giovedì 1 ottobre 2020
«Rebuilding Paradise» del regista americano apre stasera a Torino la 23ma edizione del festival mostrando uno dei più devastanti incendi in California e la forza della comunità
Un'immagine di "Rebuilding Paradise" di Ron Howard al CinemAmbiente di Torino

Un'immagine di "Rebuilding Paradise" di Ron Howard al CinemAmbiente di Torino - Noah Berger

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Gli effetti dei cambiamenti climatici sono talmente dirompenti e globali da condizionare sempre di più le nostre vite. Per questo il cinema e i documentari dedicati all’ambiente diventano sempre più importanti documentazioni e atti d’accusa per cercare di salvare il pianeta. Pioniere in Italia di questo tipo di produzioni è CinemAmbiente, giunto alla 23esima edizione, al via oggi a Torino sino al 4 ottobre, con l’anteprima italiana di Rebuilding Paradise diretto da Ron Howard e presentato all’ultimo Sundance Film Festival.
Il regista Premio Oscar per A Beautiful Mind affronta nel suo ultimo lungometraggio per National Geographic la drammatica attualità degli incendi incontrollabili, alimentati dall'estrema siccità, di cui la California è ormai vittima sistematica. E’ stato girato a Paradise, cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre 2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia dello Stato, che ha ucciso 85 persone, fatto sfollare 50.000 residenti e distrutto il 95% delle strutture locali. Purtroppo i devastanti incendi della scorsa estate, hanno visto replicare il disastro. Il film è la storia di una comunità resiliente, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme.

A sinistra il regista Ron Howard con uno dei protagonisti di 'Rebuilding Paradise'

A sinistra il regista Ron Howard con uno dei protagonisti di "Rebuilding Paradise" - National Geographic

«Viviamo in una società globale sempre più complicata che ci sfida in tutti i modi –, afferma Howard –. L’anno che abbiamo passato a filmare quello che è successo in Paradise è stato una specie di promemoria sul valore della comunità. C’è una rete di sicurezza emotiva nell’unità, ed è qualcosa che tutti dobbiamo riconoscere e tenerci caro. È fantastico avere la tua famiglia, ma c'è un enorme valore nell’avere una connessione reale e duratura con la tua comunità. Non si tratta solo di chiamare un vicino per chiedere se ti può prestare il suo camion; è sapere che fai parte di qualcosa».

CinemAmbiente, giunto al suo 23esimo anno di vita, si presenta all'appuntamento del 2020 con un'edizione speciale che presenta 65 film tra lungo, medio e cortometraggi, provenienti da 26 Paesi. I titoli proposti non saranno quest'anno suddivisi in sezioni competitive, nell'intento di privilegiare una dimensione cooperativa del Festival in grado di favorire, specificamente attraverso il cinema, la ripresa di un dibattito collettivo sull'ambiente. Spostato a causa dell'emergenza sanitaria dal tradizionale periodo tardo-primaverile a quello autunnale, il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, si svolgerà a Torino fino al 4 ottobre. L'edizione 2020 si svolge contemporaneamente alla presenza del pubblico (nelle sale del Cinema Massimo) e online sul sito di CinemAmbiente.

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