lunedì 16 giugno 2014
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Del rapporto tra genialità e sonno se ne parla da tempo. Ma al New York magazine hanno fatto di più. Hanno calcolato non solo le ore di sonno di alcuni personaggi geniali della storia, ma hanno anche messo a confronto gli orari durante i quali dormivano.Si scopre così che Honoré de Balzac andava a letto con le galline, cioè alle 6 di sera ma si svegliava all'una di notte. Gustav Flaubert invece mentre scriveva Madame Bovary non si addormentava prima delle tre di notte e si alzava alle 10 di mattina. Tra i compositori, Beethoven si coricava alle 10 e si svegliava alle 6, mentre Mozart dall'una alle 6 di mattina. Il primo, dormiva una media di 9 ore a notte, il secondo solo 5. Il più "regolare" era Tchaikovsky: si coricava a mezzanotte e si svegliava alle 8 di mattina, Darwin dormiva ogni notte da mezzanotte alle 7, in più faceva un pisolino di un'ora ogni pomeriggio tra le 15 e le 16. Benjamin Franklin si coricava alle 10 e si svegliava alle 5, esattamente come Immanuel Kant. Tra gli scrittori, George Simenon andava a dormire alle 10 e si svegliava alle 6, mentre Flannery O'Connor lo batteva di un'ora: spegneva la luce alle 9 di sera e si svegliava alle 6.Nell'articolo del New York Magazine compaiono anche due nostri contemporanei. Lo scrittore Haruki Murakami, quello di 1Q84, va a letto ogni sera alle 9 e si svegli alle 4 di mattina. Mentre l'artista Marina Abramovic si addormenta alle 10 di sera e si sveglia alle 6.30.

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