour in tutta Italia: «Il ballo è una risorsa sociale, capace di creare comunità. La fede? Per me è centrale, e papa Francesco una guida»
Milly Carlucci, regina di "Ballando con le stelle"

Milly Carlucci, regina di "Ballando con le stelle"

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«Parlare con Milly Carlucci in questi giorni non è semplicissimo: «Stiamo schizzando come palline» dice, reduce dal tour Ballando on the road, in cerca di talenti che l’ha portata nei centri commerciali di Monza, Mestre, Giugliano, Catania, Mesagne e Roma dove migliaia di ballerini, professionisti e non, si sono esibiti sperando di guadagnarsi la possibilità di una partecipazione alla prossima edizione di Ballando con le stelle. Dopo il tour, ora la conduttrice è al lavoro per preparare le nuove dieci puntate del suo show: «Torniamo su Rai 1 in primavera, la data è da definire, ma stiamo lavorando intensamente anche per preparare le quattro puntate pomeridiane di Ballando on the road che andranno in onda sempre su Rai 1. E la mattina di Natale un gruppo di nostri piccoli ballerini parteciperà allo speciale dello Zecchino d’Oro».

Il tour di Ballando on the road ha attraversato il Paese da nord a sud: che Italia ha incontrato?

«Un’Italia che non si abbatte nonostante le difficoltà. Ci siamo mossi in realtà sociali diverse, anche zone che notoriamente non trasudano ricchezza. Eppure tutte le persone incontrate avevano la stessa voglia di vivere un sogno, specie per i propri figli. Si spostavano in bus dividendo le spese, si confezionavano i costumi in casa, ma volevano provarci».

Il ballo ha una valenza sociale?

«Attraverso il ballo, anche con poche risorse, si può creare un circolo virtuoso che coinvolge tutti, anche chi vive situazioni difficili: i gruppi di ballo accolgono anziani, disabili e le famiglie si sentono meno sole. E ci sono tante coppie, più o meno giovani, che vanno a ballare per conoscere gente e fare nuove amicizia».

Ballando con le stelle tornerà in primavera in una Rai 1 che ha avuto tempi migliori.

«Io credo che la discontinuità non aiuti la Rai. Mediaset lo dimostra: ai vertici ci sono sempre le stesse persone e, per questo, possono permettersi di programmare negli anni. Da poco in Rai sono cambiate alcune direzioni e tra pochi mesi ci saranno nuove elezioni che, probabilmente, porteranno altri cambiamenti ancora. In più la Rai ha l’obbligo di essere servizio pubblico e, insieme, stare sul mercato. È una situazione molto complicata».

Però ci sono successi che durano nel tempo come ha dimostrato la celebrazione di Indietro tutta. Sa che Renzo Arbore l’ha citata con orgoglio tra i volti femminili che ha lanciato in televisione?

«È vero, con L’altra domenica. Renzo è sempre molto affettuoso con me, oltre ad essere un gran signore, e io gli voglio molto bene. Ho grande stima della sua onestà intellettuale e della sua ironia. Ha dimostrato che si può far ridere in maniera educata».

A proposito di signori, lei è stata più volte definita la signora della tv: mai una parola fuori posto né un pettegolezzo. Pensa sia una delle ragioni del suo successo lungo anni?

«Non saprei. Io sono così, fedele a me stessa. Se mi fossi dimostrata diversa, mi sarei sentita a disagio. Tante volte nelle interviste mi hanno chiesto quale fosse stata la mia più grande trasgressione… ma io non ne ho fatte! Non posso dire di avere usato droghe pesanti per far contento qualcuno anche perché, tra l’altro, sono convinta che per essere creativi le droghe non servano».

Anche la sua famiglia è stata sempre lontana dai riflettori.

«Io sono una donna normale che lavora in televisione. Su questo pensiero mio marito e io abbiamo costruito la nostra famiglia. Tutto il resto è una conseguenza naturale».

In questa vita normale, come lei la definisce, che ruolo ha la fede?

«Importantissimo. La fede è un punto di partenza e, insieme, un punto di forza e averla aiuta. Tutti speriamo di avere una vita sempre illuminata dal sole pieno, ma purtroppo non è mai così e la fede è uno scoglio a cui aggrapparsi. Io l’ho ereditata dalla mia famiglia ma poi ho fatto il mio percorso. Una strada mai lineare: la vita e la società ti portano dubbi e incertezze, ma è un percorso difficile che vale la pena fare».

Papa Francesco dice che «la fede non cambia mai ma è in movimento».

«Ha ragione. Trovo papa Francesco strepitoso. Come sempre accade, anche in questo caso lo Spirito Santo ha permesso alla Chiesa di trovare la persona giusta per guidarla. Bergoglio è il parroco del mondo: parla alla gente, a tutta la gente, con il suo linguaggio semplice».

Qualche giorno fa è stato il suo compleanno: quale augurio avrebbe voluto fargli?

«Cent’anni di vita perché possa traghettare il popolo cristiano in un periodo di grande incertezza in cui serve una guida salda. Mai come oggi la Chiesa deve essere sì moderna ma con pilastri solidi su cui si erga la fede che abbiamo ricevuto da Cristo».

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