martedì 16 agosto 2022
È aperta in Campidoglio la camera ardente del giornalista, scomparso sabato scorso a 93 anni. Il figlio Alberto: «Negli ultimi giorni mi ha insegnato a non avere paura della morte»
Alberto Angela tiene il discorso commemorativo del padre Piero Angela nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma

Alberto Angela tiene il discorso commemorativo del padre Piero Angela nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma - Ansa

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Si sono svolti a Roma i funerali civili di Piero Angela, scomparso lo scorso 13 agosto. Il feretro è arrivato alla camera ardente nella Sala della Protomoteca Campidoglio poco prima delle 11, accompagnato da Alberto e Christine, i figli di Piero, e accolto dal sindaco Gualtieri, mentre erano in diverse centinaia le persone in attesa di rendere omaggio al giornalista e divulgatore scientifico, creatore di programmi come Quark e Superquark che hanno accompagnato e formato più generazione di italiani.

«Lui ci ha insegnato tante cose - ha detto Alberto Angela nel discorso pubblico - l'ultimo insegnamento me lo ha fatto non con le parole, ma con l'esempio. Negli ultimi giorni mi ha insegnato a non avere paura della morte. L'ha affrontata con serenità, non l'ho mai visto nello sconforto e nella paura».

«Penso che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci. Però capita», ha aggiunto il figlio. Il comunicato pubblicato, «è stata l'ultima cosa che ha detto. L'ultimo discorso con poche forze che io e mia sorella abbiamo raccolto. È un discorso, c'è molto affetto e molto amore per tutti. Per il pubblico, per chi lo ha amato. È riuscito a unire e questa è una dote difficile da trovare».

«Lui continuerà a vivere, attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz, ma a mio modo di vedere continuerà a vivere in tutti quei ragazzi che hanno la speranza per il futuro, soprattutto che cercano nell'eccellenza con sacrificio ma vanno avanti. Vivrà nei ricercatori che, malgrado tutte le difficoltà, cercano di andare a meta nella ricerca contribuendo al nostro bene. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, le persone che cercano la bellezza della Natura, le persone che cercano di assaporare la vita».

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a margine della camera ardente, ha detto che "c'è dolore, ma c'è un grande senso di affetto e riconoscenza straordinari per una persona stupenda - ha aggiunto - la capacità dolce mite di spiegare l'importanza della
scienza, ma anche per le bellezze di questa città e ha fatto tanto per Roma, per i Fori. Ci mancherà e Roma lo ricorderà».

La lunghissima fila di persone ha testimoniato l'affetto della gente verso Angela. Un affetto che il figlio Alberto ha voluto restituire fermandosi di fronte al feretro del padre salutando personalmente uno a uno tutti coloro che hanno portato un omaggio al padre.

Numerose le personalità in fila con le persone comuni, tra le quali il ministro Franceschini, Enrico Letta, Pier Ferdinando Casini, Nicola Zingaretti, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni che ha ricordato l'impegno del padre di Piero, Carlo, per salvare numerosi ebrei durante le persecuzioni nazifascite. Presente anche Renzo Arbore, che ha invece voluto ricordare Piero Angela pianista jazz: «Abbiamo suonato tante volte insieme, era una persona unica. Una conversazione sempre brillante e istruttiva, un grande signore».





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