
La copertina di "Gutenberg" n. 32, 6 giugno 2025 - -
Il doppio anniversario di quest’anno (150° della nascita, 70° della morte) accende i riflettori sul grande scrittore, anima della Germania antinazista eppure non incasellabile in categorie predefinite. Vinse il Nobel per il grandioso affresco della borghesia morente, ma la sua vera grandezza forse risiede altrove. E in filigrana nella sua opera si intravedono i fantasmi di due epoche.
Il germanista Marino Freschi ricorda che fu la coscienza critica della Germania negli anni più bui del Novecento: «Dove sono io, là è la cultura tedesca», disse. «La sventura tedesca è soltanto il paradigma per la tragicità della vita umana. Abbiamo bisogno tutti di quella Grazia di cui ha bisogno la Germania». Un Paese che oggi appare "incantato" ai suoi piedi: un convegno a Lubecca e una messe di libri inquadrano lo scrittore da ogni lato, come illustra Gianni Santamaria.

La copertina di "Gutenberg" n. 32, 6 giugno 2025 - -
Ad approfondire la sua opera è Alessandro Zaccuri, che grazie a una lettura a ritroso ci fa scoprire che I Buddenbrook non sono una cascata ma una fonte e che in Felix Krull la leggerezza si pone come alternativa all’apollineo e dionisiaco di Nietzsche: non solo decadenza, quindi ma un viaggio lieve sulla via di Hermes. In chiusura del monografico, la biografia La vita come opera d’arte di Hermann Kurzke, che evidenzia le contraddizioni dell’autore, e un viaggio tra i fantasmi che popolano le dimore di Mann: su tutte, la Buddenbrookhaus di Lubecca.
Nella sezione Percorsi si approfondisce il rapporto tra moda e letteratura per l'infanzia e quello inatteso che si può instaurare tra cinema, poesia e spiritualità (con le riflessioni dello sceneggiatore Paul Schrader e la poesia di Luigi Picchi); spazio quindi alle mille riletture del pensiero e della figura di Simone Weil, dall'opera incompiuta di Liliana Cavani alla Passione a lei ispirata composta da Kaija Saariaho, e alle intersezioni tra scienza, storia e letteratura, con gli ultimi libri di Mathias Enard e di Luca Peyron.