venerdì 19 gennaio 2018
In sala il 23 e 24 gennaio e su Rai 1 il 13 e 14 febbraio la prima biografia del cantautore genovese, interpretato dal credibile Luca Marinelli e con la supervisione di Dori Ghezzi
Luca Marinelli in una scena di “Fabrizio De André. Principe libero”

Luca Marinelli in una scena di “Fabrizio De André. Principe libero”

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De André torna a cantare, ma al cinema e in tv. Succede in Fabrizio De André. Principe Libero, la fiction in due puntate che racconta per la prima volta la vita e la carriera del grande cantautore genovese e cheverrà trasmessa subito dopo il Festival, il 13 e 14 febbraio su Rai 1. La Rai la lancerà probabilmente dal palco dell’Ariston, dove potrebbe esserci un momento musicale interpretato dal bravo protagonista, Luca Marinelli, che supera bene la prova canto e riesce anche a dare vivacità umana al mito Faber (peccato solo l’accento romano). Ma prima il lavoro, con la regia di Luca Fiacchini e prodotto da Rai Fiction e Bibi Film, sarà lanciato nelle sale di 300 cinema italiani solo il 23-24 gennaio da Nexo Digital, nella sua versione integrale di tre ore. «Un lavoro in cui abbiamo messo le nostre buone intenzioni, tutto il nostro amore e che è stato molto dibattuto - ha spiegato Dori Ghezzi -. Lo abbiamo realizzato quando abbiamo trovato la sceneggiatura e l’attore giusto».

In scena 40 anni di vita e carriera, dove emergono l’ardore per la poesia (svelatagli al liceo dal suo insegnante sacerdote e qui giustamente ricordato) e la ribellione sin dall’infanzia all’ambiente alto borghese in cui era cresciuto, l’inquietudine, i due matrimoni, i problemi con l’alcol, il rapimento in Sardegna nel 1979. Ma anche le canzoni per gli amici, il primo contratto discografico, il primo concerto avvenuto solo 17 anni dopo la pubblicazione del primo disco, l’incontro con la Pfm e la pubblicazione del rivoluzionario La Buona Novella sulla figura di Gesù. A vincere nel, film è soprattutto la musica, tanta e tutta di De André, declinata sia in versione sinfonica, sia interpretata con credibilità da Marinelli e, soprattutto, nella versione originale con la voce calda e inconfondibile di Faber. Ben 47 le tracce nel film, da Si chiamava Gesù, a Amore che vieni, amore che vai, Valzer per un amore, La canzone di Marinella, Hotel Supramonte.
Accanto un bel cast, con Ennio Fantastichini nel ruolo del padre Giuseppe, Valentina Bellé in quello di Dori Ghezzi, Matteo Martari in quello dell’amico Luigi Tenco e un ottimo Gianluca Gobbi credibile come Paolo Villaggio.Molto presente nel film come personaggio Cristiano De Andrè, figlio nato nel 1962 dalla prima moglie Puny, che si era dichiarato contrario alla realizzazione del biopic. «Cristiano non ha visto il film e non so cosa ne penserà, ma quando lo vedrà credo capirà che non abbiamo fatto male», conclude Dori Ghezzi.

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