domenica 29 novembre 2009
COMMENTA E CONDIVIDI
Uscire dalla crisi migliori. Capaci di usare il proprio denaro "con il cervello" e di vivere meglio. La provocazione arriva da un gruppo di famiglie italiane che, nel bel mezzo della bufera economica, hanno saputo risparmiare – ben il 16 % rispetto alla media Istat – senza rinunciare ad alcune priorità, dal cibo di qualità al tempo libero. Il loro segreto? Per scoprirlo bisogna ascoltare la storia di un piccolo gruppo di famiglie che nel lontano 1993, quando lo spettro della crisi non aleggiava ancora all’orizzonte, decisero di cambiare il proprio modo di spendere il denaro, spostando i loro acquisti su alternative più buone: per la salute, per la Terra, per i produttori del Nord e del Sud del mondo. Grazie all’intuizione di un sacerdote veneto che dei consumi giusti aveva fatto un cavallo di battaglia, nacque così la campagna Bilanci di giustizia. Oggi le famiglie che in tutto il centro e nord Italia compilano mensilmente il proprio bilancio e ne spostano alcune voci – dai trasporti all’economia domestica – su scelte più consapevoli sono 1200. Risparmiano e vivono bene. Dati alla mano, l’ultimo Rapporto rivela che la spesa alla voce "divertimenti e cultura" è addirittura il 72% in più rispetto alla media Istat. «Ciò che più mi ha sorpreso analizzando il Rapporto è il livello molto alto di qualità della vita che gli aderenti dichiarano di aver guadagnato», commenta don Gianni Fazzini, il papà della campagna. «Gli indicatori utilizzati si riferiscono al tempo a disposizione per le cose ritenute più importanti, sulla scia del tedesco Wuppertal Institut, che ha rilevato un divario tra crescita economica e soddisfazione delle persone per la propria quotidianità. Un segnale che fa pensare». Ma torniamo ai numeri. Le famiglie "bilanciste" spendono il 39% meno della media sui prodotti alimentari: merito in parte della spesa collettiva attraverso i Gas (gruppi di acquisto solidale), che permette di rifornirsi, direttamente dai produttori, di cibo di qualità e prodotti dalla filiera etica. Ma le strategie sono tante, secondo la creatività delle famiglie. «Noi facciamo le marmellate, il pane, la pizza, produciamo il sapone e il detersivo per i piatti», raccontano Natascia e Luca Cremonini, di Sant’Agata Bolognese, che due volte all’anno producono anche la birra. «Ci scambiamo suggerimenti con le altre famiglie del nostro gruppo, o cerchiamo indicazioni pratiche sul sito della Campagna. Per noi l’autoproduzione non è solo un modo per risparmiare, ma rappresenta anche uno stile, quello di non cercare sempre la soluzione alle proprie esigenze in qualcosa che si compra». Poi, gli effetti sul portafoglio arrivano a ruota: -56% sui prodotti igienici, -49% sull’abbigliamento, anche grazie allo scambio di vestiti per i bimbi (e alla riscoperta del vecchio lavoro a maglia!). Dagli acquisti critici all’attenzione alle risorse naturali, le scelte legate al risparmio energetico pagano: i consumi di acqua e riscaldamento sono tutti inferiori alla media (rispettivamente -44% e -20%), mentre quelli di energia elettrica sono addirittura dimezzati. Piccoli "miracoli" possibili installando pannelli solari, scegliendo caldaie ed elettrodomestici più efficienti o semplicemente facendo attenzione alle abitudini quotidiane. E per l’automobile, meglio il Gpl… o anche soluzioni più radicali: «Noi in famiglia abbiamo una sola auto e gli amici ci guardano come se fossimo alieni!», racconta Natascia, mamma di due bimbi. «Invece basta organizzarsi, coinvolgere di più i nonni, i vicini, mettersi in rete con altri genitori…». Essere bilancisti, insomma, è uno stile di vita. Per Alessandro Pelizzola di Torino, aderente alla Campagna insieme alla moglie Rita ormai da sedici anni, significa «andare al lavoro in bicicletta, ma anche avere un conto su Banca Etica e affidare parte dei nostri risparmi ad alcune cooperative». Anche se l’impegno mensile di compilazione del bilancio familiare – scontrini del supermercato alla mano – resta essenziale. Facile a dirsi, ma è davvero possibile, soprattutto quando arrivano dei figli? «Per noi è stato un processo naturale», racconta Alessandro, che è papà di due ragazzi di sedici e tredici anni. «Abbiamo sempre cercato di vivere un certo stile spiegandolo ai bambini ma senza mai costringerli in nulla. Se un compagno di scuola festeggiava il compleanno al fast food, nessun problema a partecipare, allo stesso tempo però in casa insegnavamo loro tanti altri modi per divertirsi, senza troppi condizionamenti. Per esempio, noi non abbiamo la tv, e i ragazzi non ci hanno mai chiesto di acquistarla». Possibile? «Sì, forse anche perché non siamo mai stati soli: la Campagna e i gruppi di acquisto riuniscono varie famiglie e questo crea legami positivi e opportunità alternative, per i figli ma anche per noi adulti. Si scopre per esempio che è possibile organizzare belle cene a casa con gli amici senza per forza andare al ristorante, o coltivare insieme un piccolo pezzo di terreno: non è necessario avere un reddito alto per vivere bene!». Non a caso, i dati rivelano che i bilancisti lavorano meno ore della media nazionale: il 32% sono sotto le trenta ore settimanali, a fronte del 18% Istat. «Questi numeri – commenta don Gianni Fazzini – dovrebbero scoraggiarci dall’affermare che la crisi è passata perché il Pil non scende più come prima: la misura dovrebbe essere invece la qualità della nostra vita. Dovremmo osservare se, dopo l’ubriacatura del carrello strapieno che ci ha condizionato tanti anni, ora saremo capaci di liberarci dal modello omologante che ci hanno imposto, in cui "se non bevi una certa bibita non puoi fare festa"». I bilancisti sono la prova vivente che liberarsi è possibile. E non è nemmeno così difficile.
20 CONSIGLI PRATICI1) Invece di bere acqua in bottiglie bevo acqua del rubinetto 2) Invece di comperare il pane autoproduco pane biologico 3) Invece di mangiare ogni giorno carne preparo un pasto a base di legumi 4) Invece di comperare insalata confezionata compero insalata sfusa 5) Invece di comperare pizza surgelata faccio la pizza in casa 6) Invece di comperare latte fresco confezionato compero il latte alla spina 7) Invece di far colazione al bar faccio colazione a casa 8) Invece di usare sempre l’automobile uso i mezzi pubblici negli spostamenti urbani 9) Invece di correre in auto senza risparmio uso l’auto senza superare i 2500 giri su strade urbane e statali 10) Invece di andare al lavoro in auto mi reco al lavoro in bicicletta 11) Invece di usare tovaglioli o fazzoletti di carta uso tovaglioli e fazzoletti di stoffa 12) Invece di usare piatti usa e getta uso piatti in ceramica 13) Invece di comperare vestiti nuovi acquisto e scambio vestiti usati 14) Invece di sprecare energia elettrica la utilizzo in modo oculato 15) Invece di tenere la temperatura in casa a 20°C l’abbasso di un grado 16) Invece di utilizzare la dose di detersivo proposta dalla confezione ne uso metà dose 17) Invece di andare in una struttura alberghiera nel week-end usufruisco e sviluppo lo scambio di ospitalità 18) Invece di comperare i regali li autoproduco : dipingo, scrivo, modello, cucino, creo 19) Invece di comperare i libri, i dischi e i dvd li prendo a prestito in biblioteca o li scambio con amici 20) Provo a tener conto per un mese di come spendo i miei soldi
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: